Gli Angeli e le potenze sovracelesti


L'idea per questo articolo è nata, come spesso succede, da un accadimento fortuito. Stavo servendo la Divina Liturgia e con me vi erano due bambini, dietro l'iconostasi, anche loro che imparavano a servire il sacerdote. Questi due, ragazzini svegli ma anche un po' vivaci, iniziano a litigare e spintonarsi: quindi mi sono sentito in dovere, per rispetto all'Altare, di farli star buoni. Ricordandomi in quel frangente di una lezione del mio Padre Spirituale, dissi loro le stesse parole:
<< Dovete stare buoni, qui in Altare ci sono gli Angeli e noi siamo i loro aiutanti. Se fate casino, chissà cosa penseranno di noi.>> I bambini si sono subito zittiti e tutto è proceduto per il meglio. Ma in effetti, noi non ci pensiamo, ma il sacerdote quando compie il Piccolo Ingresso durante la Liturgia, prega proprio perché le potenze celesti si degnino di aiutarci nel compiere l'azione liturgica:


"Divina Liturgia di S. Giovanni il Crisostomo - Piccolo Ingresso" 
Sovrano, Signore Dio nostro, tu hai costituito nei cieli schiere ed eserciti di angeli e arcangeli per servire la tua gloria: fa' che con il nostro ingresso avvenga l'ingresso dei santi angeli, che concelebrino con noi e glorifichino insieme con noi la tua bontà. Poiché a te si addice ogni gloria, onore e adorazione, al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.

Gli Angeli sono compagni costanti della nostra vita, e a volte li ignoriamo. Vi rendo anche partecipi di questo bellissimo passo del libro Dalla Venticinquesima ora all'Ora Eterna di Padre Virgil Gheorghiu, un sacerdote moldavo a sua volta figlio di prete, che racconta della sua fanciullezza trascorsa a servizio del suo "due volte padre" nel villaggio natale, all'inizio del secolo scorso. E' tratto dal Capitolo 9.

<< L'edificio della chiesa è una icona architettonica, ogni chiesa è una copia del Cielo: così io vivevo nel Cielo ricostruito sulla Terra. Nel mio universo si ritrovavano tutti gli splendori divini e cosmici. Nella chiesa l'ufficio divino è celebrato nello stesso momento che in Cielo: ogni officio è doppio, qui in basso e nell'Alto dei Cieli. Dio, gli Angeli e i Santi partecipano  invisibilmente ad ogni liturgia. All'inizio erano gli angeli quelli che mi interessavano di più, sapevo che erano accanto a me e ne ero emozionato, anche se non li vedevo: mio padre, al suo ingresso nella  chiesa, era circondato dagli angeli. Gli angeli circondano il prete quando questi celebra la divina liturgia scriveva S. Giovanni Crisostomo. Le schiere celesti circondano adoranti l'altare dove giace la vittima, contemplando estasiati la sublimità e la grandezza di Dio. (...) gli inni e i tropari erano cantati in coro da mio padre assieme agli angeli. Uno di questi, il Trisaghion, è stato composto dagli stessi angeli che l'hanno rivelato ai fedeli in Cattedrale a Costantinopoli. (...) A forza di vivere tutto quel tempo in Cielo, ho finito per conoscere di buon ora e perfettamente tutte le gerarchie celesti. Avrei potuto riconoscere anche da lontano un Cherubino, senza confonderlo con li altri angeli, perché quest'ultimo ha molti occhi; I serafini invece stanno intorno all'altare e hanno sei ali: con due si coprono il volto, con altre due i piedi, e con le altre volano, con bocche infaticabili, cantando lode senza fine. (...)
Io sapevo che in ogni momento ero accompagnato, guidato, protetto dalle potenze splendide e divine. C'era alla mia destra, sempre invisibile ma attento ad ogni mio gesto, il mio Angelo Custode; c'era vicino a me l'angelo custode della mia santa Chiesa, l'angelo di mio padre, l'angelo della casa, quello del mio villaggio, l'angelo custode della nazione romena sofferente. Io non mi sono mai separato da questi personaggi celesti, sono loro che hanno compiuto la mia educazione: mi hanno insegnato a parlare, a camminare, a guardare, a pregare. (...) Sono sempre visibili accanto a me, ovunque io vada.>>

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