La prostrazione e il suo simbolismo

La prostrazione è uno dei gesti cultuali per eccellenza della Quaresima, anche se sono compiuti, con minore enfasi, durante tutto l'anno (esclusi i 50 giorni dopo Pasqua fino a Pentecoste, e nel periodo fra Natale e Teofania). Abbiamo già affrontato una volta le varie posizioni e posture per la preghiera, ma questa volta andremo nel dettaglio a conoscere la prostrazione.


Come fare una prostrazione?

I santi Padri indicano che la prostrazione, o metania, è un gesto colmo di significati spirituali. Secondo gli esicasti, la pratica della prostrazione attiva in noi l'energia divina perché imitiamo l'incarnazione del Verbo e la sua umiltà di farsi uomo. L'atto di discendere e rialzarsi induce in noi la contemplazione per la catabasi agli inferi e per la Resurrezione di Cristo, nell'emulazione della sua sofferenza e della gloria della sua vittoria. La prostrazione inoltre è un equilibrio psicofisico che i santi Padri indicano come generatore di pentimento e ammenda. 

Innanzi tutto ci si segna, dopodiché ci si inginocchia e si tocca con la fronte il pavimento, mettendo le mani avanti. Le metanie si fanno sia durante gli uffici liturgici che a casa, prima e dopo le preghiere del mattino e della sera. 

Commenti