Oggi, 31/18 ottobre, la Chiesa Ortodossa commemora il santo apostolo ed Evangelista Luca.
Il santo apostolo ed evangelista Luca, nativo di Antiochia Siria, apostolo degli anni '70, compagno del santo apostolo Paolo (Phil. 1:24; 2Tim. 4:10), un medico dell'ambiente greco illuminato. Sentendo parlare di Cristo, Luca arrivò in Palestina e qui ricevette appassionatamente gli insegnamenti salvifici dal Signore stesso. Tra i 70 discepoli San Luca fu inviato dal Signore al primo sermone sul Regno dei Cieli mentre il Salvatore era vivo sulla terra (Lc. 10:1-3). Dopo la Resurrezione, il Signore Gesù Cristo apparve ai santi Luca e Cleope, che sedevano a Emmaus.
L'apostolo Luca prese parte al secondo viaggio missionario dell'apostolo Paolo, e da allora sono inseparabili. L'apostolo Luca continuò a condividere con lui tutte le difficoltà dell'impresa evangelica (2 Tim. 4:10). Dopo il martirio dei capi apostoli, San Luca lasciò Roma e attraversò Acaia, Libia, Egitto e Fivaida predicando. Nella città di Fiva, fu martirizzato e terminò il suo viaggio terreno.
La devozione gli attribuisce la scrittura delle prime icone della Madre di Dio. "Sia lì la grazia di colui che è nato da me e la mia misericordia con queste icone", ha detto la Vergine benedetta vedendo le icone. San Luca scrisse anche le icone dei santi apostoli Pietro e Paolo. Il Vangelo fu scritto da lui nel 62-63 a Roma, sotto la guida dell'apostolo Paolo. San Luca nei primi versi (Lc. 1:3) esprimeva chiaramente lo scopo della sua opera: più pienamente e in sequenza cronologica, descriveva in ordine tutto ciò che i cristiani sanno su Gesù Cristo e sui suoi insegnamenti, e diede così una solida base storica alla speranza cristiana (Lc. 1:4). Egli ha approfonditamente studiato i fatti, utilizzando ampiamente la tradizione orale della Chiesa e le storie della Beatissima Vergine Maria (Lc. 2:19,51).
Nel contenuto teologico, il Vangelo di Luca si distingue principalmente per l'insegnamento dell'universalità della salvezza compiuta dal Signore Gesù Cristo e il significato universale della predicazione evangelica. Il Santo Apostolo scrisse anche il libro degli Atti dei Santi Apostoli nel 62-63 a Roma. Il Libro degli Atti, che è una continuazione dei Quattro Vangeli, racconta l'opera e le imprese dei santi apostoli dopo l'Ascensione del Salvatore. Al centro della narrazione c'è il Concilio Apostolico (51 anni dopo la Natività) come evento ecclesiastico fondamentale che ha servito da base dogmatica per segnare il cristianesimo dall'ebraismo e la sua evoluzione indipendente in tutto il mondo (Atti. 15:6-29). Il soggetto teologico del libro degli Atti è principalmente l'edificio dello Spirito Santo, realizzato nella Chiesa fondata dal Signore Gesù Cristo dall'Ascensione e dalla Pentecoste alla Seconda venuta di Cristo.
Il 3 marzo del 357 (per altri nel 360) d.C. l’imperatore Costanzo II (317-361) trasferì i suoi resti a Costantinopoli nella Basilica dei Dodici Apostoli. Tale tempio fu voluto dal padre, l’imperatore Costantino il Grande (274-337) e fu portato a termine dal suo successore. Le reliquie di S. Luca giunsero a Padova insieme a quelle di S. Mattia, il tredicesimo degli apostoli, al tempo dell’imperatore romano Flavio Claudio Giuliano l’Apostata (331-363); altre fonti dicono che il trasferimento avvenne nel VII secolo, durante la persecuzione iconoclastica (Atti del Congresso: Il sepolcro di S. Luca, Basilica di S. Giustina, Padova, 2003) ad opera del prete Urio, custode della Basilica dei Dodici Apostoli di Costantinopoli, il quale con l’aiuto del servo Grusiello, salvò le reliquie di S. Luca, S. Mattia e l’icona raffigurante la Vergine dalla furia iconoclasta (740/741-770), scatenata dall’imperatore bizantino Leone III Isaurico (675-741), e trasportando tutto a Padova.
Tropario di s. Luca Evangelista, tono III
O santo Apostolo Luca, prega il Cristo Dio che abbia pietà delle nostre anime.

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