Perche' alle ordinazioni cantiamo "Axios"?

Un articolo dal sito del Monastero di santa Elisabetta a Minsk ci spiega nel dettaglio perche' cantiamo Axios alle ordinazioni.



Ad ogni ordinazione del clero udiamo la parola greca ἄξιος ("axios"), che significa " e' degno ". Ma da cosa deriva questo costume? E quale e' il suo senso alla liturgia?

In Occidente la formula dignus est veniva proclamata prima dell'ordinazione, mentre fino all'XI secolo non c'era alcuna acclamazione al momento dell'ordinazione nei territori di rito greco: i nuovi ordinati si salutavano con un bacio sulla mano. Nei manoscritti siriani Il Testamento del Signore Gesu' Cristo (I, 21) del V secolo appare per la prima volta l'axios per i vescovi. Dal XIV secolo in poi anche i diaconi e i preti ricevono l'axios insieme col bacio della mano a Costantinopoli e da li il nuovo costume si diffonde in tutti i territori di rito greco. 

Ad Alessandria d'Egitto l'acclamazione con l'Axios viene cantata anche per gli ordini minori come lettori e suddiaconi, e tale uso e' entrato nel rito russo dal XVIII secolo. 

Secondo san Simeone di Tessalonica (+1429) il canto dell'Axios e' una preghiera per mantenere il chierico puro nel suo stato, non solo per riconoscerne il valore o la dignita' dal punto di vista umano. Colui che riceve l'axios diventa dunque degno per confirmazione divina e umana. Il canto dell'axios ci riporta all'antichita' quando gli uomini degni venivano elevati dal popolo ed erano scelti come preti dal basso: la Chiesa Ortodossa mantiene intatta la tradizione di non ordinare uomini che ricevono l'urlo "anaxios" (indegno) dall'assemblea durante l'ordinazione. 


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