Il vero ecumenismo: tornare alla Chiesa Ortodossa (patriarca Anthimos di Costantinopoli)

Quando Leone XIII nel 1895 scrisse ai patriarchi ortodossi invitandoli ad entrare in comunione coi cattolici romani, l'allora patriarca di Costantinopoli, Antimo VII, gli rispose con una lunga lettera, dalla quale estrapoliamo il passo seguente. 

L’unione delle Chiese separate in un'unica regola di fede è, com’è stato detto prima, un desiderio sacro ed interiore della santa, cattolica ed ortodossa Chiesa di Cristo; ma senza tale unità nella fede, la desiderata unione della Chiese diventa impossibile. Essendo questo il caso, ci meravigliamo in verità come Papa Leone XIII, sebbene egli stesso pure riconosca questa verità, cada in una chiara autocontraddizione dichiarando, da una parte, che la vera unione giace nell’unità della fede e, d’altra parte, che ogni Chiesa, persino dopo l’unione, può mantenere le sue proprie definizioni dogmatiche e canoniche, persino se esse differiscono da quelle della Chiesa Papale, come il Papa dichiara in una precedente enciclica del 30 Novembre 1894. Poiché c’è un’evidente contraddizione quando nell’una e medesima Chiesa si crede che lo Spirito Santo proceda dal Padre e, d’altra parte, che Egli proceda dal Padre e dal Figlio; quando uno bagna a pioggia ed un altro battezza (immerge) tre volte nell’acqua, uno usa pane fatto a foglia nel Sacramento della Santa Eucarestia ed un altro non fatto a foglia; uno impartisce al popolo il calice come pure il pane e l’altro soltanto il pane santo; ed altre cose come queste. Ma cosa significa questa contraddizione, se rispetto per le verità evangeliche della santa Chiesa di Cristo ed una concessione e riconoscimento indiretti di esse, o qualcosa d’altro, noi non possiamo dire.

Ma comunque ciò sia, per la realizzazione pratica del pio desiderio per l’unione delle Chiese, deve essere prima di tutto posto un principio comune ed una base e non vi può essere nessun tale sicuro principio comune e base altro che l’insegnamento del vangelo e dei sette santi Concili Ecumenici. Ritornando, allora, all’insegnamento che era comune alle Chiese nell’Oriente e nell’Occidente sino alla separazione, noi dobbiamo, con sincero desiderio di conoscere la verità, ricercare cosa la una, santa, cattolica ed ortodossa, apostolica Chiesa di Cristo, essendo allora del medesimo corpo in tutto l’Oriente e l’Occidente, credeva, e mantenere questo intero e non alterato.

E sia coi suoi scritti che colle lettere encicliche, la Chiesa Ortodossa non ha mai cessato d’intimare questo alla Chiesa Papale, avendo chiaramente ed esplicitamente scritto che finché questa persevera nelle sue innovazioni e la Chiesa ortodossa aderisce alle tradizioni divine ed apostoliche della Cristianità, perdurando le quali le Chiese Occidentali furono della medesima idea e furono unite colle Chiese dell’Oriente, è una cosa vana e vuota parlare d’unione.

S.S. Anthimos, settimo del suo nome, per grazia di Dio, + Patriarca di Costantinopoli Nuova Roma, e la sinassi dei vescovi

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TRATTO DA
da: << L’enciclica patriarcale del 1895 - Una risposta all’enciclica papale di Papa Leone XIII (1895) sulla riunificazione.>>

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