Che cos'è l'Epitaffio?

 La Settimana Santa ha dei rituali davvero unici e particolari, tramite i quali ci immergiamo perfettamente nelle ultime ore di vita del Signore Gesù Cristo. Il rituale del Venerdì Santo alla sera prevede la venerazione dell'Epitaffio e la processione col medesimo oggetto. Ma cos'è? si tratta di una stoffa quadrangolare sulla quale è raffigurata la discesa dalla Croce di Cristo. Viene portato nel centro della Chiesa al termine del Vespro del Venerdì Santo, e deposto davanti alla Croce, che abbiamo già messo sotto il policandro - al centro della chiesa - alla Veglia dei Dodici Vangeli (Giovedì sera). E così che il Cristo Crocefisso e la sua Deposizione vengono accostati e venerati insieme. 


L'epitaffio nel centro della Cattedrale Antica di Bucarest per il Venerdì Santo

L'Epitaffio è anche protagonista della successiva Lamentazione, la parte centrale del Mattutino del Sabato Santo (anticipato spesso al Venerdì sera): i sacerdoti, il clero, i cantori e il popolo si alternano nelle Lamentazioni del Mattutino delle Mirofore dinnanzi all'epitaffio ornato di fiori e, alle volte, candele. Al termine, si porta in processione al canto del Trisagio e si venera prima di portarlo solennemente in altare e vi rimarrà fino al Vespro dell'Ascensione, quando verrà riposto al suo luogo consueto. Ma come nasce questo rito suggestivo?

Fino al XIII secolo non vi sono fonti che trattino dell'uso liturgico dell'epitaffio. Sappiamo che al Vespro del Santo Venerdì si faceva un ingresso con "Vangelo e lampade". 

 La prima attestazione storica della Processione dell'Epitaffio è del 1346 nel tipico del Monastero Vatopedi al Monte Athos, ma non al suo posto attuale: L'epitaffio veniva scosso direttamente dopo la Dossologia del Mattutino del Sabato Santo, al canto del Trisagio. Dal 1373 la processione con l'epitaffio entra anche nell'uso parrocchiale, uscendo dall'Athos, con decisione della Chiesa di Costantinopoli che intendeva in questo modo offrire un ufficio "concorrenziale" ai Drammi Sacri occidentali che venivano quell'anno proposti dai crociati presenti in città. Nel XV secolo l'epitaffio veniva fatto uscire al Il Signore è Dio del Mattutino dei Dodici Vangeli, insieme con la Croce. Da quel periodo in avanti, la processione col Vangelo viene meno in luogo di quella con l'epitaffio, che viene preferito. Nel XVI secolo invece il Vangelo torna qual protagonista nella processione con l'epitaffio, e ancora oggi infatti viene portato fuori insieme col sacro velo e posto sopra di esso. Nel Tipico greco stampato a Venezia nel 1643 non vi è menzionato l'epitaffio per gli Uffici della Settimana Santa, ma mantiene la processione con l'Evangelo, mentre il Tipico Russo del 1680 menziona la processione con l'epitaffio attorno alla chiesa, da farsi al Sabato Santo. Dal 1838, l'Ufficio rimane pressoché invariato con la Deposizione dell'Epitaffio ai Vespri del Venerdì Santo e le Lamentazioni al Mattutino del Sabato Santo (anticipato al venerdì sera). Ecco che dunque l'Epitaffio si è garantito un posto sicuro nell'ufficiatura ortodossa. 

-----------------------------------------------------------

FONTE

Istoria Aerului numit Epitaf dal Sito del Gruppo Psaltico della Cattedrale di Bucarest (romeno). 

Commenti