La Domenica di san Gregorio Palamas

Siamo alla seconda settimana del ciclo della Quaresima, la cui domenica è dedicata a san Gregorio Palamas.

In questa domenica incontriamo due pericopi evangeliche molto diverse fra loro, da due Evangelisti diversi. La prima, strettamente legata al Ciclo Quaresimale, è di Marco:

Ed entrò di nuovo a Cafarnao dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola. Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?».Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate così nei vostri cuori? Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua». Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!». [Marco 2:1-12]


Gesù a Cafarnao, Rodolfo Amodeo, 1885, olio su tela

Il Vangelo di oggi ci ricorda non solo dei poteri taumaturgici di Cristo, ma della sua missione sulla Terra: rimettere i peccati dell'umanità. Dio non si è incarnato per una mera dimostrazione di onnipotenza, per giocare con le sue creature, ma piuttosto per compiere il grande Mistero della Salvezza. Il Signore ha camminato fra gli uomini per redimere l'universo intero con la sua presenza fisica sulla Terra. Noi, come malati, aspettiamo che il Signore visiti la nostra vita. Il secondo brano invece è dall'evangelista Giovanni, il cui contenuto inizia così:

Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.  Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. [Giovanni 10:9-10]

Ancora una volta, la chiamata alla nostra conversione personale, comunitaria e globale: vogliamo la vera vita? vogliamo avere l'abbondanza della grazia e dei beni terreni? vogliamo trovare quel nutrimento spirituale che aneliamo, quella pace che ci sazia e ci lascia tranquilli nella tempesta della vita? allora dobbiamo cercare Cristo e tornare a lui. In Quaresima, cerchiamo di fare proprio questo.

Ma perché proprio la seconda domenica della Quaresima è legata alla commemorazione del grande teologo esicasta? San Gregorio Palamas, con la sua vita, ha testimoniato ciò che san Giacomo l'Apostolo ha lasciato scritto nella sua Lettera: la fede senza opere è morta [Gc 2:26]. Grande monaco, proveniente da una famiglia benestante, san Gregorio riesce a fare convivere l'attività pastorale - fu eletto vescovo di Tessalonica - con lo studio dei Padri e con l'ascesi più dura, scrivendo non solo opere di altissimo valore mistico, ma anche insegnamenti più semplici che tutti noi possiamo apprezzare e che ci aiutano a sondare i Misteri divini. Simbolo della lotta teologica contro il cattolicesimo, a sua volta rappresentato da Barlaam di Seminara, san Gregorio Palamas amplia i Padri più antichi - come san Massimo il Confessore e san Gregorio di Nissa - dando vigore e forza al concetto teologico di Energie Increate. Mentre per Barlaam (e per l'Occidente ormai spiritualmente impoverito) si poteva raggiungere la conoscenza di Dio tramite la ragione, secondo san Gregorio Palamas, il quale riprende e rinvigorisce la Tradizione dei Padri, solamente tramite la purezza e la vicinanza alla Chiesa, e con la fede e le opere, si può conoscere Dio. Scrive infatti il Teologo [1]:

La conoscenza della sapienza profana come potrà cacciare fuori dall'anima tutta la malvagità creata dall'ignoranza, se a far questo non basta neppure la conoscenza dell'insegnamento evangelico? […] Neppure la conoscenza del Dio che ha creato queste cose [il mondo visibile e quello invisibile], da sola non può giovare a nessuno. […] Vedi che la sola conoscenza, senza l'amore, non purifica affatto l'anima ma l'uccide. […] L'educazione profana serve alla conoscenza naturale, ma non può mai divenire spirituale, a meno che non accompagni la fede e l'amore di Dio, o meglio ancora, a meno che non sia rigenerata dall'amore e dalla grazia che vi si manifesta

 San Gregorio Palamas è commemorato nella seconda domenica di Quaresima perché ci mostra, simbolicamente, come procede il nostro cammino di conversione: dopo aver accettato il Teantropo e l'insegnamento della Chiesa (prima domenica di Quaresima, il Trionfo dell'Ortodossia), adesso ci ricordiamo di seguire la retta fede dei Padri, sintetizzata da san Gregorio Palamas, la quale ci conduce per mano a conoscere i Misteri di Dio potendo così raggiungerLo. 

Magistralmente sintetico, ha scritto di lui Amfilochie Radovic [2] : 

La coscienza propria della Chiesa, che si esprime nel suo culto, testimonia che l'era patristica coincide con tutta l'epoca che procura santi alla Chiesa. Ciascun santo è un Padre della Chiesa. Conseguentemente, l'epoca dei Padri coincide, in realtà, con l'epoca della stessa Chiesa. San Gregorio Palamas è, dunque, uno dei testimoni più rappresentativi di questa continuità vivente dell'era patristica. La sua statura inizia a prendere la sua reale dimensione solo ai nostri giorni. E a giusto titolo poiché egli non è un semplice santo della Chiesa ma anche una figura teologica. Egli rappresenta sia una continuità creatrice che uno sviluppo di tutto il pensiero patristico. Egli affronta e risponde, nelle sue opere, ai problemi più cruciali sia della teologia sia dell'esistenza umana. In tal modo, come la teologia dopo sant'Atanasio o san Massimo il Confessore non sarebbe stata comprensibile senza il loro apporto, ugualmente la teologia ortodossa, dopo san Gregorio Palamas, è incomprensibile senza di lui. [...] L'esempio di Palamas è estremamente istruttivo; lungi da ogni minimalismo teologico si appoggia su questa verità incrollabile: 'Coloro che appartengono alla Chiesa di Cristo appartengono tutti alla verità; coloro che non hanno fede a tutta la verità non sono in alcun modo della Chiesa di Cristo. 

-------------------------------------------------------------------------------------------
NOTE

1) San Gregorio Palamas, Le Triadi, in inglese a cura di John Meyendorff, Paulist Press, 1983

2) Radovic Amphilokios, Introduzione a Il mistero della santa Trinità secondo san Gregorio Palamas (in greco), p. 15.

Commenti