Il Signore Dio, e lo dimostrano le vite dei santi, non vuole che tu perda la tua individualità e la tua personalità. Al contrario, nel tuo modo di essere devi trovare un modo di fiorire, di mettere a frutto i talenti ricevuti da Dio per la tua vita spirituale e per il servizio agli altri. Rinnegare se stessi significa, in primo luogo, evitare di porsi al centro dell'attenzione, evitare l'egoismo e il ricapitolare tutto su se stessi, invece che su Dio. Il Signore non vuole la morte interiore di una persona, ma piuttosto che cresca e dia risultati positivi nella sua vita. Rinnegare se stessi, paradossalmente, è una attività e non uno stato passivo di esistenza. Solamente il demonio può volere la distruzione interiore di una persona.
Rinnegare se stessi significa porre Dio al centro della vita nostra e della nostra società. Solo in questo modo possiamo conciliare il comandamento di rinnegare sé stessi col comandamento dell'amore. Altrimenti, entrambi sembrano incompleti e in contraddizione. Ma nel Signore non può esserci contraddizione. Rinnegare se stessi significa rinunciare al primato dell'ego per sostituirlo col primato di Dio. E allora, avremo i frutti dell'amore, della fratellanza, della carità. E potremo sopportare i pesi della vita presente, la nostra croce, e guadagnare la corona della gloria eterna.
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