Gesù e la circoncisione

 E' la festa del 1/14 gennaio, l'ottava di Natale, la Circoncisione del Signore nostro Gesù Cristo. Molto spesso dimentichiamo questa festa giacché è celebrata insieme alla memoria dell'insigne Basilio il Grande, vescovo di Cesarea in Cappadocia. Il cuore della celebrazione si basa sulla testimonianza del Vangelo di Luca: 

Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre. [Luca 2:21]

Anche il tropario festivo commemora in sé l'evento, aggiungendo il dettaglio interessante del progetto salvifico del Signore che si manifesta già nella Nascita del Salvatore. 

Esaltato nei cieli col Padre Eterno ed il Suo Spirito divino, o Gesù hai voluto nascere sulla terra dall’ancella non sposata, tua Madre. Perciò come bambino fosti circonciso all’ottavo giorno. Gloria al tuo disegno di grazia; gloria alla tua legge; gloria alla tua condiscendenza, o tu che solo hai amore per l’umanità!


Icona della circoncisione, scuola russa

Secondo l'Antica Alleanza (Genesi 17, 10-14 ; Levitico 12, 3) la circoncisione manifestava l'aderenza alla legge divina e quindi il Cristo, uomo perfetto, non poteva non sottoporsi al rituale d'ingresso del popolo eletto, affinché fosse "primizia di tutte le cose", come suggerisce il testo della Divina Liturgia. Nel Nuovo Testamento, il rito della circoncisione ha condotto al mistero del Battesimo, che prefigurava (Colossesi 2, 11-12). Il Cristo dunque è il ponte fra la vecchia e la nuova alleanza proprio in virtù del fatto che ha compiuto su di sé sia la prescrizione abolita (la circoncisione) sia il Battesimo, operato da san Giovanni. Il Cristo mostra ancora una volta su di sé la via da seguire, che non è l'abolizione della legge, ma il suo compimento alla luce della nuova rivelazione, che Egli stesso è. La circoncisione del cristiano è la circoncisione dell'anima, il rendersi conto che bisogna "tagliarsi fuori" dal mondo, dalle politiche del compromesso e della tiepidezza per prendere volenterosamente e con zelo parte al progetto divino per l'umanità, la restaurazione dell'Uomo operata dal Signore Gesù Cristo. 

Il Cristo era ebreo e spesso lo dimentichiamo, ma egli vestiva l'abito dei maestri (rabbini) con le frange, si recava in sinagoga e compiva le prescrizioni rituali previste dalla legge. Non possiamo dimenticare come il Signore ci insegna che non viene tolto "nemmeno uno iota" della Legge divina, ma che non va neanche applicata senza senso o mediazione della logica e della giustizia; in altre parole ancora, il Cristo insegna la vita della compiutezza operata nella misericordia. Il Signore non viene ad abolire, ma a compiere la Legge (cfr. Mt 5:17) e questo significa solo una cosa., che i comandamenti sono eterni: amare Dio, santificare la propria vita, onorare i parenti, non rubare, non uccidere, non giurare il falso... le regole della buona condotta rimangono i pilastri della vita cristiana, arricchiti e perfezionati dal comandamento nuovo, quello dell'amore supremo. Il Signore Dio che scende dal Cielo e si incarna per amore ci insegna come amare: anche noi dobbiamo cercare questo, scendere dalla nostra condizione per incontrare l'altro, il vicino, il prossimo - non un prossimo astratto e lontano, ma proprio chi ci circonda! - e amarlo. E così si compie la Legge senza abolirla. Così manifestiamo la circoncisione del nostro cuore,  e compiamo in noi la nuova e l'antica alleanza, e possiamo davvero dire di mantenere fede al nostro Battesimo. 

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