Ogni via spirituale porta alla salvezza?


Da una omelia di padre James Guirguis per la Quinta Domenica di Pasqua, pubblicata anche da Pravoslavie.ru, apprendiamo come non basta "aver fede" o "essere spirituali" per salvarsi, ma occorre accettare Cristo e la Chiesa Ortodossa

Cristo e la Samaritana [Giovanni 4:5-42]

Il passo del Vangelo nel quale il Signore incontra la donna della Samaria è molto affascinante. che va studiato con attenzione. Vorrei concentrare inoltre la lettura su alcune parole di Cristo, sconvolgenti. Perchè la nostra civiltà e la nostra epoca ci vogliono quieti, cauti, non dobbiamo provocare traumi né sconvolgere colui che ci sta dinnanzi. Ci insegnano ad essere politically correct, senza una Verità, senza una realtà oggettiva; solamente opinioni ed emozioni sono davvero rilevanti. 

Il Cristo è venuto nel mondo a dividere, secondo le sue stesse parole, con una spada  [Matteo 10:32 e seguenti]. La spada della Fede. Da una parte unisce i fedeli, ma dall'altra ci divide da chi non è credente. E' un dato di fatto. Nel passaggio del Vangelo di oggi, Cristo si rivolge alla donna samaritana e gli dice: tu veneri ciò che non conosci, noi veneriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene da Israele. Dobbiamo contestualizzare questo discorso: la sensibilità è cosa buona, ma mai a discapito della Verità. E Cristo lo fa vedere molto bene. I samaritani erano una setta staccatasi dalla religione giudaica. Credevano nel medesimo Dio, ma in modi differenti. Avevano la medesima Torah e gli insegnamenti di Mosè. Eppure il Signore va molto oltre la semplice polemica: dice alla donna che la sua pratica spirituale non la condurrà alla salvezza. Questo dovrebbe farci riflettere sulle vie di Dio. Oggi sentiamo spesso dire "crediamo tutti nel medesimo Dio". Ma sarà davvero lo stesso Dio? Se davvero basta discostarsi di poco dal retto insegnamento per rischiare la fede, è possibile che due religioni diverse in tutto portino entrambe al Regno dei Cieli? ne dubito. Questo non è un insegnamento mio, personale, ma è l'insegnamento di Cristo, il Verbo di Dio incarnato. 

Il Signore disse che la salvezza viene da Israele, perché la pienezza della profezia, della legge morale e della rivelazione del Dio unico si sono manifestati nel popolo ebraico. Cristo decise di incarnarsi fra i giudei per questo motivo. La Chiesa Ortodossa è la continuazione perfetta di Israele, è la nuova Israele profetizzata nei tempi antichi. Il Signore continua dicendo: Dio è spirito e va adorato in spirito e verità. San Basilio commenta il passo dicendo:

Adorare Dio in spirito significa che la nostra intelligenza è illuminata. Alla donna che diceva di venerare Dio in unico posto (il monte dei Samaritani), il Cristo le rispose che Dio andava adorato in spirito e in verità. La Verità suprema è ovviamente Cristo stesso

Come ortodossi sappiamo bene dove è la pienezza dell'adorazione di Dio. Ci sono modi giusti di parlare a Dio e modi sbagliati di farlo. Modi eccellenti di conoscere Dio, e modi sbagliati. Questa è la sostanza della Chiesa Ortodossa: mantenere intatte e illibate le pratiche religiose e ascetiche tramandateci, e condividerle col resto dell'umanità. L'Ortodossia è il percorso dell'uomo nella conoscenza perfetta di Dio. Vi dico questo perché la Chiesa non è un museo, ma tempio di Dio. Tutto ciò che facciamo non è statico, ma sempre vivo. Facciamo come la samaritana, che venendo a conoscenza della Verità la condivise con tutti, e divenne santa nella Chiesa primitiva: noi la conosciamo come san Fotini, commemorata il 26 febbraio nel calendario. Ella morì a Roma come martire, testimoniando fino alla fine. Questo è venerare Dio in spirito e verità: ciò che Dio desidera per la nostra vita. 

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