Inno Acatisto ai Primi Martiri Romani

Presentiamo una devota composizione ecclesiastica che ha come oggetto i primi santi della Chiesa di Roma.

INNO ACATISTO 

AI PRIMI MARTIRI ROMANI


 S. Benedetto il nostro Dio in ogni tempo, ora e sempre, per tutti i secoli dei secoli. 

C. Amen.  


Il Lettore prende la benedizione e legge le preghiere iniziali. 


Re celeste, Consolatore, Spirito della verità, che sei ovunque presente e tutto ricolmi, scrigno dei beni e dispensatore di vita, vieni, e dimora in noi, e purificaci da ogni macchia, e salva, o Buono, le nostre anime. 


Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale, abbi misericordia di noi. (tre volte) 


Gloria al Padre e al Figlio e al santo Spirito, e ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen. 


Santissima Trinità, abbi misericordia di noi; Signore, purifica i nostri peccati; Sovrano, perdona le nostre iniquità; Santo, visita e guarisci le nostre infermità, a causa del tuo nome. 


Kyrie eleison. (tre volte). 


Padre Nostro, che sei nei Cieli, sia santificato il tuo Nome; venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra; dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti così come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal maligno. 


S. Poiché tuo è il regno, la potenza e la gloria, Padre, Figlio, e Spirito Santo, ora e sempre nei secoli dei secoli. 

 

L. Amen. Per dodici volte: Kyrie eleison. Dopodiché: gloria al Padre... ora e sempre.  

 

L. salmo 142 Signore, ascolta la mia preghiera, porgi l'orecchio alla mia supplica, tu che sei fedele, e per la tua giustizia rispondimi. Non chiamare in giudizio il tuo servo: nessun vivente davanti a te è giusto. Il nemico mi perseguita, calpesta a terra la mia vita, mi ha relegato nelle tenebre come i morti da gran tempo. In me languisce il mio spirito, si agghiaccia il mio cuore. Ricordo i giorni antichi, ripenso a tutte le tue opere, medito sui tuoi prodigi. A te protendo le mie mani, sono davanti a te come terra riarsa. Rispondimi presto, Signore, viene meno il mio spirito. Non nascondermi il tuo volto, perché non sia come chi scende nella fossa. Al mattino fammi sentire la tua grazia, poiché in te confido. Fammi conoscere la strada da percorrere, perché a te si innalza l'anima mia. Salvami dai miei nemici, Signore, a te mi affido. Insegnami a compiere il tuo volere, perché sei tu il mio Dio. Il tuo spirito buono mi guidi in terra piana. Per il tuo nome, Signore, fammi vivere, liberami dall'angoscia, per la tua giustizia. Per la tua fedeltà disperdi i miei nemici, fa' perire chi mi opprime, poiché io sono tuo servo. 


 Dopodiché: gloria al Padre... ora e sempre.  Amen. Per tre volte: Alleluia, Alleluia, Alleluia, gloria a te o Dio.


Tropario, tono VIII 

O beati testimoni della predicazione apostolica, santi primi martiri di Roma, città dei corifei Pietro e Paolo, voi che avete vinto la corona della gloria, accogliete le nostre suppliche e intercedete presso il trono del Signore, affinché salvi le nostre anime. 


Contacio I 


Come potremo mai dimenticare i venerabili Aquila e Priscilla, prima casa devota alla Novella di Cristo, modello di famiglia che attingeva alla Fonte di ogni Bontà, e insegnavano ai primi cristiani a cantare a Dio: Alleluia! 


Ico I 


Aquila e Priscilla, crocefissi per amore di Cristo, si sono confortati a vicenda, non volendo uno spirare e abbandonare l’altra nelle mani dei carnefici; per questo ora, intercedendo per noi negli Eccelsi, ascoltano le nostre preghiere, alle quali uniamo ferventi un gioioso saluto:  

Gioisci Aquila, amico di san Paolo; 

Gioisci Priscilla, tu che trasformasti la tua dimora nella casa dei cristiani; 

Gioisci Aquila, insigne catechista dell’alessandrino Apollo; 

Gioisci Priscilla, vera icona di cristiana devozione; 

Gioisci Aquila, tessitore che hai saputo cucire l’abito della virtù cristiana; 

Gioisci Priscilla, rivestita dell’abito della modestia; 

Gioisci Aquila, che confortavi la tua sposa nel momento della morte; 

Gioisci Priscilla, che non volevi lasciare il tuo sposo solo nel supplizio della Croce; 

Gioite santi Aquila e Priscilla, primi martiri Romani!  


Contacio II 


Accorriamo, fedeli tutti, a venerare gli insigni martiri romani, coloro che con le loro gesta virtuose hanno illuminato l’Urbe Eterna con la luce dei divini insegnamenti, e col martirio hanno sigillato nel sangue i loro nomi nel Libro della Vita, e assieme agli Angeli attoniti magnifichiamo le loro sante opere cantando a Dio: Alleluia! 


