Detti di sant'Ambrogio di Optina

 Sant'Ambrogio di Optina (+1891) fu un grande maestro di vita monastica e superiore del monastero di Optina in Russia. Offriamo la traduzione di alcuni suoi insegnamenti pubblicati nel libro Living Without Hypocrisy: Spiritual Counsels of the Holy Elders of Optina, Holy Trinity Publications, 2005. 


Foto di A.M. Grenkov (Ambrose Optinsky). Anni 1870

 SULL'AIUTO DI DIO

Il Signore comincia a manifestarsi quando una persona comprende che ogni sostegno terreno è flebile. 

Non preoccuparti del tuo destino. La tua unica occupazione e preoccupazione sia la salvezza. Attendi l'aiuto di Dio finché non arriva.

SUI PENSIERI

Il Signore ti libererà da tutti i pensieri sconvenienti. Sii umile.

Durante la preghiera allontana ogni pensiero e focalizzati sulla preghiera. Se l'attacco demoniaco continua, chiedi a Dio che ti liberi da ogni pensiero. E continua a pregare. 

Non sentirti angosciato per i pensieri blasfemi che vengono dal maligno. Questi vengono quando sei superbo oppure quando giudichi gli altri.

SULLE OBBEDIENZE

Se la Salvezza del mondo fu compiuta dal Cristo tramite l'obbedienza fino alla morte al progetto del Padre, così ogni ufficio o incombenza non è altro che una obbedienza a Dio, e i vari compiti ci sono assegnati nella provvidenza dello Spirito Santo, così come testimonia san Paolo (cfr. 1Cor. 12:28). 

Vai dove ti comandano, guarda ciò che devi fare, e di' sempre: sia fatta la Tua volontà, Signore!

E' meglio essere disciplinati e discepoli di qualcuno, che seguaci del proprio ego. Tutti i Santi Padri parlano di questo. Non è vergognoso obbedire al padre spirituale, ma piuttosto indispensabile e salvifico. Coloro che non seguono i buoni consigli sono puniti. 

Vivi sempre in accordo ai comandamenti. Ricordati che Dio vede la disposizione del tuo cuore. Compiacciti di questo, che ogni obbedienza che compi diventa come un pegno davanti a Dio. La tua redenzione si basa su quanto zelo poni nel compiere la tua obbedienza. 

SUL DIGIUNO

Si conviene digiunare e astenersi quando comandato, non bere né mangiare smodatamente, ma anche l'eccesso nel digiuno è da evitare. La moderazione, al via di mezzo, rende una persona più capace nella sua attività spirituale. 

SULLE LODI UMANE

Se ti lodano, non rispondere.

Il vero monaco non loda, ma neanche offende. 

SULLA DIVINA EUCARESTIA

Dopo la Comunione devi chiedere a Dio che ti mantenga nel dono che ti ha fatto, affinché non cadi più nel peccato. 

Se riceviamo i Misteri del Signore con fede e senza condanna, gli attacchi dei nostri nemici diventano come spenti e innocui. Noi ci avviciniamo degnamente ai Misteri quando, prima di tutto, ci umiliamo e confessiamo le nostre colpe, e ci impegniamo a non cadere più nel peccato. E anche quando perdoniamo a chi ci ha fatto del male. 


Una icona di sant'Ambrogio di Optina


SULLA VOLONTA' 

La salvezza è la cooperazione fra la nostra volontà di salvarci e la divina grazia. Ma Dio non ci aiuterà se noi per primi non desideriamo salvarci. 

SULLA SEMPLICITA' 

Viviamo con semplicità, e Dio avrà pietà di noi.

Ogni cosa semplice ci avvicina a Dio, ma la retorica e l'eccitazione ci allontanano. 

SULLA SALVEZZA

Secondo le parole di san Pietro di Damasco, la salvezza si trova a metà fra paura e speranza: non avere fiducia solo nelle tue forze, ma non disperare di non farcela. Spera nell'aiuto di Dio, segui i comandamenti, e ti salverai. 

Secondo il pensiero terreno, la via verso Dio dovrebbe essere facile, semplice, senza problemi, spensierata. Invece secondo le parole del Vangelo, è difficile, sofferto, arduo. Come dice il Signore: sono venuto a portare non la pace, ma la spada (Mt. 10:34). 

Cosa serve per imparare le vie del Signore? nient'altro che l'umiltà. 

Il primo passo per la salvezza è rigettare la tua volontà, e seguire la volontà di Dio. 

Non dobbiamo dividere il nostro cammino verso Cristo in multiple strade. Amate Dio con tutto il cuore e il vostro prossimo e mantenete la pace in ogni cosa e in tutti, non pensate maliziosamente. 

I Santi Padri ci insegnano che occorre sempre vedere la colpa in noi stessi quando ci troviamo in una situazione che ci arreca danno, e non addossare la colpa agli altri. Lavorando su noi stessi troveremo la pace e la santità. 

GIOIA E TRISTEZZA

Siate felici per tutto e rendete gloria a Dio per ogni cosa. Accontentatevi della vostra vita. 

Piangersi addosso è la peggiore delle passioni, non solo non ci è di beneficio, ma ci rende anche sgradevoli agli occhi altrui. E inoltre offendiamo la divina provvidenza, perdendo la grazia. 

L'egoismo chiude le porte della santità e si oppone a tutto ciò che abbiamo di buono, e corrompe la nostra preghiera. 

Errori e delusioni avvengono quando non comprendiamo il progetto divino e abbiamo una visione distorta della vita. Dio vuole concederci la vita eterna e una letizia senza fine nel Regno dei Cieli, ma noi preferiamo la felicità terrena, e quindi il Signore, per mostrarci la via, ci lascia nella sofferenza, nella tristezza e nelle tribolazioni.

La gratitudine sulla terra ci rende partecipi della Pasqua eterna del Redentore. 

L'eccessiva ricchezza annienta l'uomo. Perfino gli animali, se mangiano troppo, diventano pigri. 


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