Ufficio liturgico per la festa di s. Marco d'Efeso (19 gen. / 1 feb.)

 Santo sempre più dimenticato eppure fondamentale per la storia della Chiesa Universale, san Marco metropolita di Efeso (+1444) è stato un difensore della Fede contro la falsa unione con il papa Eugenio in un periodo in cui le forze mondane collimavano per una unità senza verità. E oggi, che pure siamo tormentati dall'ecumenismo e dalle falsità di un'epoca grigia, san Marco Eugenico risplende come un faro per coloro che cercano la purezza dottrinale e l'amore zelante per Cristo. Proponiamo quindi la sua ufficiatura tradotta in Italiano, la quale sta scomparendo dagli stessi Minei ortodossi, in quanto personaggio scomodo. 


COMMEMORAZIONE DI SAN MARCO EUGENICO METROPOLITA DI EFESO

La sua festa cade il 19 gennaio (1 febbraio S.N.). Cade insieme alla memoria di san Macario d'Egitto. Si slega da vino e olio se cade di mercoledì o venerdì.


GRANDE VESPRO

Dopo il salmo 103 e l'ectenia di pace, si canta il Beato l'Uomo. 

Al Signore a Te ho gridato, si pone 8 stichire, in tono V. Cinque stichire per san Marco Eugenico:

Studiate le Scritture e comprendete come il pensiero papista genera, come una Babilonia, falsi dogmi nella Chiesa dello Spirito Santo; corriamo dunque a lavare i pensieri nell'acqua divina degli insegnamenti patristici, dei Santi Padri che, pur soffrendo la persecuzione, vinsero. Si ripete due volte

Valorosissimo combattente scelto da Dio, Marco dal nome di apostolo, proprio come hai schiacciato il seme empio dei papisti, così disperdi le follie di questa epoca, salvando dal nemico il tuo gregge eletto. 

Non hai preso parte all'ingiusto conciliabolo, o tre volte beato Marco, e hai glorificato la Santa Trinità, confessando lo Spirito Santo di pari onore al Padre e al Figlio, schiacciando l'eresia papista; e noi oggi ti confessiamo qual grandioso campione del Cristo Salvatore.

O Spirito Santo Vivificante, non riusciamo a sopportare la tua divinità disprezzata dagli empi e derisa dagli sprezzanti perduti, ma Tu non dimenticarci e risveglia i nostri intelletti, affinché, liberati dal sonno dell'indolenza, abbandoniamo la via della perdizione e, come le vergini sagge, accorriamo al servizio dello Sposo. 

Si cantano ora le tre stichire per san Macario d'Egitto, in tono IV.

Hai desiderato la vera felicità, o Macario beato, e sconfiggendo la passione con l'ìmpassibilità, il corpo col digiuno, la mente con le veglie, hai raggiunto l'eterna beatitudine con la temperanza.

Hai ricevuto dal Padre celeste la corona della fede con la tua perseveranza, o Macario padre nostro: non ti sei voltato indietro e hai proseguito nel cammino della perfezione, e ora che hai acquisito il premio delle tue fatiche, prega Iddio per noi, o saggio teoforo. 

Hai umiliato il tuo corpo con l'esercizio ascetico e hai rifiutato ogni dolcezza mondana, e con sofferenza e tribolazione hai svergognato le passioni nel tuo autocontrollo, ottenendo la letizia ineffabile. 

Ora il Doxastico di san Marco d'Efeso, in tono V. 

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

Coloro che in malafede hanno rinunciato alla verità dei dogmi glorificanti il ​​diritto, rimproverandoli li hai superati, e con l'olio della pazienza hai riempito la candela dell'anima tua; per questo, secondo il tuo valore, hai ricevuto la gioia sempre viva e il compimento di miracoli da parte di Dio, o teoforo Marco. Prega Cristo Dio affinché conceda il perdono dei peccati a coloro che celebrano la tua memoria con santo amore.