Ico II 


Come potremo mai, noi indegni, lodare con le labbra le splendenti virtù delle vergini di Roma che, uditi e appresi i dolci comandamenti celesti, si rivestirono di luce e si ornarono di castità, lasciando le feste pagane per i banchetti divini, e odono ora i nostri inni: 

Gioisci o beata Cecilia, divina cetra che addolcisci i cuori dei disperati; 

Gioisci o beata Prassede, tu che salvasti i pii dalle grinfie dei nemici di Cristo; 

Gioisci o beata Pudenziana, che hai vestito gli ignudi e gli indigenti; 

Gioisci, o beata Agnese, che hai preferito il culto di Cristo alle offerte del prefetto; 

Gioisci, o beata Anastasia, che hai donato tutto per avvicinarti al Signore; 

Gioisci, o beata Viviana, che hai sopportato la prigionia per amore del Vangelo; 

Gioite, sante prime martiri di Roma! 

 

Contacio III 

 

Venite, amanti dei santi martiri, onoriamo assieme il nome del maestro di fede, il vescovo Clemente, che dal pagano imperatore Traiano accettò l’ostracismo, e che con zelo ha predicato la pura fede degli Apostoli, e ora unito ai cori angelici celebra la divina liturgia del Paradiso intonando: Alleluia.  


Ico III 

 

O padre nostro Clemente, degno successore degli apostoli, hai rinunciato ad una vita agiata per insegnare i sacri comandamenti divini: per il tuo amore per la dottrina di Cristo, accogli ora le nostre preghiere, e benedici i tuoi figli che ti cantano: 

Gioisci, Clemente, pastore dei primi cristiani dell’Urbe; 

Gioisci, Clemente, tu che sei stato battezzato da san Pietro stesso; 

Gioisci, Clemente, che hai accettato l’esilio in terre lontane per amore di Dio; 

Gioisci, Clemente, tu che hai portato la Luce della Rivelazione nelle profondità delle miniere agli schiavi della Crimea; 

Gioisci Clemente, tu che hai convertito i membri della famiglia imperiale; 

Gioisci Clemente, tu che hai istruito il beato Lino nel pontificato; 

Gioisci santo padre Clemente, primo martire romano! 


Contacio IV 


O beata Tatiana, udiamo noi ora la storia del tuo martirio, tu che servivi la Chiesa nel diaconato, e che hai sopportato su di te le mani degli empi pur di testimoniare il Signore, e non hai mai smesso di inneggiare a Dio: alleluia. 


Ico IV 


Tuo padre ti istruì fin dalla fanciullezza nella fede in Cristo, che mai hai tradito, o beatissima: e noi ora uniamo le voci concordi nel magnificare l’esodo della tua vita dal mondo, che lasciasti testimoniando il Signore risorto, e per questo ti lodiamo così: 

Gioisci Tatiana, maestra di dottrina; 

Gioisci Tatiana, fervida aiutante dei ministri della Chiesa; 

Gioisci Tatiana, amante dei divini comandamenti; 

Gioisci Tatiana, battezzatrice di giovani donne romane; 

Gioisci Tatiana, tu che servivi alle mense degli ospedali romani; 

Gioisci Tatiana, tu che alleviavi le sofferenze dei malati; 

Gioisci santa Tatiana, grande fra le prime martiri romane! 


Contacio V 


O beata Olimpia la Grande, come non ricordare il tuo nome fra le sante donne romane, così splendente di virtù da meritare una corona regale, giacché, amica di Costantino il benedetto imperatore, hai istruito gli armeni nella fede ortodossa, cantando a Dio: alleluia! 


Ico V 


Da Roma all’Armenia il beato Costantino ti ha inviato in sposa, o amica di Dio, Olimpia, e col tuo coraggio e le tue virtù hai convinto il re degli Armeni a unirsi alla Chiesa di Cristo, e per questo ti inneggiamo: 

Gioisci, Tu che hai portato con cristiana dignità la corona regale; 

Gioisci Olimpia, la cui modestia è più alta di ogni montagna; 

Gioisci Olimpia, tu che hai insegnato la dottrina ortodossa agli orientali; 

Gioisci Olimpia, madre e moglie devota; 

Gioisci Olimpia, amica del primo benedetto imperatore; 

Gioisci Olimpia, Tu che istruisti tua nipote nella vera fede; 

Gioisci santa Olimpia, grande fra le beate donne romane! 

 

Contacio VI 


Amici dei martiri, venite a tessere le lodi del beatissimo Lorenzo, insigne fra i diaconi, emulatore di Stefano il protodiacono: con la medesima fede e con lo stesso zelo infatti ha superato le prove del maligno, e non hai mai smesso di inneggiare al Signore: Alleluia. 


