Simnel cake: la coliva dei Latini - Latinità Ortodossa

Una domanda che molti mi fanno è: i Latini avevano, prima dello scisma, la coliva?

Secondo molti studiosi anglicani e anglofoni in genere, la torta Simnel è il corrispettivo, niente poco di meno, della coliva. Il primo a menzionarla è Wulfred di Canterbury nel 832 d.C. come dolce per il periodo digiunale. Si preparava per tutta la Quaresima e in particolar modo nella domenica Laetare, quale torta per "addolcire" il digiuno. 



La torta, oggidì fatta anche con uova, frutta e omini di marzapane, era in origine molto più spoglia e ovviamente priva di latticini: veniva preparata per i periodi quaresimali, per le visite apostoliche ( un corrispettivo del kolach?) e per le commemorazioni dei defunti, dette in latino "Placebo", un corrispettivo forzato della panichida

In particolar modo, i placebo avevano luogo all'altare e sostanzialmente sono la prima parte del servizio funerale, troncato con un congedo una volta concluse le litanie. Una vera e propria panichida latina non è mai esistita. Il dolce veniva benedetto con l'acqua santa e poi diviso fra i vivi a ricordo dei defunti.

La Simnel cake, così chiamata per il nome del conte Simnel che l'avrebbe tradizionalmente inventata, è un dolce diffuso ancora oggi in Irlanda, Inghilterra e Scozia: è un dolce pasquale, come da noi la pastiera napoletana, e viene arricchito con cioccolato, uova, latte, e tante altre sostanze. 

Non abbiamo gli strumenti per dire che nell'Europa continentale fossero diffusi dolci simili con un significato liturgico simile, ma dalle isole britanniche arriva questa testimonianza, così come molte altre che in Inghilterra si sono mantenute molto più a lungo che sul continente della Vecchia Europa.  

Chi volesse la ricetta della torta Simnel in versione quaresimale può trovarla a questo link in lingua inglese

Fonti

The Ecclesiologist, autori vari, Cambridge Society press

A History of Food, Maguelonne Samat, 2009

The debated History of Simnel cake, Lara Cory, 2012

Commenti