Ora e sempre, e nei secoli dei secoli, amen. Il Teotochio, nel medesimo tono.

Vedi, o Madre di Dio, i gemiti del cuore mio spezzato: non respingere dunque me, misero e peccatore, ma accogli le mie lodi, o Purissima, e salvami dal nemico distruttore. 

Avviene l'Ingresso col turibolo. Si canta Luce Radiosa in tono V, e poi il prochimeno secondo il giorno. Seguono le Paremie

SAPIENZA 3:1-9

Le anime dei giusti, invece, sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà. Agli occhi degli stolti parve che morissero; la loro fine fu ritenuta una sciagura, la loro partenza da noi una rovina, ma essi sono nella pace. Anche se agli occhi degli uomini subiscono castighi, la loro speranza è piena di immortalità. Per una breve pena riceveranno grandi benefici, perché Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé: li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come un olocausto. Nel giorno del loro giudizio risplenderanno; come scintille nella stoppia, correranno qua e là. Governeranno le nazioni, avranno potere sui popoli e il Signore regnerà per sempre su di loro. Quanti confidano in lui comprenderanno la verità; coloro che gli sono fedeli vivranno presso di lui nell'amore, perché grazia e misericordia sono riservate ai suoi eletti.

SAPIENZA 3:10-19

Ma gli empi per i loro pensieri riceveranno il castigo, essi che han disprezzato il giusto e si son ribellati al Signore.  Chi disprezza la sapienza e la disciplina è infelice. Vana la loro speranza e le loro fatiche senza frutto, inutili le opere loro. Le loro mogli sono insensate, cattivi i loro figli, maledetta la loro progenie.  Beata la sterile non contaminata, la quale non ha conosciuto un letto peccaminoso; avrà il suo frutto alla rassegna delle anime. Anche l'eunuco, la cui mano non ha commesso iniquità e che non ha pensato cose malvage contro il Signore, riceverà una grazia speciale per la sua fedeltà, una parte più desiderabile nel tempio del Signore;  poiché il frutto delle opere buone è glorioso e imperitura la radice della saggezza.  I figli di adulteri non giungeranno a maturità; la discendenza di un'unione illegittima sarà sterminata. Anche se avranno lunga vita, non saran contati per niente, e, infine, la loro vecchiaia sarà senza onore. Se poi moriranno presto, non avranno speranza né consolazione nel giorno del giudizio, poiché di una stirpe iniqua è terribile il destino.

SAPIENZA 4:7-15

Il giusto, anche se muore prematuramente, troverà riposo. Vecchiaia veneranda non è la longevità, né si calcola dal numero degli anni;  ma la canizie per gli uomini sta nella sapienza; e un'età senile è una vita senza macchia.  Divenuto caro a Dio, fu amato da lui e poiché viveva fra peccatori, fu trasferito. Fu rapito, perché la malizia non ne mutasse i sentimenti o l'inganno non ne traviasse l'animo,  poiché il fascino del vizio deturpa anche il bene e il turbine della passione travolge una mente semplice.  Giunto in breve alla perfezione, ha compiuto una lunga carriera.  La sua anima fu gradita al Signore; perciò egli lo tolse in fretta da un ambiente malvagio. I popoli vedono senza comprendere; non riflettono nella mente a questo fatto  che la grazia e la misericordia sono per i suoi eletti e la protezione per i suoi santi.

Il Vespro procede con le litanie. Alla Litia, le seguenti stichire, in tono I.

La tua elezione alla sede apostolica è avvenuta con grande gioia dei fedeli, perché ti sei mostrato agli eretici come una spada a doppio taglio, e con una parola pura li scacciasti dalla vigna del Signore, procurando loro ferite incurabili; per questo ti supplichiamo, San Marco, prega Cristo Dio affinché salvi le anime nostre. 

