Lo Zodiaco e la Chiesa Ortodossa

 Un tema delicato eppure di somma importanza, in quanto il mondo contemporaneo, con tutto il suo scientismo e la sua tecnologia, ancora si affida all'Oroscopo, ovvero alla concezione che i pianeti e i loro movimenti possano influenzare la vita degli uomini. I principii della astrologia classica li troviamo fra i Babilonesi, gli Egizi e i Persiani, una cultura religiosa che passò poi anche ai Romani e quindi agli europei. Con grande scandalo sia dei new agers che dei falsi tradizionalisti contemporanei (che soffrono in realtà di un sottile protestantesimo),  nelle cattedrali cristiane del Medioevo ortodosso erano presenti non solo i saggi pagani dell'Antichità, ma anche i segni zodiacali. Fulgidi esempi artistici di questa iconografia in Italia sono le cattedrali di Palermo e Otranto nel Sud Italia, la basilica di santa Maria degli Angeli a Roma, la basilica san Petronio a Bologna, il Duomo di Piacenza, nonché numerosi altri esempi nei palazzi del potere medievale come Firenze, Venezia, Palazzo Schifanoia a Ferrara, la stanza della Signatura nel Vaticano barocco. 

   


Un dettaglio del ciclo pittorico del monastero  Voroneț (Romania)  nel quale Dio-Creatore è circondato dai segni zodiacali

Il cristianesimo delle origini condannò aspramente l’astrologia e la risposta sta nel fatto che le prime comunità cristiane avevano a che fare con un mondo ancora pagano e il rischio di idolatria era ancora molto forte. In età post-imperiale e medievale invece, in un mondo completamente cristianizzato, si diffonde l’interpretazione allegorica come veicolo universale di ogni manifestazione religiosa: la mitologia classica si trasforma in una sorta di filosofia morale e come nell’Antico Testamento sempre più spesso si riconoscono prefigurazioni e anticipazioni della Nuova Alleanza, allo stesso modo sembra di poter individuare nelle leggende dei pagani prefigurazioni della verità cristiana. Dice infatti la sacra Scrittura che Dio creò cielo e terra ed è responsabile di tutto ciò che esiste:

«Ascoltami, o Giacobbe, e Israele, che io ho chiamato. Io sono colui che è; io sono il primo e sono pure l'ultimo. La mia mano ha fondato la terra e la mia destra ha spiegato i cieli; quando io li chiamo, si presentano assieme. Avvicinatevi a me, ascoltate questo: "Fin dal principio non ho parlato in segreto; quando questi fatti avvenivano, io ero là. E ora il Signore, l'Eterno, e il suo Spirito mi hanno mandato » [Isaia 48: 12, 13, 16]

Tuttavia la legge dell'Antico Testamento è chiara: non vi saranno astronomi fra voi (Deuteronomio 18:10) e non praticherete forme di magia (Levitico 19:26). I profeti si scagliarono sempre contro gli astrologi, in quanto sacerdoti pagani (cfr. Isaia 47:13, Geremia 10:2-3; Daniele 2:27-28). Come è possibile dunque che le sinagoghe fossero sovente decorate proprio con scene zodiacali, come il caso della famosa Beit Alfa? Anche i celebri rotoli del Mar Morto (4Q318) delle comunità di Qumran contengono indicazioni astronomiche con lo zodiaco [1]. Nella Bibbia troviamo la parola Mazzaroth (מַזָּרוֹת , nella Bibbia dei LXX Μαζουρωθ) in Giobbe 38:31-32 in uno dei lamenti, e tale lemma indica la costellazione. In 4Re 23:3-5 compare la parola Mazalot la quale è una corruzione della prima, e viene passata all'ebraico parlato, sopravvivendo nel celebre "Mazeltov!" che, letteralmente, significa "buona costellazione", e non "buona fortuna" come viene invece tradotto in italiano più morbidamente. Gli ebrei credevano e credono che i pianeti e i movimenti astronomici, anche se non possono comandare l'uomo, tuttavia offrono una influenza energetica sull'umanità. Del resto, non fu leggendo nelle stelle che i Magi trovarono Cristo e lo adorarono? Quale è dunque la corretta visione dell'astronomia e la teologia cristiana ortodossa cosa dice a riguardo?


