Le processioni dal punto di vista liturgico e storico

La processione è una forma antica di culto, un rituale vero e proprio, di derivazione pre-cristiana, che la Chiesa ha fatto propria perché, semplicemente, è un gesto rituale naturale. La folla di credenti che cammina unita è una realtà spirituale che fonde simbolo e realtà fattuale: i credenti camminano sulla terra verso un luogo sacro così come cammineranno, da addormentati, verso il Regno. 

Sia gli ebrei che i pagani dell'Impero Romano avevano processioni. I romani organizzavano processioni urbane con le statue delle loro divinità e per le parate militari, e anche per i funerali e per i matrimoni, come occasione di giubilo pubblico. La Bibbia ci parla di processioni, come per esempio quella intorno alle mura di Gerico (Giosuè, 6:12-17).

Di buon mattino Giosuè si alzò e i sacerdoti portarono l'arca del Signore; i sette sacerdoti, che portavano le sette trombe di ariete davanti all'arca del Signore, avanzavano suonando le trombe; l'avanguardia li precedeva e la retroguardia seguiva l'arca del Signore; si marciava a suon di tromba. Girarono intorno alla città, il secondo giorno, una volta e tornarono poi all'accampamento. Così fecero per sei giorni. Al settimo giorno essi si alzarono al sorgere dell'aurora e girarono intorno alla città in questo modo per sette volte; soltanto in quel giorno fecero sette volte il giro intorno alla città.

Anche l'Esodo e il passaggio nel Mar Rosso sono prototipi di processioni cristiane e, in questo caso, anche una allegoria del battesimo. Il popolo ebraico, in occasione delle solenni festività del Tempio, si snodava in lunghe processioni.



La processione annuale a Velikoretskij 

Queste usanze sono state poi riprese nel culto dei martiri della Chiesa primitiva, quando la comunità dei fedeli accompagnava i corpi dei vittoriosi presso il luogo del loro riposo, nelle catacombe. Con la vittoria di Costantino il Grande e l'editto di Milano nel 313 d.C., la Chiesa può uscire allo scoperto e le processioni cristiane diventano un rito quotidiano. Di chiesa in chiesa, le processioni di devoti sfilano ininterrottamente per venerare una reliquia dopo l'altra, e gruppi di pellegrini si muovono continuamente da una città all'altra, cantando inni e invocando la misericordia di Dio sul nascente medioevo. 


Processione ad Odessa (Ucraina) in onore della Deipara

Nel rito bizantino le processioni esterne erano molto diffuse prima delle grande riforme del XIII secolo che le hanno notevolmente ridotte. Ancora oggi durante alcuni giorni dell'anno (per esempio il 1 agosto) sono prescritte processioni unite al rito della litia (una lunga litania di supplica) ma generalmente, e purtroppo, ai giorni nostri non sono celebrate nella loro forma completa.La liturgia stessa iniziava con una processione di ingresso al canto del Trisagio. La processione partiva dal centro della piazza e raccoglieva il clero e i fedeli prima dell'ingresso nel tempio. 

Al giorno d'oggi, le processioni esterne più diffuse nel mondo ortodosso si svolgono:

- Nel giorno della Teofania, o Battesimo di Cristo. In alcuni luoghi, specialmente nelle zone costiere o presso laghi e fiumi, è uso benedire l'acqua del luogo e le fonti d'acqua presenti, e quindi si esce in processione fino al mare o al fiume per benedire l'acqua. 

- Nel giorno della Domenica dell'Ortodossia (Prima Domenica di Quaresima), dopo il Mattutino o dopo la Divina Liturgia. Ogni fedele reca con sé una icona, il clero porta il Vangelo e l'incensiere, i suddiaconi la Croce su asta e gli stendardi della parrocchia (se ci sono) oppure i ripidi (flabelli). Generalmente è una processione corta, ovvero si gira intorno alla chiesa. Generalmente si canta il tropario della festa e dei santi della chiesa, e ad ogni angolo della struttura si recita una piccola litania di supplica. 

- Nella Domenica delle Palme, che tuttavia è diventata opzionale (purtroppo), la quale segue la benedizione dei rami di olivo o di palma al termine del Mattutino. 

- Per il Sabato Santo, detta dell'Epitaffio. Il Sabato Santo mattina (o il Venerdì Sera) dopo le Lamentazioni per la Morte del Signore, l'immagine del Cristo Addormentato viene portata in processione attorno alla chiesa accompagnata da incenso e candele, per poi essere venerata dai fedeli al suo rientro in chiesa. 

- La notte di Pasqua. Forse la più conosciuta fra le processioni odierne dell'Ortodossia è la processione che precede il Mattutino Pasquale, a mezzanotte, quando tutti i fedeli e il clero escono in processione per il quartiere cantano l'inno pasquale e recitando il Vangelo fuori dalle porte della chiesa, per poi entrare al grido: "chi è il re della gloria? Il Signore delle Schiere è il re della gloria!" La processione è solenne e intervalla diverse stichire e tropari pasquali, oltreché le litanie ai quattro punti cardinali della chiesa e la lettura del Vangelo. Il sacerdote con il Vangelo  e la croce manuale, il diacono col turibolo, il suddiacono con la croce su asta, gli accoliti con le candele e i flabelli, sono seguiti da tutto il popolo in una delle più belle processioni dell'anno. 

Nel giorno del 1 Agosto. L'inizio del digiuno della Dormizione di Maria Santissima è inaugurato con una processione che termina con la benedizione dell'acqua in chiesa.  

Vi sono poi numerose processioni locali annuali, per la venerazione di particolari santi nazionali o di icone miracolose nel giorno della loro memoria. 

Inoltre, è uso uscire in processione in occasioni di grandi epidemie, carestie, guerre e disordini civili per ottenere la misericordia di Dio. 

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