Il Sinodo del Cadavere (Storia della Chiesa)

Iniziamo il mese con una analisi di uno dei momenti piu grotteschi della Chiesa Latina del IX secolo, in uno dei periodi torbidi della Chiesa Ortodossa occidentale

Durante il IX secolo la Chiesa di Roma attraversava un periodo deplorevole, nel quale i papi gareggiavano nelle lotte politiche che scuotevano l'Urbe. Correva l'anno 897 d.C. Il santo papa Giovanni VIII (l'amico di san Fozio di Costantinopoli) aveva scomunicato diversi prelati colpevoli di congiura contro il Papato, appartenenti al partito Germanico (imperiale), nonche' filoquisti. Il 30 giugno 876 il papa Giovanni aveva dunque scomunicato Formoso, vescovo di Porto, ottenne al concilio di Troyes di essere reintegrato nella Chiesa, a condizione di venir spretato e lasciato nello stato laicale. Pochi anni dopo, il papa Martino (+884), di tendenza filo-germanica, reintegro' molti scomunicati da papa Giovanni nelle file del clero, compreso lo stesso Formoso, che si vide reintegrato nel suo status episcopale. Era l'anno 883. Il 6 ottobre 891 Formoso venne eletto papa e condusse le redini del partito filo-germanico nonostante l'energica opposizione del duca Guido II di Spoleto, un longobardo nazionalista. Il 30 aprile 892 papa Formoso incoronava Guido II come imperatore del Sacro Romano Impero a causa delle pesanti razzie compiute da quest'ultimo ai danni dei territori dello Stato della Chiesa, nonostante Arnolfo di Carinzia, il legittimo imperatore, si trovasse al momento in Francia. Doppiogiochista, Formoso imploro' via lettera Arnolfo di intervenire in Italia, ma senza successo. Nel 894 Guido moriva lasciando le terre da lui conquistate nelle mani del figlio minorenne Lamberto, il quale fu sconfitto in battaglia nel 895 da Arnolfo, sceso in Italia con l'esercito. Geltrude, moglie di Guido e Duchessa di Spoleto, entro' in Roma e aizzo' una rivolta anti-germanica e riusci' a far prendere il papa e a deporlo, incarcerandolo in Castel sant'Angelo. Il 22 febbraio 896, dopo che Arnolfo ebbe espugnato Roma, Formoso incorono' il francese come Re d'Italia e imperatore legittimo. Arnolfo tuttavia, colpito da una paralisi, torno' in Germania abbandonando la campagna. Il partito filo-spoletino aizzo' una seconda rivolta e il papa Formoso era ormai solo. Fu avvelenato il 4 aprile 896 e sepolto con gli onori di papa. 


Concilio cadaverico, Jean-Paul Laurens (1870), Nantes, Musée des Beaux-Arts

Il papa Stefano VI, del partito spoletino, volle vendicarsi del suo nemico, il papa che lo aveva preceduto, di nome Formoso. Ne fece riesumare i resti, li vesti' dei paramenti vescovili e lo pose sul trono in Laterano. Stefano gli mosse le stesse accuse che, vent'anni prima, Giovanni VIII aveva mosso contro Formoso. Il processo farsa aveva una motivazione grottescamente politica: voleva infatti dimostrare come la Curia Romana fosse invisa ai carolingi e ai germanici, e appoggiasse invece Spoleto e le sue pretese nazionalistiche. Un diacono fu scelto per rispondere a nome di Formoso. Al termine della messinscena terribile, Formoso fu dichiarato colpevole e deposto post-mortem. Le dita che si usano per benedire gli furono amputate e, fra gli schiamazzi della plebaglia, il suo corpo fu gettato nel Tevere. Alcuni pescatori e un monaco riconobbero il corpo e gli diedero sepoltura in chiesa, a Ostia. Ne descrive la tragica fine il cronista e vescovo Liutprando di Cremona (+972) nel suo libro La Retribuzione, scrivendo al vescovo Recemundo di Elvira, in Spagna. 

Il misfatto genero' una ondata di indignazione pubblica verso un Papato ormai coperto di grottesco ridicolo, e il partito filo-germanico torno' alla carica. Nel 897 il papa Stefano VI fu deposto, imprigionato a Castel sant'Angelo, e strangolato nel sonno in ottobre durante lo stesso anno. Teodoro II, il papa di origini greche che visse venti giorni, nel 897 con una solenne cerimonia traslo' il corpo di Formoso in Vaticano con una solenne cerimonia. Papa Giovanni IX (+900) riabilito' pubblicamente Formoso e brucio' gli atti del Sinodo del Cadavere. Il papa Sergio III (+911), nemico di Formoso e collaboratore di papa Stefano VI nei giorni del Concilio, tento' di invalidare gli ordini dei vescovi fatti da Formoso, ma poiche essi avevano generato a loro volta linee episcopali e consacrazioni sacerdotali in gran numero, per evitare una riordinazione di massa, la cosa fu fatta morire cosi'.

L'episodio del triste Sinodo Cadaverico mostra una Chiesa Latina morente, invischiata in scandali e mire politiche, ma la fine del Papato ortodosso e' lontana. In quegli stessi anni, figure luminose provvederanno a ripulire un po' la Roma corrotta del IX secolo, e cercheranno, senza riuscirvi, ad allontanare lo spettro del partito germanico (filoquista). 

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