Immagine da Sentieri dell'Icona
Festa del Signore, l'Annunciazione inaugura l'evento in cui il figlio di Dio si fa carne per consumare il suo sacrificio redentivo in obbedienza al Padre e per essere il primo dei risorti. La Chiesa, come Maria, si associa all'obbedienza del Cristo, vivendo sacramentalmente nella fede il significato pasquale della annunciazione. Maria è la figlia di Sion che, a coronamento della lunga attesa, accoglie con il suo 'si' e concepisce per opera dello Spirito santo il Salvatore. In lei Vergine e Madre il popolo della promessa diventa il nuovo Israele, Chiesa di Cristo. I nove mesi tra la concezione e la nascita del Salvatore spiegano la data odierna rispetto alla solennità del 25 dicembre. Calcoli eruditi e considerazioni mistiche fissavano ugualmente al 25 marzo l'evento della prima creazione e della rinnovazione del mondo nella Pasqua.
È davvero strano questo saluto di Dio alla sua creatura; sembra inspiegabile e forse senza senso. Eppure già da secoli risuonava sulle pagine delle divine Scritture e quindi anche sulle labbra del popolo ebraico. Gioisci, rallegrati, esulta! Più volte i profeti avevano ripetuto questo soffio del respiro di Dio, avevano gridato questo silenzioso battito del suo cuore per il suo popolo, il suo resto. Lo leggo in Gioele: “Non temere, terra, ma rallegrati e gioisci, poiché cose grandi ha fatto il Signore… (2,21-23); in Sofonia: “Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna” (3,14); in Zaccaria: “Gioisci, esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te, oracolo del Signore” (2,14). Lo leggo e lo riascolto, oggi, pronunciato anche sul mio cuore, sulla mia vita; anche a me viene annunciata una gioia, una felicità nuova, mai vissuta prima. Riscopro le grandi cose che il Signore ha fatto per me; sperimento la liberazione che viene dal suo perdono: io non sono più condannato, ma graziato, per sempre; vivo l’esperienza della presenza del Signore accanto a me, in me. Sì, Lui è venuto ad abitare in mezzo a noi; Lui sta di nuovo piantando la sua tenda nella terra del mio cuore, della mia esistenza. Signore, come dice il salmo, tu gioisci delle tue creature (Sal 104,31); e anch’io gioisco in te, grazie a te; la mia gioia è in te (Sal 104,34).
Maria Santissima e' la nuova Eva, colei che ha rigettato il male invece di abbracciarlo, modello supremo dei credenti: ascolta sempre attentamente suo Figlio come Maestro e ne esegue i comandi, non si perde in vaniloqui e in malignita', umile e sempre pronta a fare la cosa giusta, ecco che la Vergine Deipara ci mostra il cammino perfetto del cristiano ortodosso. Compiamo anche noi l'opera di Dio nella nostra vita, emulando la Madre del Redentore.
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