Mosaico della cattedrale di Otranto, XII secolo, rappresentante lo Zodiaco

Abbiamo preso come esempio iconografico il mosaico della cattedrale di Otranto, voluto nel XII secolo dal vescovo della città, il quale si avvalse del famoso mosaicista e monaco Pantaleone, figlio spirituale del celebre igumeno Nettario (+ 1235) monastero ortodosso di san Nicola in Casole, famoso per le sue discettazioni contro i Latini. Parliamo quindi di ambiente cristiano ortodosso, anche se in territorio italiano. Lo stesso vale per il Duomo di Palermo, edificato da sicure maestranze bizantine. In questo genere di Zodiaco, comune a tutte le cattedrali cristiane, i segni zodiacali sono utilizzati come simboli per la stagione o il mese, ma non mancano costruzioni più complesse con sistemi di misurazione atti ad aiutare a calcolare il calendario e la data della Pasqua. Il più grandioso di questi sistemi di luce-ombra è attualmente visibile a Roma nella Basilica di santa Maria degli Angeli, nella quale l'orologio astronomico è composto da una serie di cerchi concentrici e connessi fra loro con sottili steli di metallo i quali si illuminano in base alla stagione, potendo così calcolare le date dell'anno. L'uso degli orologi astronomici è di vitale importanza, come abbiamo detto, per il Paschalion. Notiamo quindi la complessità dell'iconografia ortodossa, che fa uso anche di immagini mutuate dal mondo pre-cristiano, incorporandole nella sapienza eterna dei Padri. Si fa sempre tuttavia una grande distinzione fra coloro che usano la astronomia per i cicli naturali e l'uso calendariale, e per coloro che la usano a fini magici o premonitori. Il canone XXXVI di Laodicea (364 d.C.) istruisce: 

E' proibito ai membri del clero e ai sacerdoti di comportarsi come maghi, fattucchieri, astrologi, divinatori, e vendere amuleti od oggetti porta-fortuna, perché questi oggetti legano l'anima. Se un membro del clero è trovato in uno di questi ruoli, che sia anatema

San Cirillo di Gerusalemme (+386) dice che spesso usiamo le costellazioni e l'influenza delle stelle come una banale scusa per non prendere sul serio le scelte di vita:

Non è in base al mese di nascita o sotto quale stella sei nato se hai peccato. Non è infatti a causa della posizione di un pianeta che continui a fornicare, e neppure il tuo agire impulsivo non è certo colpa della congiunzione degli astri.  Vorresti forse incolpare le innocenti stelle per i tuoi peccati? Non dar credito agli astrologi. [2]

San Giovanni Crisostomo (+407) parimenti nella sua omelia sulla prima lettera ai Corinzi espone il pericolo della religione pagana, passata attraverso la pratica dell'oroscopo:

Dobbiamo dire che una grande notte copre l'universo. E questa oscurità è ciò che dobbiamo dipanare con la luce della fede. Non è presente tale oscurità solo fra gli eretici e i pagani, ma anche fra molti dei nostri cristiani, i quali si affidano con fervore agli oroscopi e alle fallaci predizioni degli astrologi, si lasciano a superstizioni ilari e con facilità dimenticano la dottrina della Resurrezione, e si abbandonano a presagi, letture augurali, ai tarocchi. E molti di loro usano anche amuleti o gingilli. [3]

Scrive san Giovanni Damasceno (+750) nel suo La Fede Ortodossa, che non nega l'esistenza di alcuni "temperamenti" dovuti all'influenza degli astri, ma conferma il libero arbitrio dell'uomo e quindi la mancata veridicità dell'astrologia: 

Taluni fra i pagani credono che le stelle e lo studio del sorgere e del calar del sole o della luna guidino i destini degli uomini, e di questo si occupa la cosiddetta "astrologia". Ma noi cristiani sappiamo bene che le stelle ci indicano la pioggia, l'arsura, l'umidità, i cicli stagionali, i venti e tutte le cose di questo genere, ma non sono segnali per la nostra vita, essendo noi creati liberi dal Creatore e siamo fattori del nostro proprio destino. In verità possiamo dire che il sole, la luna e gli astri producono vari temperamenti, abitudini, predisposizioni,  ma nulla può vincere sopra la nostra libera volontà. [4]

Ben prima di lui sant'Agostino (+430) aveva parimenti dichiarato che il determinismo dell'astrologia era in conflitto con il libero arbitrio dell'uomo. Sant'Isidoro di Siviglia (+636) nella sua enciclopedica Etymologiae, si diletta a scrivere dei pianeti, delle stelle e dei loro effetti sulla natura e sull'uomo, ma si pronuncia anche contro la divinazione [5]. 

Affresco di Dio Padre contornato dallo zodiaco, XVII secolo, cattedrale di Svetitskhoveli  (Georgia). 

