Il giorno 11/24 novembre commemoriamo il venerabile abate Teodoro di Studion, difensore dell'icone e teologo (+826).
Teodoro nacque a Costantinopoli nel 758, al tempo del malvagio imperatore Costantino Copronimo, battendosi coraggiosamente fin dalla gioventù in difesa delle icone presenti nella capitale dell'impero bizantino, minacciate dalla politica religiosa imperiale. Si fece monaco e si dedicò allo studio delle Scritture e ad una applicazione rigorosa dei precetti di san Basilio Magno nella vita monastica; Nel 794 succedette allo zio, san Platone del Monte Olimpo (comm. 5 aprile), che lo aveva persuaso a prendere i voti monacali dieci anni prima, nella direzione del monastero di Sakkoudion in Bitinia. Dopo anni di ascesi, lotta spirituale, studio e abnegazione, san Teodoro divenne dunque sacerdote e abate.
Poco tempo dopo tuttavia fu esiliato a Tessalonica per aver scomunicato Costantino VI che aveva divorziato dalla moglie Maria di Amnia per sposare Teodota. Dopo la morte dell'imperatore, nel 797, fu richiamato in patria con tutti gli onori, lasciò Sakkoudion che nel frattempo era stata saccheggiato dagli Arabi e si trasferì nel monastero di Studion in Costantinopoli, dove intraprese una forte campagna in favore dell'ascetismo e di riforme monastiche. I punti focali della sua regola, utilizzata in seguito sia nei monasteri bizantini che in quelli russi, come la Pečers'ka Lavra e la Počaïvs'ka Lavra, si possono enucleare in clausura, povertà, disciplina, studio, servizi religiosi e lavoro manuale.
Nell'809 fu di nuovo bandito a causa del suo rifiuto di ricevere la comunione dal patriarca Niceforo I, il quale aveva reintegrato il prete Giuseppe nonostante quest'ultimo avesse officiato le nozze tra Costantino e Teodota. Nell'811 fu richiamato dall'esilio da Michele I Rangabe, sul quale aveva molta influenza, e fu di nuovo bandito nonché flagellato nell'814 a causa della sua strenua opposizione all'editto dell'Imperatore Leone V il quale proibì la venerazione delle immagini sacre. Teodoro si riprese dalle percosse solo dopo 90 giorni. Liberato nell'821 dall'Imperatore Michele II, promosse nell'824 un'insurrezione contro lo stesso a giudicato dal santo troppo indulgente nei confronti degli iconoclasti.
Durante la sua vita beata, l'abate Teodoro compose un Catechismo, diverse Omelie, panegirici e inni per la Chiesa, e un numeroso epistolario, nelle cui lettere leggiamo sapienza monastica e dogmatica, raccolte specialmente da san Taddeo di Studion, suo discepolo. L'opera più influente del santo Padre Teodoro è sicuramente la composizione del Triodio quaresimale, che riarrangiò proponendo diversi nuovi tricanti e altri inni di pentimento.
Quando l'insurrezione fallì, Teodoro ritenne opportuno allontanarsi da Costantinopoli. Da allora visse peregrinando per vari monasteri in Bitinia, dove, in quello di Calkite, morì l'11 novembre 826. I discepoli del beato Teodoro ricevettero istruzioni sul suo funerale dal loro stesso abate, in quanto ebbe la premonizione della sua morte. Il cinque novembre, dopo aver celebrato la liturgia per la commemorazione di san Paolo il Confessore, mangiò con tutti i fratelli, cantarono i vespri, e poi chiese perdono a tutti e comandò di recitare tutto il Salterio di Davide per la sua anima, e si mise a letto, dolorante. Dopo quattro giorni, chiamò di nuovo tutti i fratelli, chiese di nuovo perdono, e disse di scavare la fossa per il suo corpo; e difatti si addormentò il giorno 11 novembre. I discepoli scrissero di aver udito canti angelici e aver visto messaggeri alati in candide vesti attorno al loro abate, il giorno della sua dormizione.
Fu seppellito nel monastero ma il suo corpo fu successivamente traslato nel monastero di Studion il 26 gennaio 844. Presso le reliquie del beato igumeno Teodoro avvennero molti miracoli di guarigione da veleni e malanni, e diversi indemoniati furono liberari dalla loro ossessione proprio toccando le reliquie del beato padre Teodoro, che ancora oggi intercede per tutti.
Tropario di s. Teodoro Studita, tono VIII
Guida dell'Ortodossia, maestro del giusto onore di Dio e della purezza, luce del mondo, ornamento dei monaci ispirato da Dio, Santo Padre Teodoro, o saggio, con i tuoi insegnamenti hai tutti illuminati. Cetra spirituale, prega Cristo Dio per salvare le nostre anime.
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