I Vangeli per le Ore Regali della Teofania

 Abbiamo riflettuto insieme con l'arciprete Alexander Shargunov sui Vangeli delle Ore Regali di Natale. Adesso vorrei proporre una rilettura dei Vangeli delle Grandi Ore della Teofania

ORA PRIMA

In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano. Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione, e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. [Matteo 3:1-11]

Il Vangelo dell'Ora Prima ci presenta la predicazione di san Giovanni il Precursore. Così come l'alba con la sua luce risveglia il torpore del sonno e ci prepara alla luce potente del giorno, così san Giovanni il Battista ha preparato i cuori di coloro che hanno voluto svegliarsi dal sonno delle tenebre e accogliere il Cristo, il Sole di Giustizia. Non a caso questo Vangelo si trova proprio all'Ora Prima, dopo le fatiche dell'ufficio aurorale del Mattutino. l'Evangelista Matteo ci porta presso le acque del sacro fiume Giordano, dove il Redentore incontrerà il suo parente e profeta Giovanni, e si lascerà immergere nelle sue acque per la purificazione formale del suo corpo. Questo non perché Cristo Gesù avesse bisogno di purificarsi, in quanto Teantropo, ma per dare un segno evidente ai suoi discepoli: In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio (Giovanni 3:1-5). Questo perché nell'elemento dell'acqua il Signore ha predisposto i grandi misteri dell'umanità: la nascita secondo la carne - dalla placenta materna, dall'acqua ancestrale - e la nascita di tutte le cose dal nutrimento dell'acqua. E, nei tempi della Nuova Alleanza, ha predisposto la nascita spirituale tramite il sacramento dell'immersione battesimale, tramite la quale si cancellano i peccati ancestrali. Questo Vangelo ci porta quindi, alla vigilia della Teofania, nel riflettere sul mistero battesimale, sulla nostra chiamata cristiana, sulle promesse che abbiamo fatto e che dobbiamo mantenere se vogliamo ereditare il Paradiso. Difatti, san Giovanni ci umilia nella nostra condizione di peccato, dicendo: un albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Senza pentimento e ammenda di vita, ecco cosa ci aspetta: il Fuoco del Giudizio. 

ORA TERZA

Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Come è scritto nel profeta Isaia: Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada. Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri, si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico e predicava: «Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo». [Marco 1:1-8]

L'Ora Terza ci accoglie con l'incipit del Vangelo di san Marco, che è stato letto anche nella recente Domenica "antecedente la Teofania", che cade solitamente nella prima o seconda settimana di gennaio. I giorni che precedono la gloriosa solennità della Teofania sono  dedicati alla figura centrale del Battista, che di nuovo udiamo dire "a colui verrà dopo di me io non sono degno di slacciare i sandali". Il Battista, pieno di Spirito Santo, profetizza l'avvento pubblico del Messia. Gli Evangelisti ci mostrano un uomo integerrimo, con spirito di sacrificio e modestia, vestito sobriamente, forse anche in modo eccessivamente spartano, che gli altri potevano vedere come ridicolo. Questo anticipa indubbiamente la spiritualità dei folli per Cristo, anch'essi vestiti in modo completamente diverso da quello che la comune società delinea, e anche il suo carattere impulsivo, irrequieto nella Verità, capace di sfidare sadducei, farisei e dottori della legge. San Marco ci ricorda ancora che il Battista è diventato la "voce che grida nel deserto", profetizzata nei secoli che lo hanno preceduto. Il deserto è diventato un simbolo di sconfinato rifiuto di quelle parole inveite dalla voce, dal profeta. Come in un deserto, nessuno ascolta quelle parole, all'apparenza. Ma ecco che nella solitudine, nella difficoltà del deserto appaiono i chiamati, gli eletti, coloro che seguono la voce del profeta e che decidono di farsi battezzare nel Giordano. Questo Vangelo chiama anche noi, che vaghiamo nel deserto di una vita spesa in futilità e cose inutili, aride, a raggiungere le acque del pentimento, l'acqua divina di Cristo che "abbevera chi ha sete, dissetandoli per l'eternità" (cfr. Giovanni 4:5-42). All'Ora Terza, quando la Chiesa serba memoria della Pentecoste, il Vangelo di questa celebrazione solenne ci ripete: Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo. E noi siamo proprio i cristiani! Noi siamo i figli ed eredi di Colui che ci ha battezzato nello Spirito Santo. La promessa si è compiuta. Ma noi portiamo con onore e gioia questo sigillo spirituale? 



