Gli ex voto nell'Ortodossia

 Non è inusuale trovare sulle grandi icone miracolose o presso santuari famosi, appresso alle icone e alle reliquie, gli ex voto, che hanno le forme più particolari e anche bizzarre: placche di oro o argento, facce, mani, piedi, occhi, automobili, piccole case, a forma di bambini ... l'oggetto che viene donato alla chiesa rappresenta il miracolo che è stato compiuto. 



La forma latina per indicare questi oggetti, "ex voto" - rimasta anche nell'italiano colloquiale, significa "secondo il voto [fatto]" o "come da promessa".  Secondo una bella similitudine con la cultura popolare, quando qualcuno ci fa un dono o un regalo, rendiamo anche noi qualcosa in cambio; e così quando il Signore o un santo risponde ad una nostra richiesta che noi reputiamo importante (un parto, l'acquisto o la vendita di una casa, una malattia cronica da vincere, e così via), ci sentiamo in dovere di ringraziare in modo speciale. Oltre all'oggetto donato - dei quali molti sono davvero preziosi! - è tradizione far cantare il Te Deum per la grazia ricevuta, un breve ufficio di ringraziamento a Dio per aver ascoltato le nostre richieste.  

Anche i pagani donavano oggetti simili alle statue dei loro idoli, ma con l'intento opposto: speravano che, regalando un oggetto prezioso all'idolo, questi gli rispondesse. In latino, questo rituale si chiamava captatio benevolentiae. Nella visione cristiana, invece, la Provvidenza Divina risponde sempre e comunque ai fedeli, anche se spesso, nel nostro egoismo, non accettiamo la risposta... e quindi, l'unica cosa che possiamo davvero fare, è ringraziare e lodare sempre Dio, che ama l'umanità a tal punto da offrire suo Figlio Unigenito per la nostra salvezza. 

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