Perché i sacerdoti ortodossi usano un candeliere a tre braccia per la notte di Pasqua?

Tutti conosciamo il candeliere trilobato con la croce, che usano i sacerdoti - sopratutto russi - nella notte di Pasqua. Il suo nome in italiano potrebbe essere trichirio, emulando così il nome del famoso oggetto liturgico episcopale. 

Sappiamo che il vescovo utilizza il dicherio e il tricherio, il cui simbolismo abbiamo spiegato in questo articolo. Il trichirio pasquale, invece, è fuso ad una croce. 


Il trichirio pasquale con la santa Croce


L'origine di questo tricherio speciale, o candeliere a tre braccia che dir si voglia, origina dal desiderio di aiutare il sacerdote ad avere meno oggetti possibile nelle mani, a semplificare la liturgia pasquale. Questo perché, in origine, il sacerdote teneva il turibolo, la croce e la candela, rendendo difficile magari tenere anche lo ieratico o altri oggetti di culto. Poiché, come sappiamo, al mattutino pasquale si incensa ad ogni ode e si esce fuori dal presbiterio per incensare - portando con sé la croce e la candela - c'è il rischio di sporcarsi o di far cadere gli oggetti. Avendo invece in un'unica soluzione la candela e la croce, risulta tutto più semplice. 

Il crocifisso è un simbolo del sacrificio espiatorio di nostro Signore Gesù Cristo sulla Croce. Il candelabro con le candele accese è un simbolo della luce divina della Santissima Trinità, che illumina il mondo, donandogli vita e salvezza.

Perché è consentito a un sacerdote di usare un triplo candelabro nel servizio pasquale? La risposta è semplice. È la grandezza della Festa delle feste e il Trionfo di tutti i trionfi: la Grande e Santa Pasqua del Signore. La luminosa Resurrezione di Cristo contiene in sé la pienezza della grazia di Dio, riversata nel mondo.

Cristo è risorto!

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