L'Annunciazione

Il 25 marzo, nove mesi esatti dal Natale, noi ortodossi festeggiamo l'Annunciazione. Ecco come il Vangelo di Luca proclama l'avvenimento:

 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.  Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».  Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.[Lc 1:26-38]

L'Annunciazione è il principio della Nuova Alleanza: una giovanissima ragazza, secondo gli studiosi quattordicenne, accetta di diventare Madre del Verbo. Commenta [1] così il Mistero san Gregorio il Taumaturgo (+270) in modo poetico e pur tuttavia semplice:

Mentre era sulla terra, Maria conduceva una vita purissima, inghirlandata di ogni genere di virtù, ben al di là dei consueti atteggiamenti umani. Il Verbo dell'eterno Padre volle allora assumere da lei la carne e farsi totalmente uomo. Attraverso la carne il peccato era entrato nel mondo e con il peccato era venuta la morte. Ma l'incarnazione condanna il peccato, quasi seppellendolo nel santo corpo di Maria. Così fu vinto il tentatore del peccato. Con l'incarnazione, Dio volle che la stessa vita eterna trovasse nel mondo la sua dimora e con l'apparire dell'inizio della risurrezione un'intimità nascesse tra Dio e gli uomini. Chi sarà in grado di narrare l'imperscrutabile mistero? Che cosa dire e che cosa lasciare in silenzio?  La Vergine è il paradiso sempre verde della nostra eternità, nel quale l'albero della vita, che lì vi cresce, dà a tutti frutti di immortalità. Maria è vanto delle vergini, giubilo delle madri, sostegno dei credenti, icona perfetta del fedele. E' indumento di luce e dimora della virtù; è la fonte perenne da cui l'acqua viva ha fatto scaturire l'incarnazione del Signore. Maria è baluardo di giustizia e chiunque sarà innamorato della sua nobiltà e purezza verginale, godrà della grazia degli angeli.

I Padri della Chiesa fin dai primi secoli sono concordi nel dichiarare Maria perpetuamente vergine: gli inni della Chiesa le lasciano sempre un posto speciale nella pratica liturgica. Tutto questo perché Maria è veramente la Madre del Verbo, del Figlio di Dio, di Dio stesso.


L'icona festiva

Nella prassi liturgica attuale, l'Annunciazione sembra passare in secondo piano. In molte parrocchie la si sposta alla domenica più vicina o non la si celebra. I protestanti non le danno minimamente importanza; i cattolici preferiscono altre feste.Non è un caso, secondo me, che in un mondo dove l'Annunciazione del Verbo passa in secondo piano, la natalità e la famiglia decadono profondamente. C'è una tragedia umana nei nostri tempi, il male supremo dell'aborto: l'infanticidio infatti ha mietuto solamente in Italia dal tragico anno 1983 ben 6 milioni di vittime. Immaginiamoci nel mondo quanti bambini sono stati uccisi prima che vedessero la luce. Il della santissima Deipara ricorda a tutti noi un altro sì, il nostro: accettare la famiglia, istituzione divina, e i figli, come doni da salvaguardare e promuovere nella società. Avere un figlio anche se non conosco la vita, anche se non sono (apparentemente) in grado di prendermene cura. Dio ci guida e ci aiuta in tutti i nostri passi. L'Annunciazione ci parla di un evento straordinario - una Vergine che partorisce il Figlio dell'Altissimo, secondo le parole del profeta Isaia [2]. Ma l'Annunciazione è molto di più: nulla è impossibile a Dio, dice l'Arcangelo Gabriele. Nulla è impossibile al Signore Onnipotente: salvarci dalla morte, ristabilire l'armonia dell'universo, riportare gli esseri umani sulla strada della Comunione divina. Tutto questo piano della salvezza è contenuto nel gembro virginale della Deipara.

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FONTI

1) Gregorio il Taumaturgo.  Homilia II in Annunciatione, PG 10,1156‑1169.

2) cfr. Isaia 7:14

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