L'eccidio cattolico degli ortodossi in Transilvania (Storia della Chiesa)

I romeni di Transilvania, nel XVIII secolo, si trovavano sotto l'Impero Austroungarico, il quale era un fedelissimo del papa di Roma. Sotto la spinta del papato, gli austriaci iniziarono la conversione forzata del popolo romeno, utilizzando lo strumento dell'Unia.  Proponiamo la traduzione di alcuni estratti dall'articolo Atrocita' cattoliche contro gli ortodossi di Transilvania, dal romeno. 


Viajes Mugar, in Transilvania

Il 10 Agosto 1760, a seguito di altre defezioni dal Cattolicesimo di sacerdoti e vescovi che rientrarono nell'Ortodossia, scoppio' una rivolta nella regione della Transilvania la quale si propago' fino a Maramures, il centro della regione. L'Imperatrice Maria Teresa fu cosi' impressionata dagli eventi che decise di aprire una inchiesta sul fenomeno, mandando un suo uomo fidato, il generale Adolf Nikolaus Von Bukow. Nel frattempo, al Sinodo di Alba Iulia, il vescovo Sofronie al Sinodo di Alba Iulia scateno' altre rivolte. Dal 1761 al 1764, il generale Von Bukow esegui' fedelmente gli ordini dell'Imperatrice, reprimendo ogni rivolta filo-ortodossa nel sangue. Il 1 aprile 1761 Von Bukow apri' un tribunale generale regionale per investigare su chi fossero i capi della rivolta, sistematicamente uccidento e brutalizzando i villaggi. Le inchieste, condotte nei villaggi, erano guidate da un ufficiale imperiale assistito da due sacerdoti cattolici, al cui comando si trovava un reggimento pronto alla repressione. I villaggi che non si dichiaravano uniati ricevevano una brutale violenza. Gia' il 6 maggio 1761, il generale scrisse a Maria Teresa dicendo che "non aveva mai lavorato cosi tanto". 

Lo stesso vescovo cattolico della regione, Bajtay, era scioccato dalla brutalita' con la quale gli uomini del generale propagandavano l'Unia. Nella cittadina di Bistritza furono mandati 2000 uomini a vandalizzare i quartieri che si opponevano alla chiesa papista. Su idea di Von Bukow, l'Imperatrice formo' una milizia di frontiera con lo specifico compito di soccorrere i preti uniati nella loro opera di conversione forzata della Transilvania. Nonostante la paga buona e alcune indennita' politiche, due di questi reggimenti romeni si dichiararono ortodossi e marciarono contro il generale, e ovviamente furono repressi nel sangue. 


Icona dei martiri di Transilvania

La situazione peggiorava anno dopo anno, tanto che le rivolte erano interminabili. L'Imperatore Giuseppe II, per concentrare l'esercito altrove e per calmare le acque, nel 1781 propose l'Editto di Tolleranza, col quale si proibiva l'omicidio per motivi di fede. Fu un vero dono del Cielo: ogni villaggio con almeno 100 ortodossi poteva chiedere una chiesa, un sacerdote e uno stipendio per il clero del villaggio. Inoltre, gli ortodossi erano esentati dal pagare le tasse alla diocesi cattolica, come era invece stato imposto all'inizio. Tuttavia, una nuova rivolta anti-asburgica inizio' nel novembre del 1784 e termino' il mese successivo, dopo l'arresto dei tre cospiratori. 

Molto soffriranno ancora gli ortodossi sotto l'Impero Austro-ungarico, sia in Ungheria, che in Romania, in Moravia e in Boemia. 

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