Ico VI 


O santo Lorenzo, non dimenticheremo come, nel giorno del tuo martirio, ti fu chiesto di portare l’oro e il tesoro della Chiesa romana, e tu hai condotto in piazza i poveri e i malati, dicendo: “ecco il tesoro della Chiesa”. E noi adesso, malati nel corpo e nell’anima, osiamo domandare ancora la grazia di Dio tramite la tua intercessione, fiduciosi del tuo amore per coloro che amano il Signore, e lodano il tuo nome così: 

Gioisci Lorenzo, servitore amorevole degli ultimi; 

Gioisci Lorenzo, devoto diacono di Papa Sisto; 

Gioisci Lorenzo, impeccabile lavorante nella vigna del Signore; 

Gioisci Lorenzo, tu che mai hai negato il tuo sostegno agli indigenti; 

Gioisci Lorenzo, che hai subito il supplizio del fuoco; 

Gioisci o santo Lorenzo, grande fra i primi martiri romani! 


Contacio VII 


Ed ecco che amati dagli uomini di buona volontà, compaiono i nomi di Torpete, Edisto, Processio e Martiniano, inconcussi vessiliferi del Vangelo di Cristo, martirizzati dal malvagio Nerone, che non sapeva cantare: Alleluia.  


Ico VII 


Uniamo ora i nostri peana alle voci soavi dei primi martiri: Torpete il famiglio, Edisto il legionario, Processio e Martiniano i soldati, assieme ai loro compagni, che abbracciando la causa di Cristo, si sono uniti all’armata dei santi, e ora servono il Re della Gloria, e ricevono da noi fedeli i nostri canti: 

Gioisci Torpete, cortigiano di Nerone, che hai scelto la corte del vero Re; 

Gioisci Edisto, che hai scelto di militare per il Comandante indefesso; 

Gioisci Processio, che hai lasciato la legione per l’esercito mai sconfitto; 

Gioisci Martiniano, compagno di Processio, nuovo legionario di Cristo; 

Gioisci Prisco, sacerdote virtuoso che hai condiviso la sorte di Torpete; 

Gioisci Cristina, lodevole matrona, che fosti uccisa per il nome che porti; 

Gioite santi del Signore, grandi fra i martiri romani! 


Contacio VIII 


Inimmaginabili sono i soprusi degli empi e le violenze dei pagani che avete subito, o beati pontefici di Roma; eppure non avete abbandonato il dolce giogo dell’episcopato, e avete mantenuto l’apostolica sede nella grazia e nella virtù, celebrando il Signore Dio nella santa liturgia, inneggiando: Alleluia.  


Ico VIII 


Ecco, nel Libro della Vita gli Angeli hanno inciso i vostri nomi con gioia, perché con letizia e zelo avete servito il Signore, tralasciando i beni terreni per la conquista del Regno Celeste, e per questo ora udite: 

Gioisci Lino, successore di Pietro; 

Gioisci Sisto, tu che hai istruito i cristiani nel retto calendario; 

Gioisci Telesforo, tu che hai umiliato l’eresia degli gnostici; 

Gioisci Eleuterio, tu che hai denunciato l’ipocrisia di Marcione; 

Gioisci, Vittore, tu che hai riformato il clero dell’Urbe; 

Gioisci Ippolito, tu che subisti l’ira di Massimino;  

Gioite, santi vescovi di Roma, primi fra i martiri cristiani!  


Contacio IX 


O fedeli tutti, veneriamo ora i beatissimi Apostoli Pietro e Paolo: entrambi infatti testimoniarono il Signore nella città di Roma. Il Signore, che ha detto di se stesso: Io sono il buon pastore, e ha detto a te, o Pietro, primo intronizzato: Se tu ami me, Pasci le mie pecore. Sei dunque venuto nell'Urbe e hai formato i romani nel culto del vero Dio, e per questo cantiamo al nostro Dio: Alleluia. 


Ico X 


Beato tu sei, Simone, figlio di Giona! ha parlato Cristo, il Figlio del Dio vivente, a te, e ti ha chiamato Pietro. Come allora possiamo degnamente chiamare te benedetto che sei stato chiamato beato da Dio stesso? Eppure attratti fedelmente, per un debito di amore solamente, gridiamo a te così: 

Gioisci, primo tra gli apostoli, fondamento della santa Chiesa; 

Gioisci, possente colonna e sostegno della fede ortodossa! 

Gioisci, fervente amante dell'insegnamento di Cristo; 

Gioisci, primo a sedersi tra il Concilio degli apostoli! 

Gioisci, buon guardiano del regno dei cieli; 

Gioisci, beato Apostolo Pietro, primo fra i martiri romani! 


