Perché benediciamo le piante per la Pentecoste?

La festa della Pentecoste coincide, quasi sempre, con la fine della primavera e il principio dell'estate. Nella civiltà contadina da cui proveniamo, la connessione fra mondo agreste, società e Chiesa era, ovviamente, molto forte. Per questo, in alcuni giorni l'anno, si benedicono i frutti stagionali o i raccolti, il vino, l'olio e i prodotti della terra, per ringraziare Dio dei suoi benefici verso di noi e per aiutare i campi e gli animali a continuare a produrre per il nostro sostentamento. Nella sinergia divino-umana della vita ortodossa, non esiste niente che non sia coperto dalla santificazione della Chiesa. 


La benedizione delle piante di tiglio al monastero Pantocrator (foto di Basilica.ro)

Per questo al Vespro domenicale dopo la Domenica di Pentecoste, chiamato anche Vespro della Genuflessione, si conducono fiori e rami d'albero in chiesa, per essere benedetti. Ognuno porterà poi a casa un ramo d'albero (di solito tiglio o noce), il quale simboleggia le fiamme di fuoco spirituale calate sugli Apostoli, come benedizione per la casa o per la fattoria. Guardando ai rami di tiglio presso il nostro angolo domestico o sulla porta di casa, diventiamo testimoni oranti della Storia della Salvezza, della discesa del Santo Spirito sugli Apostoli: in questo tempo benedetto, torniamo sempre con la mente ai carismi spirituali e cerchiamo di guadagnarli, di cercarli, di svilupparli. La preghiera di benedizione dei rami, invero, è piuttosto vaga: siano benedetti questi rami nel nome benedetto del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Dopodiché i rami sono aspersi con acqua benedetta e, alla conclusione del Vespro, distribuiti ai fedeli. Questo perché è una tradizione agreste, orale, entrata recentemente nei libri liturgici. Alcuni, tuttavia, specialmente in Romania, aggiungono un'altra preghiera più lunga: 

Signore Dio, Tu che siedi fra i Cherubini, Tu che hai mandato il Figlio tuo Gesù Cristo a salvare e redimere l'universo con la sua morte in Croce, con la sua sepoltura e con la sua Resurrezione gloriosa, e per la Cui promessa hai inviato sui suoi santissimi Apostoli il tuo Spirito Paraclito nel giorno della Pentecoste, come lingue di fuoco, affinché fossero purificati e santificati e resi capaci teofori per la tua Chiesa: tu stesso benedici questi rami, questi fiori e queste piante condotti qui, affinché per noi che li porteremo a casa siano fonte di benedizione e siamo fatti noi stessi portatori del tuo Spirito Santissimo: perché benedetto è il Nome tuo, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen

Quando i rami o i fiori che abbiamo portato a casa si seccano, giacché sono oggetti benedetti, sarebbe bene non buttarli nella nettezza, ma piuttosto portarli in campagna e bruciarli, oppure seppellirli nel campo. 

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