La chiamata della Croce (padre Ioannis Fortomas)

 

Pubblichiamo degli estratti della recente omelia di padre Ioannis Fortomas apparsa in inglese su Orthodox Christianity, per la terza domenica di QuaresimaIn foto, padre Ioannis e la sua presbitera.

Fratelli, siamo a metà del santo Digiuno. Oggi è la domenica della Adorazione della Santa Croce. Il mondo si basa sul mistero della Croce: il punto focale di ogni epoca. Tutte le generazioni cristiane si uniscono a noi nel cammino del Salvatore verso il Golgota, dove verrà crocefisso al legno beato della Croce. Un vecchio adagio dice: maledetto colui che pende dalla croce (cfr. Galati 3:13). Paradossalmente la croce, strumento di terrore e morte, diventa l'immagine tramite la quale il Salvatore unisce, l'arma della pace. Il Teantropo ha sofferto la passione e ha accettato la morte per la nostra salvezza tramite la Croce, unendo Dio all'umanità. Per questo, onoriamo tutti la santa Croce dalla quale è stata dispensata la salvezza per tutta la razza umana. In questa domenica, rafforziamoci nella Croce del Cristo, e portiamo ognuno di noi la propria croce: le sofferenze in famiglia, le difficoltà economiche, le malattie.  Ognuno di noi ha una croce, e Cristo ci chiede di portarla insieme a Lui. Noi siamo chiamati cristiani proprio per questa nostra scelta di camminare verso la Croce. Dobbiamo morire come Cristo, in senso metaforico e spirituale, come dice un inno del Mattutino del Lunedì Santo: andiamo a soffrire e morire con Lui. Dobbiamo attualizzare e personalizzare le Sofferenze e i patimenti del Salvatore dentro di noi. Farli nostri. E dalla morte che abbiamo iniziato col battesimo - le tre immersioni simboleggiano la morte - saremo chiamati alla nostra fine biologica. Ma questa è solo la morte del corpo, che i santi Padri insegnano a non temere affatto. 

Nel Vangelo di oggi abbiamo udito: alcuni non gusteranno la morte finché non vedranno il Regno di Dio venire con potenza. Gustare la morte significa vivere nel peccato, essere in comunione col mondo peccaminoso. E in quel caso facciamo esperienza del dolore, della morte, della tribolazione. I cristiani sono uomini e donne chiamati all'esperienza della Croce. Non c'è salvezza senza Croce! Noi manifestiamo la Vittoria della Croce quando crocefiggiamo i nostri peccati e le nostre passioni su di essa! Noi diventiamo vittoriosi portatori della Croce quando serviamo i nostri amici, la famiglia, la Chiesa, e i nostri prossimi. 

Noi costantemente ci piangiamo addosso dicendo che l'Occidente ha abbandonato i valori tradizionali, che ha lasciato la Croce. Sì, d'accordo, possiamo farlo: l'Europa ha abbandonato la Croce. E coloro che la rigettano trovano la morte, non la vita eterna. Un archimandrita greco ha recentemente pubblicato sul mio profilo Facebook: noi siamo Europei, questi sono i nostri valori! in riferimento allo spettacolo recente della presidente della Repubblica Ellena in pantaloni nella Cattedrale di Atene, mancando totalmente di rispetto alle regole della Chiesa, che ci chiedono di venire in abito (per le donne). La sua nonna o bisnonna, sicuramente, non avrebbe approvato questo comportamento licenzioso. E allora, i valori dove sono? La maggioranza dei vescovi e dei grandi archimandriti ha abbandonato la vita tradizionale in favore di questi valori "europei". Valori contrari alla Croce di Cristo! Spesso si venera questo oggetto, ma non si segue il messaggio della Croce! Spesso non solo rigettiamo la Croce, ma la ostacoliamo. Ricordatevi che l'Europa cristiana, se già non lo è, cesserà comunque di esistere. Questa è l'agenda dei potenti! Abbiamo invero una crisi profonda, strutturale. L'Europa può e deve tornare alle sue radici. Noi siamo chiamati ad evangelizzare da capo l'Europa. E quelli che rifiutano questa missione saranno svergognati nei tormenti dell'inferno. La sopravvivenza della nostra civiltà dipende dal nostro impegno. Distruggiamo questa civiltà passeggera dai valori controversi! La ricostruzione dell'Europa non è impossibile per i cristiani fedeli. Ogni vittoria passa per la Croce: la morte è sconfitta dalla Croce, la Resurrezione risplende dal pinnacolo della Croce. 

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