Omelia per la festa di san Pietro in Vincoli

 La festa di San Pietro in vincoli è la festa della liberazione di San Pietro da parte di un Angelo al momento della sua prima prigionia, ordinata da Erode poco dopo il martirio dell’Apostolo Giacomo, fratello di Giovanni, i figli di Zebedeo.  Forza e dolcezza insieme sono l’attributo delle tue opere (Sap. VIII, 1), e appunto nella debolezza dei tuoi eletti tu vinci i potenti (I Cor. i, 18-31). Così definiamo il Signore. E veramente Iddio si è manifestato sempre all'umanità come un dolce pedagogo, come un Padre amorevole che cura i suoi figli con amore e con decisione. E anche in questo caso, il Signore ha manifestato la sua potenza salvando il suo apostolo Pietro dalla prigionia. 

 Il racconto della liberazione dal carcere di san Pietro è narrato in Atti 12:1-19. Il re Erode Agrippa, dopo aver fatto uccidere l’apostolo Giacomo, vedendo che ciò era gradito ai giudei fece arrestare Pietro. Gettatolo in una prigione sotterranea, mise quattro picchetti di soldati a fargli da guardia, con il proposito di togliergli la vita dopo la festa di Pasqua. Nel frattempo i fedeli elevavano al Signore incessanti preghiere per la sua liberazione. Queste preghiere furono ascoltate. Una notte la prigione dove si trovava l’apostolo si illuminò improvvisamente e un angelo apparve a Pietro, e lo guidò fuori dal carcere, senza che i carcerieri potessero neanche notarlo. 


L'icona del miracolo delle catene di san Pietro

La venerazione delle catene, i "vincoli" di san Pietro, è antica e testimoniata da tutte le tradizioni. Per secoli le catene furono a Gerusalemme e poi a Costantinopoli, custodite in una basilica nei pressi del complesso di santa Sofia, ma nel 439 Eudossia, moglie dell'imperatore Teodosio, ne mandò una a sua figlia in Roma, che fu donata al Papa. 

Perché festeggiamo questo miracolo noi ortodossi? 

Come dice il Sinassario della festa: Queste catene avevano ottenuto un potere curativo dal corpo dell'apostolo cui furono imposte. E come furono le sciarpe e il mantello di San Paolo, così anche le catene di San Pietro, che trattennero il suo corpo, curarono le infermità e scacciarono gli spiriti impuri.

Le catene del beato apostolo Pietro sono non solo la prova tangibile del miracolo biblico, ma anche una fonte taumaturgica ininterrotta che esiste dal I secolo fino ad oggi. Questa festa ci ricorda che il Signore ascolta la preghiera del giusto e libera colui che è senza colpa. Questa festa ci ricorda come erano uniti i primi cristiani, tanto da digiunare e pregare giorno e notte per i propri fratelli e sorelle. Quanto siamo lontani da quella vita! Se solo potessimo emulare questo zelo d'amore, saremmo davvero santi! 

E' una gioia ascoltare l'ufficiatura di questa festa. Le stichire del vespro sono un tripudio di memorie: noi siamo i figli dei gentili di cui parla il Vespro, liberati dalle catene dell'idolatria così come Pietro fu liberato dalle catene... ma siamo noi degni di questo nome di cristiani? possiamo davvero dire che siamo gli incoronati di gloria e onore, come suggerisce la poetica ufficiatura serale? In che modo onoriamo il santo apostolo Pietro, che ha evangelizzato la nostra terra? 

Siamo noi pronti a sopportare quel che ha sopportato Pietro? Siamo pronti a dare tutta la nostra vita a Cristo? Come potremo noi eguagliare la fede del principe degli Apostoli?

Ascoltiamo cosa dice l'antica sapienza: 

Metti i tuoi piedi nei ceppi della Sapienza, e il tuo collo nelle sue catene e non avere in uggia i suoi legami: perché alla fine troverai in lei il riposo, ed essa diventerà il tuo diletto, e i suoi ceppi saranno tua valida protezione e base di virtù, la sua catena una veste di gloria, e i suoi legami la salvezza. (Eccli. VI, 25-32)

La vera sapienza è la fede nel Cristo nostro Dio. La vera sapienza è compiere i comandamenti del Signore e vivere in purezza, in amore, in carità, praticando le virtù e la speranza nella vita che verrà dopo il Giudizio Universale. 

Possa l'intercessione di san Pietro Apostolo salvarci nel giorno del Giudizio. Amen. 

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