Contacio XI 


O maestro delle genti, che hai ricevuto il tuo titolo meravigliosamente dall'alto, hai creduto quando Gesù ti disse: Saulo, perché mi perseguiti? Chi non può essere toccato dall’ incredulità? Eppure credo d'ora in poi; ecco! Un’audacia perversa ti oscura, ma ho scelto te per essere testimone dei miei giudizi prima dei governanti, le nazioni ei figli d'Israele. E tu, o apostolo Paolo, chiamato a queste cose da parte di Dio, hai gridato: Alleluia! 


Ico XI 

Sentivi una voce dal cielo, O Saulo, ed eri in seguito in grado di vedere; avevi perseguitato con malvagità l’Uno Inaccessibile e hai ricevuto la cecità dei tuoi occhi in cambio del tuo zelo per la legge divina; ma, per il tuo carattere, hai conseguito il battesimo divino, per il quale, essendo stato immerso con  fede, la vista corporale e i tuoi occhi spirituali si sono entrambi aperti. Perciò, memori della tua chiamata miracolosa, gridiamo a te: 

Gioisci, O Apostolo chiamato da Dio, mandato a predicare a tutte le genti; 

Gioisci, vaso eletto che porti avanti la dolcezza della fede di Cristo a tutti gli uomini! 

Gioisci, osservatore della Luce divina che irradia dall'alto; 

Gioisci, tu che sulla terra hai conversato col Signore Gesù che ti è apparso; 

Gioisci, tu che hai illuminato il mondo intero con i tuoi scritti divinamente saggi; 

Gioisci, beato Apostolo Paolo, primo fra i martiri romani! 


Contacio XII 


Inneggiamo ora anche a te, o Madre di Dio, Maria, Madre buona del buon Re: tu infatti hai benedetto Roma con la tua gentile intercessione, e da innumerevoli malattie e miasmi hai protetto l’Urbe. I tuoi dolci occhi dall’Icona della Salvezza del Popolo Romano guardano ancora la città, perduta nelle mani degli eretici, i quali non sanno più cantare a Dio: Alleluia. 


Ico XII 


O sempre lodata Vergine Maria, intercedi con i martiri romani e con tutti i santi che hanno vissuto nella città, affinché il Signore abbia pietà di noi peccatori e miseri, noi che accorriamo a te qual sola avvocata mai sconfitta, e rinsalda la fede ortodossa, visita i nostri ammalati e conforta i disperati, affinché, da te salvati, possiamo cantare con giubilo: 

Gioisci, o Madre del Signore, salvezza del popolo cristiano; 

Gioisci, tu che hai partorito il Redentore; 

Gioisci, tu che dall’Angelo sei stata visitata; 

Gioisci, riscatto delle lacrime di Eva; 

Gioisci, dei demoni disfatta; 

Gioisci, poiché sotto il tuo presidio troviamo rifugio; 

Gioisci, sposa illibata!  


Contacio XIII 


O beatissimi martiri romani, insieme con tutti i santi che avete illuminato questa terra, noi lodiamo i vostri nomi e commemoriamo le vostre virtù: non lasciateci soli ma intercedete ora presso il Signore, voi che attingete alla copiosa grazia del Creatore; noi infatti abbiamo ferma speranza nella vostra mediazione, e, superate le angustie del tempo presente, ci uniremo al vostro coro per cantare gioiosi al Signore santissimo: Alleluia.

 

Preghiera ai santi protomartiri e beati romani 

Signore Dio nostro, che riposi fra i santi e vivifichi la tua Chiesa con le persecuzioni e le sofferenze affinché, nell’umiliazione dell’umana necessità, non perdiamo di vista la salvezza, tu stesso hai voluto che la città di Roma, un tempo schiava del paganesimo, trovasse la tua benedizione nel profluvio di martiri, confessori, vergini e santi vescovi che nei primi secoli dall’incarnazione del Figlio tuo Unigenito si sono mantenuti nella vera fede e hanno testimoniato la tua benevolenza e la tua legge. Ora noi ci rivolgiamo a te, Signore e Benefattore della tua creazione, con la mediazione dei tuoi santi, affinché ci ascolti nonostante la nostra nequizia. Abbiamo tradito i tuoi comandamenti e imperversa ingiustizia e vuoto spirituale, e subiamo ora le conseguenze della nostra infedeltà. Ma guarda benigno a noi che con fede ci appelliamo alla santa Madre del Figlio tuo, ai benedetti apostoli Pietro e Paolo, e alla schiera dei tuoi santi che hanno vissuto a Roma: odi le loro suppliche e accogli la nostra preghiera. Salva il tuo popolo, benedici i tuoi fedeli, moltiplica la tua grazia su di noi e pacifica la nostra vita, e converti la città di Roma e tutto il mondo tuo per le preghiere dei tuoi santi ed eletti. Amen.  

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