Come intendevano l'unità della Chiesa i primi Padri del Cristianesimo? I Padri della letteratura sub-apostolica parlavano tutti di unità della Chiesa nella Chiesa, come insieme dei credenti che, ciascuno nei propri carismi, si fa pietra d'angolo della propria comunità locale, invisibilmente legata a tutte le altre nello Spirito. In particolar modo, san Clemente Romano (+97) scrive nella sua prima Lettera ai Corinzi;
Non abbiamo forse un solo Signore e un solo Cristo? E un solo Spirito, che si riversa su di noi?
E ancora, nella seconda Lettera ai Corinzi:
Ma riunendoci frequentemente, sforziamoci di progredire nei precedetti del Signore, affinché, avendo tutti i medesimi sentimenti, siamo riuniti per la vita.
Gli fa eco sant'Ignazio di Antiochia (+107) nella sua Lettera agli Efesini:
Voi siete pietre del Tempio del Padre per la costruzione di Dio Padre, elevate con l'argano di Gesù Cristo che è la Croce, usando come corda lo Spirito Santo. La fede è la vostra leva e la carità è la strada che conduce a Dio: siete tutti compagni di viaggio, teofori, e portatori del Tempio, portatori di Cristo e dello Spirito Santo, ornati completamente dei precetti di Cristo Gesù. [...] Per gli uomini pregate senza interruzione, lasciate che imparino dalle vostre opere: in loro vi è speranza di conversione perché trovino Iddio.
Sempre Ignazio, nella Lettera ai cristiani della Magnesia, espone in forma d'esortazione l'ecclesiologia della Chiesa Universale, basata sulla monarchia del vescovo:
Cercate di tenervi ben saldi nei precetti del Signore e degli apostoli perché vi riesca bene tutto ciò che fate nella carne e nello spirito, nella fede e nella carità, nel Figlio, nel Padre e nello Spirito, al principio e alla fine, assieme col vostro vescovo che è molto degno (di lode), e con la preziosa corona spirituale dei vostri presbiteri e diaconi in Dio. Siate sottomessi al vescovo e gli uni agli altri, come Gesù Cristo lo fu al Padre nella carne, e gli Apostoli al Cristo e al Padre e allo Spirito, affinché l'unione sia carnale e spirituale.
Un affresco dalle catacombe di Priscilla
San Policarpo di Smirne (+155) nella sua Lettera ai Filippesi scrive sulle qualità della Chiesa:
Questa Fede è madre di tutti noi, la segue la speranza e la precede la carità verso Dio, verso Cristo e verso il prossimo. Chi si attiene a queste virtù adempie il precetto della giustizia: poiché chi possiede la carità è lontano da ogni peccato.
La Chiesa è il corpo mistico dei fedeli in ogni luogo, fra i quali abitano le virtù e l'azione divina, uniti nella preghiera gli uni per gli altri, desiderosi di vincere la buona battaglia, nell'obbedienza al clero illuminato, fra il quale nessuno si erge a guida suprema dell'umanità, ma ogni singolo vescovo, assieme alla sua comunità locale, è vivificato dall'esperienza dello Spirito Santo.
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NOTA
Tutte le citazioni patristiche si trovano nei testi proposti in questo link alla voce "padri apostolici".
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