Direttive per il clero e i laici nei rapporti con gli eterodossi

La presente linea di comportamento fu compilata dal santo sinodo della ROCOR nel 1974  per i propri fedeli e per il clero che deve incontrare dei non-ortodossi ed è, a mio parere, la più completa ed equilibrata. 

1. Sotto alcuna circostanza è permesso al clero ortodosso di concelebrare con il clero eterodosso [cattolico, anglicano o protestante, ndt], né di essere presente ai loro uffici con i paramenti indosso, e neppure di ascoltare i loro uffici. Se un chierico non ortodosso si presenta ad un ufficio ortodosso, gli deve essere chiesto di rimanere nella navata e di non entrare nell'altare, per non dare l'impressione di concelebrare. Se il chierico eterodosso si veste dei suoi paramenti, che sia cacciato dalla chiesa. 

2. Se il clero e i fedeli ortodossi si trovano in presenza di eterodossi a causa di eventi civili o di carità e uno degli eterodossi decide di recitare una preghiera, gli ortodossi non devono rispondere "amen" né farsi il segno della croce, ma debbono rimanere semplicemente seduti o in piedi. 

3. Se agli ortodossi è chiesto di benedire un pasto, giacché avrebbero dovuto comunque pregare, gli ortodossi possono dire le preghiere prima dei pasti. 

4. Se al clero ortodosso, durante un evento civile o caritatevole, viene chiesto di pregare, si può recitare una preghiera, perché è sempre doveroso pregare. Si eserciti tuttavia questa prassi con discrezione per non dare false impressioni.

5. In occasione di feste civili e nazionali, è lecito pregare per lo Stato e per le autorità, qualora il governo del Paese non sia dichiaratamente contro l'Ortodossia e la religione cristiana. Se il Capo di Stato non è ortodosso, non può essere commemorato ai divini uffici: alla sua morte, non sarà servito nessun ufficio funebre in sua memoria. In caso di decesso di una figura pubblica, il clero può scrivere condoglianze formali o mandare una delegazione, come si confà alla buona educazione. [1]

6. In nessun caso parrocchie, monasteri, chiese o comunità ortodosse devono far parte di organizzazioni sincretiste o ecumeniste. 

7. Se un chierico ortodosso viene chiamato da un gruppo eterodosso a discutere della posizione della Chiesa Ortodossa su un tema o riguardo la dottrina della Chiesa, il chierico può andare, ma senza creare né scandali né confusione: non può comunque partecipare ai servizi eterodossi. Il sacerdote ortodosso che si reca ad un incontro teologico deve essere certo del proprio studio ed essere capace di argomentare, nonché di esporre chiaramente i precetti di fede. Il sacerdote ortodosso deve sempre confermare che l'Unica vera Chiesa è quella ortodossa. 

8. Il clero e i fedeli ortodossi sono chiamati in modo assoluto a non far parte di logge massoniche. 

9. Il matrimonio misto, ovvero il matrimonio fra un ortodosso e un eterodosso, deve essere scoraggiato il più possibile. Solo in speciali circostanze, e qualora il non-ortodosso dichiari pubblicamente che i figli seguiranno la Chiesa Ortodossa, può essere permesso tale matrimonio. I matrimoni celebrati fuori dalla Chiesa Ortodossa non hanno valore sacramentale e la coppia non è considerata sposata. Il clero ortodosso non dovrebbe partecipare a simili celebrazioni, nemmeno se invitato. 

10. In nessun caso è permesso ad eterodossi di essere padrini di battesimo. 

11. E' permesso, sotto la precisa indicazione del vescovo, di partecipare ad eventi culturali o civili e collaborare con gli eterodossi per difendere i valori cristiani, come le Marce per la Vita, difesa del Matrimonio naturale, e simili. 

12. Le chiese e gli enti ortodossi possono ricevere donazioni da parte di benefattori eterodossi, ma questi ultimi non hanno alcun diritto di modificare gli statuti né di pretendere modifiche dogmatiche o rituali in virtù del fatto che sono donatori. 

***********************************
NOTA DEL TRADUTTORE

1) A dire il vero, si ritiene generalmente possibile la commemorazione dei non-ortodossi agli uffici ortodossi, specialmente se hanno funzioni pubbliche. 

Commenti