Il Drago di Mega Spelaion

 Tutti conoscono la storia di san Giorgio che ha ucciso il drago. Ma non è molto conosciuta la storia di un altro drago, avvenuta molti secoli dopo. Il racconto è vivo e vegeto nel monastero di Mega Spelaion, a Kalavryta, nel Peloponneso (Grecia meridionale). Quelle zone, secondo la tradizione, furono evangelizzate dal santo apostolo Luca il quale dipinse una icona della Madre di Dio e la lasciò in una grotta, la quale fu visitata da due fratelli monaci, i santi Teodoro e Simeone, insieme con la pastorella Eufrosina. I tre trovarono l'icona nella grotta.


Una ricostruzione dell'evento presso il monastero

Scavando, pulendo la grotta col fuoco per ardere sterpaglie e alberelli al fine di formare lo spazio per delle celle, il lavoro dei monaci svegliò il drago, il quale fuoriuscì da un cunicolo della grotta. Mentre il drago stava per uscire dalla grotta, dalla Madre di Dio si dipartì un fascio di luce che colpì il drago al cuore, e questi collassò a terra. 

Le ossa del drago erano custodite nel monastero di Mega Spelaion fino al 1640, quando un incendio le incenerì completamente. Secondo gli storici della Chiesa, il drago fisico era una immagine del metacorpo di un demone che abitava quella zona, regione bonificata e spiritualmente purificata dai monaci con una dura guerra spirituale.  Il luogo dove riposava il drago è adesso la cantina del monastero. 



Tradotto da Daimonologia

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