Il pentimento del Re Manasse

Il Re Manasse è conosciuto da tutti gli ortodossi perché la sua lunga preghiera di pentimento è inserita nel Canone Biblico, al termine di tutto l'Antico Testamento, e corrisponde ad un libro intero. Ma chi fu il re Manasse? 

Il Re ebreo Manasse fu un idolatra e un perverso che per 52 anni di regno obbligò il popolo a sacrificare agli idoli pagani e a venerare le divinità fenicie, imprigionando e uccidendo coloro che non gli obbedivano. Eppure, il Re discendeva da un'ottima famiglia: suo padre Ezechia era stato un buon servitore del Signore [4Re 18:20]. Tuttavia, l'empietà di Manasse fu grande. Il Signore Dio, dimostrando la sua misericordia per il popolo oppresso e forzato a venerare i demoni, spinse l'esercito del re d'Assiria e permise che il suo unto, Manasse, fosse catturato e condotto a Babilonia:

Allora il Signore fece venire contro di loro i capi dell'esercito del re d'Assiria, che catturarono Manasse con uncini; e, legatolo con una doppia catena di bronzo, lo portarono a Babilonia. 12 E quando egli fu angosciato, implorò il Signore, suo Dio, e si umiliò profondamente davanti al Dio dei suoi padri.  [2Cronache 33:11-12] 

Dopo molti tormenti fu liberato dalla misericordia divina e poté fare ritorno a Giuda, sua terra, più morto che vivo, fra mille tormenti del corpo e dello spirito. Umiliato fino all'estremo in prigione dai suoi aguzzini, scoprì la grandezza di Dio e pianse per i propri peccati. Ritornato in patria, abbatté gli idoli e ricondusse il popolo all'adorazione dell'unico vero Dio, componendo anche quella meravigliosa preghiera che udiamo sempre in Quaresima.

Tale è la potenza di Dio, trasformare perfino il più grande dei peccatori nel più augusto dei santi. 

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