Il Battesimo è Luce (san Clemente Alessandrino)

Dalle opere di san Clemente d'Alessandria (+215), un bellissimo passaggio illustra il senso più profondo del Battesimo nella Chiesa

Quando riceviamo il battesimo, riceviamo la luce. In questa luce diventiamo figli, e, come figli, siamo resi perfetti; giunti -così al nostro compimento, otteniamo l'immortalità. Io ho detto: - parola del Signore - voi siete dei figli e tutti dell' Altissimo (Sal. 81, 6). Perciò il battesimo viene chiamato in diversi modi: grazia, illuminazione, compimento e bagno di purificazione. Bagno perché ci lava dai nostri peccati, grazia perché ci libera dalla pena che le nostre colpe hanno meritato, illuminazione perché ci fa contemplare ,la luce santa che ci salva, portandoci a fissare lo sguardo nelle cose divine. E' chiamato infine anche compimento, perché nulla più vi si aggiunge.
Che cosa manca infatti a colui 'Che ha conosciuto Dio? Sarebbe assurdo 'chiamare «grazia di Dio» qualcosa di incompleto. Dio, che è perfetto, può donare soltanto cose perfette. Come a Dio basta un comando perché tutto cominci ad esistere,così è sufficiente che voglia concedere una grazia, perché essa si compia in tutta la sua pienezza. Per la potenza della sua volontà, quello che rispetto al tempo è futuro, viene dato come attuale... Quando un uomo nasce a nuova vita, egli - come indica lo stesso nome di «illuminato», cioè battezzato - viene immediatamente liberato dalle tenebre e, da quel momento riceve la luce. Avviene come quando, scuotendoci dal sonno, subito ci troviamo svegli; o meglio, è come succede a chi vuole togliersi la cateratta dagli occhi: non è dal di fuori che cerca di procurarsi la luce che non ha; rende invece libera la pupilla, allontanando ciò che ostacolava la vista. Allo stesso modo anche noi con il battesimo siamo purificati dai peccati che, come una nube, facevano velo allo spirito divino, e così l'occhio dello spirito diventa libero, trasparente e luminoso e .ci fa contemplare le cose divine: lo Spirito Santo discende allora in noi dall'alto. E' come una partecipazione allo splendore eterno, che ci rende capaci di sostenere la vista dell'eterna luce... Come l'inesperienza sparisce con l'esperienza e le difficoltà si dissolvono con la scoperta di una soluzione, così, necessariamente, l'oscurità svanisce con la luce. Tenebra è la nostra ignoranza, e per causa sua noi cadiamo nel peccato, incapaci come siamo di scorgere la verità. Ma la conoscenza è luce che dissipa l'ignoranza e mette dentro di noi la facoltà di vedere chiaramente... Convertiti dai nostri peccati e non volendo subirne la pena, siamo purificati dal battesimo e .corriamo verso la luce eterna come figli verso il padre. Gesù trasalì di gioia nello Spirito e disse: Padre, Signore del cielo e della terra, io ti ringrazio di aver nascosto queste cose agli scaltri e ai sapienti, e di averle rivelate ai piccoli (Lc. 10,21). Il nostro pedagogo e maestro chiama «piccoli» noi che siamo disposti alla salvezza più dei sapienti di questo mondo: essi infatti, proprio ritenendosi sapenti, cadono nella cecità. 

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TRATTO DA

Clemente d'Alessandria, Il Pedagogo, I,6. 


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