Come san Sergio di Radonez formò un monastero perfetto

San Sergio di Radonez (+1392) è stata una figura illuminante per la Russia del suo periodo storico, la fine del XV secolo. Ma come era la Lavra della Trinità agli esordi? Come san Sergio riuscì a costruire una Regola e una comunità di monaci salda, duratura, capace di creare una scuola di pensiero autonoma che si diffuse in tutta la Russia, edificò nuovi monasteri e offrì al popolo russo nutrimento spirituale per secoli? 


San Sergio benedice il principe Demetrio Donskoj, santo anch'egli nel calendario russo

San Sergio era un ragazzo quando decise di farsi monaco. Amava la contemplazione e la solitudine, e si ritirò nel bosco dopo la morte dei genitori. Nonostante cercasse di passare inosservato, altri uomini dei villaggi vicini iniziarono a frequentarlo e a pregare con lui. Nonostante questi fratelli di fede gli chiedessero di passare sotto la sua obbedienza, egli comunque li serviva tutti: indossava gli abiti più brutti, mangiava poco e sempre per ultimo, e aiutava ognuno nelle sue faccende. San Sergio costruì delle celle per sé e per i fratelli, generando il nucleo della futura Lavra. San Sergio si rese conto che doveva dare una regola alla comunità e così iniziò a comporla. Diede ad ogni monaco un differente compito per il bene collettivo. Poiché la comunità aumentava di numero, dovette prendere su di sé il sacerdozio (anche se non lo voleva) e divenne abate della comunità. 

Il popolo russo aveva una visione molto particolare dei monasteri prima dell'avvento di san Sergio di Radonez. La gente comune, i nobili e il clero secolare non visitavano i monasteri, i quali erano più eremitaggi che conventi: i laici specialmente non si recavano in un luogo dove non erano desiderati. Il monachesimo russo era stato elitario e sporadico fino a quel momento, tolta la notevole peculiarità delle Grotte di Kiev. San Sergio invece iniziò a divenire così famoso che popolani, nobili, principi e clero si recavano da lui e dai suoi discepoli da ogni parte, senza riguardo per le divisioni sociali. Questo ideale "educativo" del monastero è un prodotto tipo del genio spirituale di san Sergio. La famosa idea russa di "paternità spirituale" (starčestvo)  nasce con la predicazione di san Sergio e dei suoi discepoli, i quali divennero modelli per il popolo russo ancora pagano nelle regioni del nord. I discepoli di san Sergio si divisero in gruppi e convertirono intere regioni nell'arco di un secolo. Numerosi figli spirituali di Sergio, come il beato Epifanio il Saggio e il beato Andrea Rublev l'iconografo, sono esempi noti di come l'istruzione ricevuta da san Sergio di Radonez abbia reso grande la Chiesa Russa in un periodo di forte decadenza generale della Chiesa Ortodossa imperiale,  bizantina. San Sergio non lasciava il monastero ma le sue omelie, il suo insegnamento, la sua purezza dottrinale ispiravano e guidavano la società russa del tempo. 

Sembra scontato, ma non lo è. San Sergio e i suoi compagni pregavano molto, digiunavano molto, leggevano molto, lavoravano molto. Il servizio divino era quotidiano e ben sviluppato, san Sergio non lesinava l'attività liturgica. San Sergio, se non lavorava o celebrava, si trovava ad ascoltare i pellegrini che lo chiamavano. La sua vita è stata interamente devota a Dio e al prossimo, in un servizio continuo al Signore e a coloro che vengono nel nome del Signore: questa sua passione pura, questa sua compassione per tutte le creature (si toglieva il pane pur di darlo agli animali), lo rese testimone dei misteri divini e profeta. 

La comunità di san Sergio non si considerava un insieme di individui ma una famiglia. Tutto era in comune e i capitoli - riunioni monastiche - avvenivano spesso per controllare lo stato del monastero. Il suo esempio di vita era così palese e magnifico che perfino re e principi si recavano da lui per ammirarlo ed emularne lo spirito. Il suo insegnamento è l'umiltà, l'amore per Dio, lo zelo per la Chiesa. 

La personalità di san Sergio di Radonez ha ispirato i russi a mettere da parte le loro divergenze per trovare unità nella Chiesa e pace domestica, e questa spinta di amore per il popolo spinse i principi a cacciare i mongoli e a ritrovare l'indipendenza politica. Quanto da solo ha potuto fare un uomo benedetto da Dio! Che la memoria liturgica di san Sergio, che si compie oggi (8 ottobre), ci renda più sensibili circa i nostri obiettivi spirituali, e ci faccia comprendere come il nostro sforzo è sempre ripagato da Dio. 

San Sergio di Radonez, prega per noi!

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