Con la saggezza delle tue parole e la forza dei dogmi ortodossi, hai sciolto i vincoli delle eresie; e hai riunito in una sola unità coloro che con retta comprensione della fede lodano incessantemente Cristo in due nature; chiedigli che liberi dalla distruzione e dai pericoli coloro che con fede commemorano il tuo nome, o divino retore.

Al termine delle tue fatiche, separato dal tuo onorevole corpo, o beato Marco, siedi ora insieme ai profeti e agli apostoli, ai martiri e ai santi davanti all'ineffabile Trinità; intercedi ora per noi, che amiamo la tua memoria, o beatissimo teoforo. 

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. In tono II:

Illuminato dalle energie della Trinità che procedono in una forma indicibile da un'unica Divinità, sei diventato degno di testimoniare fermamente l'inseparabilità e la non mescolanza della Trinità in Tre Ipostasi, l'unico Spirito che procede dall'eternità dal Padre, e l'Unigenito generato eternamente dal Padre, dalla cui gloria è nutrito tutto il mondo.  Prega ora, o beatissimo Marco, che noi, aperti gli occhi noetici del cuore, possiamo gustare dell'eternità, salvati dalla tua intercessione.

Ora e sempre. Nel medesimo tono, il Teotochio

Rallegrati, Madre di Dio Vergine, noi fedeli ti magnifichiamo: città incrollabile, fortezza inespugnabile,  rifugio delle nostre anime.

Dopo le suppliche, la sticologia, in tono V.

Rallegrati, illuminatore del mondo, fonte di alti pensieri spirituali e dimora dello Spirito Santo, perché con pio pensiero hai scrutato le profondità superiori e hai mostrato chiaramente a tutti un'unica composizione di Luce in Tre Soli - uniti nella stessa Divinità. Prega, o saggio Marco, il Padre aprimordio, affinché abbia pietà delle nostre anime.

I giusti si vanteranno nella gloria e si rallegreranno.

Rallegrati, tu che con lo splendore del tuo insegnamento hai illuminato le tenebre della notte malvagia e testimoniando una divinità indivisa, non hai in alcun modo permesso la distruzione o l'aggiunta empia agli insegnamenti apostolici, ma come un altro Giovanni Battista hai rimproverato coloro che osavano stracciare la camicia pura di Cristo, e ora che sei glorificato fra i Suoi confessori, o pio Marco, soccorri le nostre anime.

I tuoi sacerdoti, Signore, saranno rivestiti di giustizia e i tuoi giusti gioiranno. 

Rallegrati, divino oratore, fiume di Dio pieno delle acque della grazia, che rendi felice la forte città di Cristo, con i divini insegnamenti,  Confessore e servo della Santissima Trinità, fedele custode dei dogmi divini, organo della lo Spirito, mente vigile, che da solo in mezzo al sinodo eretico predicasti il dogma della Santissima Trinità, ora prega Cristo affinché conceda alla Chiesa unità, pace e copiosa misericordia.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Per san Marco, sempre in tono V.

Alla tromba dalla voce soave, al violino ben risonante, al bell'usignolo dello Spirito Santo, a colui che ha arato il campo dei cuori fedeli, al seminatore del buon seme e al falciatore della zizzania eretica, a colui che fece fiorire nell'animo la vera fede, a Marco, che porta lo stesso nome dell'evangelista di Cristo, portandogli lodi e canti, chiediamo di accogliere il nostro canto: Rallegrati, divino liuto, vigile occhio, pastore di pecore e cacciatore di lupi, prega per le nostre anime.

Ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen. Della Madre di Dio, in tono VIII.

Tu che sei il nostro solo rifugio, o Madre di Dio, annienta i nostri nemici, e proteggi noi tuoi servi, tu che sola ci salvi nel momento della prova. 

Ai tropari, due volte il tropario del santo Marco Eugenico, in tono I.

Per la confessione della fede divina, la Chiesa ha trovato in te un grande operaio, o sacratissimo Marco degno di gran lode, poiché mantenendo le parole dei padri divini hai annientato le superstizioni dell'Occidente ottenebrato. Perciò intercedi presso Cristo Dio perché sia dato zelo a quelli che seguono la tua onesta vita.

