Cosa può insegnarci san Giovanni Battista? (Archim. George Kapsanis)

 Il reverendo padre George Kapsanis, igumeno del monastero Gregoriu sul Monte Athos, con la sua omelia del 1991 in occasione della festa di san Giovanni Battista (7/20 gennaio), ci mostra in profondità la  missione del Precursore

L'intero messaggio del Precursore, san Giovanni, può essere riassunto in una sua esclamazione: convertitevi, il Regno dei Cieli è vicino! (Matt. 3:2). Cristo è il Regno dei Cieli, perché è il Figlio di Dio, Colui che inaugura la presenza dello Spirito Santo nel mondo, la presenza che è il Regno Celeste sulla Terra. Perché dove c'è lo Spirito Santo, lì è anche il Regno dei Cieli. Ma Cristo e lo Spirito Santo non possono essere presenti in un uomo che non è pentito. Senza pentimento non è possibile ricevere veramente il Teantropo e neppure ls grazia dello Spirito Paraclito. Finché l'uomo vivrà nelle passioni, nella superbia, senza pentimento, nel suo egoismo e nelle sue passioni, nè la grazia dello Spirito Santo né la presenza del Cristo Teantropo abiteranno in lui. Ecco perché il Precursore, per preparare la strada al Cristo, volle aprire i cuori di coloro che lo ascoltavano con questo messaggio: pentitevi! affinché potessero ricevere il Cristo e lo Spirito Santo. La voce del Precursore è tuttavia un messaggio universale ed eterno, attuale anche per noi. L'onorabile Battista ci chiama a riconoscere il Signore Gesù Cristo e a desiderare la grazia dello Spirito Santo. Come abbiamo già detto una volta, il pentimento, l'ammenda della vita, è un qualcosa che va mantenuto e curato, non è un atto subitaneo che poi non si manifesta più. E' una attitudine della nostra vita, deve essere costante. Se ci pentiamo costantemente, la grazia divina non ci abbandona. Quando viviamo in uno stato di superbia, quando pensiamo che non occorre pentirci, quando pensiamo d'essere perfetti, la Grazia non opera in noi. Il vero pentimento non è solo uno stato di dolore, quanto piuttosto è la nostra ferrea volontà di liberarci da tutto ciò che offende Dio. 

Se solo gli uomini riflettessero che anche un singolo pensiero malvagio ci allontana da Dio, e quanto dolore ci causa questa condizione, gli uomini non peccherebbero. Se tutti pensassero come Dio soffre a causa dei nostri peccati e ci pentissimo perché abbiamo offeso Dio, non peccheremmo. Ma quando l'uomo per ogni piccolo peccato chiede sinceramente perdono, la grazia divina lo santifica. L'antica profezia dell'Antico Testamento è compiuta in Giovanni: Ogni valle sia colmata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; i luoghi scoscesi siano livellati, i luoghi accidentati diventino pianeggianti. Allora la gloria del Signore sarà rivelata, e tutti, allo stesso tempo, la vedranno.  [Isaia 40:4-5] Le valli si colmano, perché Cristo arriva nella nostra vita e copre le nostre bassezze, i luoghi irti sono livellati - le nostre passioni possono essere sconfitte. Le montagne dei peccati infatti crollano su di noi e ci impediscono la vita spirituale. 

Dobbiamo quindi sempre avere molta cura di noi stessi, la nostra vita dev'essere una lotta continua contro la passione e il peccato, così che riusciamo a lavorare sui colli e le montagne della nostra esistenza, manteniamo l'umiltà e così da poterci unire al Messia, al Cristo nostro Salvatore. Che il Signore ci benedica come benedì San Giovanni il Battista, il Precursore, affinché possiamo compiere la nostra vita in pace e conversione. Amen. 

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FONTE

Omelia tradotta in inglese dal sito Mystagogy

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