ORA SESTA

In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto».  Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto e vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo». [Marco 1:9-15]

La Teofania, ovvero Manifestazione di Dio, è il nome principale della festa che si compirà il 6/19 gennaio. Le Ore Regali, parte delle celebrazioni vigilari, anticipano e manifestano questa festa nei loro sensi profetici. Per questo all'Ora Sesta, che i Padri indicavano come l'Ora liturgica in cui si commemora l'inchiodamento di Cristo sulla santa Croce, sentiamo il peso del giorno. Iniziano le tentazioni, la stanchezza, il vuoto. E' un momento di tentazione per tutti, giunti a metà del giorno. Il Vangelo di questa Ora liturgica solenne è il Vangelo stesso della Festa che andremo celebrando. Si manifesta la santissima Trinità, protagonista della pericole evangelica e della commemorazione odierna. Il Padre aprimordio, il Figlio Unigenito e il Santo Spirtio sono finalmente comprensibili, manifesti, visibili e uniti nella loro individualità, dimostrando davvero che la santa Trinità è indivisibile ma ineffabilmente unita senza confusione. L'Evangelista Marco indica anche una preziosa informazione, che lo Spirito Santo ispirò il Signore Gesù ad andare nel deserto per digiunare, in solitudine. Il digiuno di Cristo fu davvero perfetto, e difatti fu tentato. Il digiuno del Signore durò 40 giorni, e noi, per emulare il nostro Salvatore, digiuniamo per quaranta giorni fino a Pasqua. Il Regno di Dio è la santa Chiesa, che fu istituita proprio a Pentecoste dopo che scese lo Spirito Santo su tutti i discepoli del Signore. Ecco perché il Cristo disse: il Regno è vicino e il tempo è compiuto. Non per indicare una apocalisse imminente, ma per annunciare la gioiosa realtà della Chiesa, nella quale il popolo di sacerdoti, re e profeti vive e compie la divina volontà del Signore, nel pentimento, nell'ammenda della vita, nelle tentazioni che non lasciano in pace la natura umana decaduta ma rinnovata nell'Evangelo di Cristo e nel suo santissimo sacrifizio. 


ORA NONA 

In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.  Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto». [Matteo 3,13-17]

Con le preghiere dell'Ora Nona termina l'Ufficio delle Grandi Ore, o Ore Regali. In questo frangente, ascoltiamo l'Evangelo di Matteo, la cui pericope termina il ciclo di letture neotestamentarie della vigilia. L'Evangelista ci illustra una conversazione nel dettaglio, in cui il Precursore dimostra la sua umiltà e Cristo gli risponde: Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia. La giustizia è quella della forma battesimale, affinchè il Signore Gesù Cristo, che fu obbediente alla Legge Antica nella circoncisione, si fa ora primizia della Nuova Alleanza e per primo compie il passo dell'immersione nelle acque, come abbiamo detto non perché fosse bisognoso di purificazione, ma perché desse l'esempio in tutte le cose buone. Udiamo nuovamente le parole della Manifestazione della Triade, con la voce del Padre e lo Spirito Santo. Come non rimanere attoniti dinnanzi a questo segno indelebile e perfetto dell'esistenza della santa Trinità? solo uno spirito ignobile e pieno di oscurità non può riconoscere che l'antico Creatore della Genesi, che parlava al plurale pur essendo Uno, si manifesta ora nei tempi nuovi dell'Alleanza Nuova ed Eterna affinché tutte le genti lo riconoscano in spirito di verità e Lo adorino. 

E così infatti cantiamo alla gloriosa festa della Teofania, il tropario, in tono I:

Nel Giordano, al tuo battesimo, Signore, si è manifestata l'adorazione della Trinità: la voce del Padre ti ha reso testimonianza, chiamamdoti Figlio diletto; e lo Spirito in forma di colomba, ha confermato la sua parola. O Cristo Dio, ti sei manifestato e hai illuminato il mondo: gloria a te.

Commenti