La "Pasqua estiva": la festa della Dormizione della Madre di Dio

La grandiosa festa della Dormizione della Vergine Maria, Madre del Signore nostro Gesù Cristo, si festeggia con solennità il 15 (28) agosto, dopo due settimane di digiuno. Nelle chiese risuona, magnifico, il tropario festivo rivolto alla Vergine Madre:

Nel tuo parto hai conservato la verginità / e nella tua Dormizione non hai abbandonato il mondo, / o Deipara. Ti sei trasferita alla vita / essendo madre della Vita e / attraverso le tue preghiere liberi dalla morte le nostre anime.

Fiori, miele, dolci, candele e frutta vengono portati in chiesa per essere benedetti e condivisi fra i fedeli al termine di quello che in molti luoghi è chiamato “il digiuno della Pasqua dell’Estate”. A Gerusalemme, la preparazione è particolarmente profonda: il giorno 13 agosto al Piccolo Getsemani si celebra una liturgia e un Canone di Supplica speciale. Il giorno 14 agosto, al Mattutino, clero e fedeli all’alba iniziano una processione dal Palazzo Apostolico di Gerusalemme fino alle Celle del Getsemani, dove si canta l’Officio delle Lamentazioni della Vergine, composto sul modello delle Lamentazioni del Venerdì Santo. Le Lamentazioni sono cantate dinnanzi ad una grande icona della Vergine contornata di fiori e di rami di mirto. Il 23 (15 set.) agosto, per l’ottava (apodosi),  la grande immagine della Madre di Dio verrà portata nuovamente in processione e riposta nel suo luogo consueto. Questi antichi riti di Gerusalemme sono praticati nella Città Santa almeno dal 433, anno della sconfitta definitiva di Nestorio [1] e della proclamazione del dogma della Maternità della Divinità. La grande preparazione per la Festa della Dormizione in Gerusalemme è stata poi esportata in tutta l’Ortodossia e tutte le chiese onorano la Madre di Dio cercando di seguire il modello gerosolimitano, e in molti Tipici – quello greco e quello romeno, e nell’antico rito russo – si cantano le Lamentazioni e si svolge la processione.


La Dormizione della Vergine nel monastero di Chora

Da sempre, la Chiesa ha ritenuto la Dormizione della Madre di Dio un evento liturgico importantissimo, tant’è che numerosissimi santi hanno scritto importanti omelie nella memoria di questa festa: San Giovanni Damasceno, san Teodoro Studita, sant’Andrea di Creta, san Modesto di Gerusalemme fra tutti, ma molti altri.

La cronaca della Dormizione della Vergine è stata descritta sia in alcuni scritti apocrifi del periodo sub-apostolico sia con dovizia di particolari da molti Sinassari e vite di Santi. Una delle descrizioni più affascinanti viene dal tempo di san Demetrio di Rostov (+1709):

Tre giorni prima della sua morte, l’Angelo Gabriele apparve di nuovo alla Vergine Maria profetandole la sua fine. Per questo, la Madre di Dio si recò al Monte degli Ulivi a pregare dove gli alberi le si inchinarono davanti in segno di rispetto. Desiderando riconciliarsi con tutti, chiamò gli Apostoli e i discepoli di Cristo presso di sé, ma mancava Tommaso. Per intervento divino, tutti gli apostoli riuscirono a giungere in tempo. Al momento di consegnare l’anima a Dio, dal Cielo venne lo stesso Signore Gesù Cristo insieme con l’Arcangelo Michele e un esercito di angeli a prendere in custodia l’anima della Vergine, affinché i demoni della Scala della Prova [2] non avessero il minimo potere di venirle vicino. L’Apostolo Tommaso, in ritardo all’incontro, riuscì a vedere l’anima della Madre di Dio, scortata dal corteo angelico, salire fino in Cielo nelle braccia di suo Figlio. Così come il suo parto immacolato, così anche la sua morte fu senza alcun dolore. Gli apostoli condussero la Madre di Dio alla sua tomba in processione, e furono fermati dall’empio sacerdote ebreo Gefonìa, il quale tentò di rovesciare il catafalco della Madre di Dio: le mani di Gefonìa furono tagliate in due dalla spada celeste della divina ira. Gli apostoli la seppellirono al Getsemani e rimasero tre giorni in preghiera presso la tomba, fino a che l’Apostolo Tommaso non riuscì a raggiungerli, e allora aprirono il sepolcro per fargli salutare la Vergine ancora una volta. E il corpo non era lì. Capirono che anche la sua carne era stata assunta in Cielo dopo la sua sepoltura affinché non conoscesse la corruzione. Agli Apostoli più tardi radunati al pranzo, la Madre di Dio apparve e li salutò, benedicendoli. In coro, gli Apostoli esclamarono “santissima Madre di Dio, salvaci”. Da quel giorno, la Madre di Dio fu aggiunta agli inni e alle preghiere della nascente Chiesa. [3]. 

L’apparizione della Madre di Dio ai discepoli di Cristo era già stata descritta, fra gli altri, da san Gregorio Palamas (+1359), il quale scrisse:

Ed Ella benedisse tutta la Creazione, come aveva promesso proprio prima del suo beato riposo

La semprevergine Maria è capace della più potente intercessione perché, essendo stata la più vicina a Cristo e la più fedele discepola di suo Figlio, le è stato riservato un posto speciale nel Regno di Dio. Affidiamoci alla Vergine Maria e non avremo nulla da temere. Usando le parole di san Giovanni Damasceno [5], per mezzo di lei abbiamo vinto.

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NOTE

1) Il Concilio Ecumenico di Efeso del 431 d.C. aveva dichiarato che la semprevergine Maria non solo era la Madre del Cristo-Uomo, Hristotokos, come proferiva l’eresiarca Nestorio, ma la Madre di Dio, in quanto Cristo è vero Dio e vero Uomo: fu utilizzato dunque il termine Theotokos (Deipara, in latino e in italiano) per definire la sua condizione speciale.

2) Scala della Prova, in originale Mitarstvo, è il mondo intermedio fra il Cielo e la Terra ove le anime trovano il giudizio angelico e sono sottoposte al tribunale dei demoni e degli angeli custodi.

3) San Dimitri di Rostov. The Assumption of Our Most Holy Lady, the Mother of God and Ever-virgin Mary. Jordanville, NY: Holy Trinity Monastery, 1990, p. 6

4) San Gregorio Palamas, Vita della Vergine Maria, pag. 491, Holy Apostles Convent ed., Colorado.

5) San Giovanni Damasceno, l’Assunzione della Vergine, pag. 32, Holy Apostles Convent ed., Colorado.

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