Poi si canta il tropario mariano: Maria, piena di grazia, gioisci. 

AL MATTUTINO

Dopo Il Signore è Dio, si ripete il tropario del santo per due volte. Poi segue il catisma dall'Ottoico. Al terzo catisma, il tropario di san Macario per due volte. Si canta il Polieleo "servi del Signore". Alle Magnificazioni, lo stico:

Noi ti magnifichiamo, o beato Marco d'Efeso, pastore del gregge di Cristo, perché hai confessato la verità fino alla fine.

Seguono i prochimeni come di consueto. Se si vuole, il Vangelo dei Confessori (vedi s. Caralampo). Salmo 50. Segue il Canone di s. Marco d'Efeso. Si recita anche il canone di san Macario d'Egitto, alternato.

Al Sinassario

Oggi, diciannove gennaio, memoria di san Marco Eugenico, metropolita di Efeso e Confessore della Fede. In questo stesso giorno, memoria di san Macario d'Egitto, asceta.

Per le loro preghiere, Signore Gesù Cristo, abbi pietà di noi. Amen. 

Il Mattutino procede come di consueto, dopo l'Ode IX la Luminanda

Desiderando la vita beata, o Macario lodato, hai raggiunto il deserto e hai abbandonato ogni modanità, diventando un angelo terrestre e un uomo celeste. 

Gloria. 

Hai difeso l'Ortodossia fino a sopportare atroci sofferenze e la solitudine, o beato Marco, vanto degli Ortodossi: sii ora prezioso mediatore di noi che onoriamo la tua memoria.

Ora e sempre.

Difendi dai pericoli i tuoi servi, o Vergine Madre, perché solo in te cerchiamo rifugio, o sola Beatissima.

Alle Lodi, sticologia dall'Ottoico. Al Gloria, per san Marco d'Efeso, in tono I

Le tue buone opere brillano come stelle del firmamento, o Marco sempre lodato, con la tua vita irreprensibile hai confermato i dogmi che hai difeso, e per merito tuo il Cristo è glorificato, e la Chiesa sua è salda. 

Ora e sempre. Della Madre di Dio, in tono III

O Purissima, dona pace al popolo sofferente, e con il tuo manto soccorri quanti ti onorano, o Madre di Dio, prega il Figlio tuo e Dio nostro che abbia pietà e ci purifichi da ogni colpa. 

Si canta la grande Dossologia. 

ALLA LITURGIA

Alle Beatitudini, tropari dalle odi III e IV del Canone.

Tropario di s. Marco Eugenico. Tropario di s. Macario d'Egitto. I tropari abituali.

Epistola del Giorno.

Vangelo del Giorno e Vangelo dei Confessori: Luca 14:25-35.

Note Tipiconali.

Qualora la memoria di s. Marco d'Efeso cada di domenica, al Vespro le stichire su 10 si mettono 6 di resurrezione e 4 di san Marco, evitando di ripetere la prima. Il Doxastico si canta di s. Marco, ma il Teotochio secondo l'Ottoico. La Litia rimane del santo, la sticologia vespertina si pone di Resurrezione secondo in tono. Al Mattuttino, dopo l'Evangelo Aurorale che si legge obbligatoriamente, si canta Veduta la Resurrezione di Cristo, e poi si recita anche il canone di Resurrezione. Si leggono l'Esapostilario del tono rispettivo e poi la Luminanda del santo. Alle Lodi, le stichire di Resurrezione. Nel caso che la commemorazione cada di domenica, se il rettore vuole, il canone di san Macario si può leggere a compieta

Questo ufficio è da osservarsi ove possibile sotto forma di veglia. Nelle chiese e nei monasteri ove san Macario d'Egitto è il patrono, si dà priorità a tale santo, ponendo la litia e la sticologia del suddetto al vespro. 



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