Il mistero del martirio dei santi principi Boris e Gleb

Dall'articolo "Il mistero dell'assassinio di Boris e Gleb" (in russo) veniamo a conoscenza di alcuni retroscena di uno dei più intricati casi di omicidio della Storia medievale, l'assassinio dei principi e santi russi Boris e Gleb. Il loro martirio infatti è un vero fitto mistero, un giallo di prim'ordine, i cui attori ancora oggi non sono totalmente chiari. Traduciamo dunque dall'articolo questa investigazione davvero singolare


Icona dei santi Boris e Gleb

 Uno dei fatti più sconvolgenti della prima fase della storia russa fu la morte dei fratelli principi Boris e Gleb, omicidio commissionato dal loro stesso fratello, Svjatopolk - o almeno così narrano le cronache. Pare che in realtà, la narrazione delle cronache russe sia un po' falsata. La canonizzazione dei due principi martiri fu immediatamente proclamata dalla nascente Chiesa russa, e anche se sembra un fatto politico, non lo fu. Un notevole movimento popolare si accese in tutta la Russia dopo una serie di numerosi miracoli compiuti dalle reliquie o apparizioni dei due fratelli. Forse il più conosciuto di questi fu l'apparizione di Boris e Gleb a sant'Alessandro Nevskij prima della battaglia contro i cavalieri della Livonia. I russi erano notevolmente svantaggiati, ma vinsero la battaglia con il supporti dei loro santi. 

Dopo la morte di san Vladimiro, il fondatore del regno cristiano di Kiev, nel 1015, nacque una contesa dinastica fra Svjatopolk e Yaroslav, detto "il Saggio". Vladimir, prima del battesimo, era stato un gran donnaiolo e aveva avuto molti figli da mogli e concubine. Svjatopolk era l'erede più vicino a Vladimir e gli spettava il dominio di Kiev, ma Yaroslav era più istruito e più preparato, e aveva anche il supporto dello stato bizantino. Tuttavia, Svjatopolk poteva vantare la discendenza dalla stirpe di Rjurik, poiché Vladimir aveva sposato la moglie di Yaropolk di Kiev dopo averlo ucciso in battaglia nel 978, e quella donna era già incinta di Svjatopolk. Per questo le Cronache chiamano quest'ultimo "figlio di due padri". 

Quando i due fratelli iniziarono a combattere per il trono, Svjatopolk poteva contare sull'appoggio del giovane regno di Polonia, perché aveva sposato la figlia di Boleslaw il Coraggioso - re di quelle terre, e poteva contare sull'alleanza coi Peceneghi. Invecere, Yaroslav aveva l'appoggio di Novgorod e degli Svedesi, avendo sposato la figlia del re Olaf. Attorno al 1019, la contesa dinastica ebbe fine. Dopo una serie di battaglie, Yaroslav ebbe la meglio sul fratello maggiore. Fra le tante vittime della guerra fra questi fratelli compaiono i nomi di diversi loro parenti: Boris, Gleb e Svjatoslav, tutti e tre uccisi da dei sicari in circostanze poco chiare. Nel 1072 le reliquie dei santi Boris e Gleb già godono di culto pubblico presso una chiesa costruita in loro nome a Vyshgorod, la quale contiene anche i reliquiari.  La Cronaca riporta anche le circostanze del loro martirio: Svjatopolk avrebbe inviato dei sicari ai due fratelli; Boris fu attaccato nella sua tenda da un servo traditore il quale l'avrebbe colpito per rubargli la collana d'oro mentre pregava, dopo aver vinto una spedizione contro i Peceneghi; il fratello Gleb sarebbe stato assassinato sulla via verso Kiev a Smolensk da due variaghi pagati. Per questa brutalità, Svjatopolk è ricordato nelle cronache russe come "Il Dannato". 

Una versione di questa storia giunse tramite i mercenari norreni anche nei paesi scandinavi, ne abbiamo testimonianza da una Saga del XIV secolo che narra del martirio dei due principi in calce alle avventure del re norvegese Eimund, ambientate in Russia. Quest'ultimo sarebbe il sicario che avrebbe ucciso i due fratelli. I ricercatori si focalizzano su questo racconto e sono giunti alla conclusione che Yaroslav avrebbe comandato l'omicidio di Boris, secondo quanto narra la Saga. Altri racconti medievali nordici come L'elenco degli Ynglings di Tyodolve di Khvinir (X secolo) e il Ciclo della Terra (XIII secolo) di Snorri contengono degli elementi tipologici del martirio di Boris e Gleb: la morte di un personaggio per colpa della collana d'oro da rubare, e il tradimento di un secondo ucciso durante un viaggio. Secondo i ricercatori, non ci sono dubbi che queste saghe hanno un'eco di un qualcosa che successe nella Russia del XI secolo. I norreni presero parte all'omicidio di Boris e Gleb? I sicari erano di etnia vichinga? E' altamente improbabile che Svjatopolk avesse contatti con la Scandinavia, mentre sono note le connessioni politiche di Yaroslav. Nonostante il Sinassario della Chiesa Russa ratifchi il martirio come compiuto da Svjatopolk, il mandante reale rimane un mistero. Può Yaroslav il Saggio essere stato un fratricida? Può la brama di dominio possedere un uomo così radicalmente da fargli sterminare l'intera famiglia? la questione rimane aperta.  

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