Spiegazione dell'Icona della Annunciazione

 Per la festa dell'Annunciazione (25 marzo / 7 aprile) vediamo di andare a conoscere tutti i dettagli dell'iconografia festiva, per un giorno di gioia che spezza il nero della Quaresima donandoci, nella tradizione rituale, un bel colore azzurro, limpido, in contrasto con il nero avvolgente di questi giorni.  


Dei quattro Evangelisti, l'unico a narrare l'Annunciazione è Luca (Luca 1:26.38), colui che mette in mostra l'infanzia di Gesù più di ogni altro. Il momento dell'Annuncio è diviso in tre scene, che possiamo sintetizzare con l'arrivo del messaggero divino, il messaggio e la partenza dell'Angelo Gabriele. L'Icona dell'evento intende rappresentare il momento centrale della narrazione, il lieto evento del quale la Vergine si fa portatrice. Il Signore Dio dell'Universo ha deciso di incarnarsi e ha scelto lei come porta per il nostro mondo. 

L'immagine dell'Annunciazione ha uno sfondo urbano a indicare che l'evento ha luogo a Nazareth di Galilea, e sovente è rappresentato lo Spirito Santo che discende sulla Madre di Dio in forma di raggio di luce. Nel centro della composizione si trovano l'Angelo Gabriele e la Madre di Dio seduta sul trono, a indicare il suo rango acquisito di Regina (in quanto partorirà il Re della Gloria), vestita con un lungo manto rosso (maphorion) e parimenti delle scarpette rosse. Secondo la tradizione, la sottoveste è blu. L'abito dell'Angelo può essere di vari colori anche se predominano bianco, rosa o azzurro. Le ali di Gabriele sono disegnate in movimento o piegate, come se fosse appena arrivato o in procinto di partire, in modo tale da dare attività alla scena. 

Il volto della Vergine e il viso dell'Angelo sono sereni perché l'Annunzio è foriero di gioia sublime e perfetta, così come ci ricorda la poetica visione delle Lodi: 

Si rallegri il Creato e danzi la terra, perché un Arcangelo si è palesato alla Vergine, portando il Saluto in luogo della tristezza (idiomelo di Teofane, + 845). 

Come non ricordare la maledizione di Adamo ed Eva, quando la donna "partorirà con dolore"? Ed ecco che invece la Madre di Dio, ignara di nozze, riceve la benedizione di un parto indolore e della perpetua verginità, e l'annuncio di una gravidanza diventa quindi doppiamente gioioso, sia per l'attesa che per il suo compimento. Il Messia, il Salvatore, fin dal principio della sua presenza rompe la maledizione dell'antica umanità principiando da sua Madre. 

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