La salmodia è sacra (s. Dionigi Areopagita)

 Una lettura emozionante dal III capitolo della Gerarchia Ecclesiastica di san Dionigi Areopagita, nella quale si affronta anche il tema della recita del salterio dal punto di vista mistico e la sua influenza sulla vita del fedele


Il testo sacro dei salmi divini, che ha lo scopo di cantare tutto ciò che Dio ha detto e tutte le operazioni divine e celebrare le parole e le azioni sante degli uomini di Dio, forma un canto e una esposizione universale delle cose divine per ciò che riguarda l'accoglimento e la tradizione di qualsiasi sacramento sacerdotale, dando una disposizione particolare a quelli che recitano il Salterio santamente e divinamente. 

Quando, dunque, l'innologia che in sé comprende le cose santissime ha disposto in maniera concorde le facoltà delle nostre anime, adattandole alle azioni sacre che si compiranno subito dopo, e nel canto concorde dei salmi divini ha istituito il consenso con le cose divine, con se stessi e con gli altri, come in un coro solo e unanime di santi, le dottrine sintetizzate e adombrate nella salmodia sacra e spirituale si allargano maggiormente attraverso immagini ed esposizioni più abbondanti e più chiare alla lettura dei trattati santissimi degli autori ispirati. Chi considera questi canti santamente, vedrà l'unità e l'uniformità di una concorde ispirazione mossa dallo Spirito Santo; Ed ecco che nell'Antico Testamento viene predicato il Nuovo, in quanto l'ordine divino e gerarchico dichiara che uno (dei salmi) narra della vita di Gesù Cristo e le sue future opere, un altro ne introduce il compimento e spiega la verità scritta nelle figure dell'Antico e del Nuovo Testamento, così come offerto nella realtà presente. Infatti l'operazione perfetta secondo il Nuovo Testamento ha garantito la verità delle promesse contenute nel Vecchio e l'opera divina è una ricapitolazione delle parole di Dio. Quelli insensibili alla salmodia non riconoscono le immagini che odono e rinnegano l'iniziazione divina. 

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ESTRATTO DA

Dionigi Areopagita, La Gerarchia Ecclesiastica, in Opera Omnia, Bompiani Editore, pagg. 229-233, estratti.  

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