Il "Calendario" Quaresimale

Siamo oramai in Quaresima, nel periodo di cammino verso la gloriosa Resurrezione di Cristo, la notte di Pasqua. In molte chiese ortodosse vi è l'abitudine di porre nel centro del tempio la Deisis, la Croce, per potersi immergere appieno nel dolore della "morte" di Dio, una morte vittoriosa, una morte destinata alla Vita. L'anima cristiana, nel viaggio verso la Pasqua, si riveste come di una tristezza gloriosa, una tristezza cosciente del fatto che dopo la tremenda ora della Croce, c'è l'alba senza fine della rinascita del Dio vivente. La Chiesa Ortodossa, nei secoli, ha sviluppato un ciclo liturgico apposito per la Quaresima il quale è propedeutico per la Pasqua, e in genere per il cammino stesso dell'uomo sulla Terra. Difatti, ogni vangelo udito in chiesa fin dalle domeniche preparatorie riflette la condizione dell'anima umana. Ad esempio, nelle quattro domeniche preparatorie vi sono quattro pericopi evangeliche che specificano l'attitudine del buon cristiano:
1) Domenica del Pubblicano e del Fariseo
2) Domenica del Figliol Prodigo
3) Domenica "di Carnevale" ( o senza carne)
4) Domenica  dei Latticini 


Nella prima si parla della disposizione dell'animo umano, il corretto modo di pregare ( il pubblicano) contro l'arroganza tracotante ma ritualistica del fariseo. La seconda domenica invece ci mostra il Figlio che torna alla casa del Padre, il senso più profondo della anima stanca e oppressa che torna al Regno di Dio: la comunione del banchetto fra il figlio e il padre, che simboleggia la Divina Eucarestia fra i figli e il Padre celeste. La domenica di Carnevale invece ci propone una lettura sul Giudizio Universale, mentre nella domenica dei Latticini il Vangelo esposto parla del digiuno: la meditazione delle realtà ultime, e l'arma contro i demoni. Le domeniche quaresimali hanno invece per temi:
1) La vittoria dell'Ortodossia
2) San Gregorio Palamas
3) Venerazione della Croce
4) San Giovanni Climaco
5) Santa Maria Egiziaca
6) Domenica delle Palme
Il ciclo quaresimale inizia e si conclude con un episodio vittorioso e glorioso. La Domenica dell'Ortodossia celebra il culto delle icone contro gli iconoclasti e per riflesso l'intera  corretta dogmatica, dottrina e prassi ortodosse. La Domenica delle Palme invece celebra il trionfo di Cristo in Gerusalemme, la città di Dio: così come "Israele", anche Gerusalemme nella lettura cristiana della Bibbia è simbolo del popolo cristiano che attende e vive Dio: la Domenica delle Palme, così come la Domenica dell'Ortodossia, sono la conquista dell'anima da parte di Dio, sono l'immersione dell'Uomo nel mistero della Chiesa e di Cristo, la vittoria dello spirito cristiano sulle forze del mondo (gli iconoclasti e il sinedrio ebraico). San Gregorio Palamas, nel mio modo di vedere, ha una forza "ecclesiologica" ed è una commemorazione teologica allo stesso tempo: la corretta esposizione delle dottrine contro l'errore di Barlaam di Seminara, ma non solo: da molti considerato l'ultimo teologo ortodosso, è una "pietra d'angolo" della testimonianza ortodossa in ogni sua espressione. La venerazione della Santissima Croce è il preludio del Venerdì Santo, mentre san Giovanni Climaco e santa Maria l'Egiziaca sono due figure monastiche, che hanno spiazzato le antiche commemorazioni del Buon Samaritano e di Lazzaro, presenti negli antichi Triodi. San Giovanni Climaco, intellettuale di grande calibro, nel suo La Scala del Paradiso espone la conquista del regno di Dio attraverso un compendio di guida spirituale; la vita di santa Maria d'Egitto mostra il pentimento supremo vissuto da una prostituta la quale, per zelo, amore e ascetismo diventa modello d'ardore per tutti coloro che seguono la via stretta di Cristo. La Quaresima sintetizza e vive in profondità la Chiesa come essenza, la quale è gloriosa e destinata alla vittoria sulle forze dell'antico serpente. 

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