L'Officio della Lamentazioni della Dormizione della Deipara: un gioiello liturgico della Chiesa Ortodossa

L'officio delle Lamentazioni in occasione della Dormizione della Vergine Maria è costruito sulla falsariga delle Lamentazioni del Sabato Santo, cantate per la Dormizione del Cristo. Tuttavia, mentre per il Mattutino delle Mirofore abbiamo un testo che ripercorre il dolore dell'umanità per la perdita apparente del Salvatore, il testo delle Lamentazioni della Madonna è un testo pieno di letizia e di speranza, perché sappiamo che la Madre di Dio sarà assunta in Cielo e guiderà il nostro destino di felicità perpetua a fianco di Cristo. Difatti, fra le prime strofe, cantiamo: 

Tu, Madre della Vita, 
avendo partorito il Signore Dio stesso,
o Purissima, ti muovi ora verso la vita senza fine. 

Noi ti glorifichiamo, 
O Madre Purissima,
e la tua Dormizione cantiamo, 
protetti dalla tua intercessione! 

Storicamente parlando, l'Officio delle Lamentazioni della Vergine vede il proprio embrione in alcuni tropari e stichire aggiunte per il Mattutino festivo nel XII secolo a Gerusalemme, durante l'occupazione dei Crociati. Solamente nel XVI secolo, tuttavia, con la definitiva stesura a opera del liturgista Manuele di Corinto, le Lamentazioni della Dormizione prendono la sua forma attuale, ma senza un inquadramento specifico nel corpus liturgico. Non ci sono indicazioni specifiche su dove inserire le Lamentazioni. Nella Russia pre-nikoniana si usava cantarle dopo l'ode VI del canone del Mattutino. A Gerusalemme, si cantano dopo la Grande Dossologia del Mattutino, durante una solenne processione che raggiunge la tomba della Vergine Maria sul Monte degli Ulivi.


Le Lamentazioni della Vergine alla cattedrale di Iasi, in Romania


I russi sono gli unici a celebrare le Lamentazioni con un ufficio a parte tre giorni dopo la festa della Dormizione, così come ha voluto il metropolita di Mosca Filarete Droznov nelle sue indicazioni tipiconali del 1846, seguendo l'idea di una "piccola Pasqua" e quindi della necessità di aspettare tre giorni per glorificare "la resurrezione e l'ascensione della Madre di Dio" dopo la Dormizione. Ad ogni modo, questa pratica è totalmente evitata da tutte le altre Chiese Locali perché giudicata "troppo mariolatrica". 

La pratica odierna nelle altre Chiese Locali vede piuttosto le Lamentazioni inserite alla fine dei Vespri, col risultato di snellire il Mattutino e permettere di cantare così il Canone al mattino e di allungare un po' i vespri vigilari. La pratica odierna vede la conduzione dell'epitaffio mariano sul catafalco subito dopo la ectenia "completiamo la preghiera della sera al Signore". Si cantano la Litia e l'artoclasia, e dopodiché si cominciano direttamente le stichire festive e i tropari, e iniziano le Lamentazioni. Al termine delle Lamentazioni, in alcuni luoghi è d'uso una processione con l'epitaffio mariano per le vie della città o intorno alla chiesa: al ritorno nella navata si recita l'ectenia insistente "Abbi pietà di noi, o Dio" e dopo aver cantato i tropari festivi e del giorno secondo il rito consueto, si celebra il congedo. 

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VEDI ANCHE

La Veglia della Dormizione alla Cattedrale patriarcale di Bucarest.

Le Lamentazioni della Vergine in lingua inglese secondo l'uso russo.

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