Il "giorno delle mille prostrazioni"

 Nelle antiche rubriche quaresimali il Mercoledì sera della V settimana della Grande Quaresima si cantava il Canone di sant'Andrea per intero, con l'aggiunta del Sinassario e della Vita di santa Maria d'Egitto, dopo la qual lettura si compivano 1000 prostrazioni (metanie), prima di terminare il Canone. Un ufficio imponente, sicuramente stancante - ma perché la Quaresima è un viaggio duro. Oggigiorno, questa usanza è andata perduta. Alcune comunità di Vecchi Ritualisti ancora però tengono fede a questo rituale e lo compiono con solerzia. Queste prostrazioni non erano confinate nello spazio monastico, ma erano diffuse anche nelle parrocchie. 

Una versione recente di queste rubriche è presente nel notevole lavoro dell'Old Orthodox Christian Prayer Book stampato nel 2001 ad Eire (USA). 

Nelle brevi espressioni della preghiera del monaco Efraim il siriano, viene catturato il messaggio del sentiero della perfezione spirituale dell'uomo. Chiediamo aiuto a Dio nella lotta con i nostri vizi: sconforto, pigrizia, discorsi oziosi, condanna degli altri. E vi chiediamo di incoronarci con la corona di tutte le virtù: l'umiltà, la pazienza e l'amore. Questa preghiera è sempre accompagnata dalla prostrazione, nostro segno di pentimento. E per ricordare il pentimento di santa Maria Egiziaca, la quale è diventata simbolo estremo del pentimento, emblema dello spirito che si lascia cambiare dall'azione della Grazia, anche noi compiamo questo gesto di pentimento ripetendolo ancora e ancora, sperando che trasfiguri anche la nostra anima così come trasfigurò la vita della santa donna asceta del deserto. 



Santa Maria asceta d'Egitto e una icona con la sua vita

I Santi Padri hanno sempre insegnato che la prostrazione è un gesto spirituale, ascetico, che ci avvicina alla divinità. Il Verbo Divino stesso con una prostrazione si è umiliato ed è diventato Uomo affinché venisse a salvarci, e anche noi compiamo questa chiamata di sacrificio personale nel corpo e nello spirito al fine di guadagnare la Redenzione. Questa antica usanza di compiere 1000 prostrazioni (sì, tutte di seguito!) nella ricorrenza di santa Maria Egiziaca è un modo di compiere fisicamente quella che dovrebbe la prostrazione del cuore, la conversione alla via del Signore. In nessun giorno come questo risuonano nelle nostre orecchie le parole dell'Ufficio: venite, adoriamo il Cristo e prosterniamoci dinnanzi a lui! Queste esortazioni vengono lette ogni giorno ad ogni ufficio divino, ma spesso le dimentichiamo. Ci dimentichiamo che la nostra vita deve essere una lode a Cristo, la nostra esistenza una perpetua liturgia, un atto di adorazione del Signore. E durante questo giorno benedetto, nel quale ascoltiamo e meditiamo quest'inno stupendo alla vita cristiana composto dal beatissimo Andrea di Creta, abbiamo la possibilità ancora una volta di unirci alla Chiesa, alla comunità che Dio ha voluto affinché non fossimo soli nel cammino verso la salvezza. Prostriamoci! Inchiniamoci dinnanzi a Dio, a quel Dio che ha voluto incarnarsi, soffrire, essere crocefisso per noi! Siano queste prostrazioni il nostro vero pentimento, l'arma per la lotta quotidiana! 

Che il Signore ci dia di compiere la conversione del cuore emulando la santa Maria egiziaca.

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