Ovviamente, un cristiano ortodosso non può credere di essere governato da forze onnipotenti indipendenti la sua volontà, e non possiamo dunque in alcun modo difendere l'astrologia come parte della religione cristiana ortodossa. Ma la presenza dello zodiaco nel ciclo pittorico non è solamente di interesse naturalistico o calendariale. Uno degli ultimi papi ortodossi, Silvestro II (+1003), nel 999 pubblica un libro noto come Liber Planetis et Mundi Climatibus ("Libro dei Pianeti e delle regioni dell'Universo"), nel quale descrive il ciclo astronomico, le qualità degli astri e gli influssi sulla natura e sul mondo. Del resto, è scientificamente provato che la Luna influisce sul ciclo marittimo e sulle acque. Come abbiamo visto in alcune fotografie in questo articolo - ma abbonda la documentazione online di icone e cicli pittorici o musivi delle chiese su questo tema - per i cristiani divenne importante inserire l'oroscopo nel ciclo iconografico delle cattedrali: i segni zodiacali sono sempre dipinti nelle scene della Genesi intorno al Dio Creatore oppure, come nel caso del mosaico di Otranto, attorno all'Albero della Vita. I segni zodiacali sono utilizzati per delineare non soltanto l'universo creato da Dio nella genesi, ma anche un modo per disegnare i momenti della Creazione del cosmo tramite l'ausilio di allegorie : i segni d'Acqua (Pesci, Cancro, Scorpione) sono la prima parte della Genesi, legata alla divisione delle acque celesti e terrestri, il firmamento (cfr. Genesi 1:1-11) e successivamente  i segni di Terra (Toro, Vergine, Capricorno) vengono introdotti per la creazione del mondo vegetale (Genesi 1:12-13). I segni di Fuoco (Ariete, Leone, Sagittario) indicano, con il loro "fuoco", l'origine delle Luci e degli astri celesti di Genesi 1:14-19. E infine, i segni d'Aria (Gemelli, Bilancia, Acquario) indicano l'ultima parte della creazione, quella animale (Genesi 1:19-26). La parola animale deriva dal latino, per "essere dotato di anima", di intelletto, e questi segni sono tradizionalmente associati proprio all'intelletto.  A cagione di questa interpretazione simbolica, il Dio Creatore è spesso dipinto a mezzo busto, chiuso in un sottile uovo blu o rosso, circondato dai segni dello Zodiaco, proprio come allegoria della Creazione stessa. Accanto ai dodici segni si trovano immagini di Angeli e di stelle stilizzate, a indicare la creazione immateriale. 

Questa foto riproduce il Dio Creatore contornato dallo zodiaco, si trova nella chiesa di san Basilio in Galați  (Romania), di recente costruzione, ed è un eccellente esempio di come si riproduca il primo capitolo della Genesi in forma minimale, utilizzando lo zodiaco. Sempre, il Sole e la Luna sono presenti in quanto sono un simbolo importante nella dottrina iconografica ortodossa. Scrive sant'Eucherio, vescovo di Lione (+449) nel suo trattato mistico Formule dell'Intelletto Spirituale

Il Sole è il Signore Gesù Cristo, che splende sulla terra. Secondo Salomone, alla fine del mondo gli empi diranno: Dunque il sole di giustizia non splenderà su noi (Sap 5,6). Altrimenti, significa la persecuzione: Col sorgere del sole, si disseccarono (Mt 13, 6). La Luna è la Chiesa, perché in questo mondo splende come in una notte. Nel salmo: Hai fatto la luna per segnare il tempo (Sal 103,19). Si può anche intendere come la fragilità della carne perché, col decrescere dei suoi movimenti mensili, rappresenta il nostro venir meno nella morte. Le stelle sono i santi, o i dotti, o i sapienti nella giustizia. In Daniele: I dotti splenderanno come stelle (Dn 12, 3). [6]

E' interessante notare come i Quattro Elementi armonizzati nel numero dodici siano una sorta di conferma della medicina e scienza tradizionale mediterranea antica, la quale vedeva il cosmo basarsi su questi quattro elementi, uniti al numero dodici, che secondo le parole di sant'Eucherio di Lione, ha una forza molto particolare: 

Dodici – Gli apostoli; nel Vangelo: Questi sono i nomi dei dodici apostoli (Mt 10, 2). Questo numero indica anche la moltitudine di quanti giudicheranno tutto [assieme al Signore] (Mt 19, 28), poiché le due parti del settenario (il quale spesso è preso a significare il mondo), cioè il tre e il quattro, se moltiplicate l’una per l’altra compongono il dodici. [7]

A conferma che il numero 12 era associato allo zodiaco anche nel tempio ebraico, lo scrive lo storico romano (pagano) Giuseppe Flavio: i dodici pani dell'offerta rappresentano le dodici tribù di Israele e le costellazioni. [8] I dodici segni dello Zodiaco rappresentano le dodici tribù di Israele e i dodici apostoli, riassumendo Antico e Nuovo Testamento, come ricapitolazione di tutto. 

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NOTE

1) The dead Sea Scrolls and the zodiacs, pdf (academia.edu). 

2) Cirillo di Gerusalemme, Catechesi, IV, 18. 

3) Giovanni Crisostomo, Omelia su 1Corinzi, IV, 11. 

4) Giovanni Damasceno, De Fide Orthodoxa, libro II, cap. VII

5) Isidoro di Siviglia, Etymologiae. pp. L, 82, col. 170.

6) Eucherio di Lione, Liber formularum spiritualis intelligentiae, cap. II 

7) Ibidem, cap. XI 

8) Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, V, 5.5.

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