Sant'Eligio di Noyon - contro la superstizione

Sant'Eligio di Noyon ( 588-660 d.C.) fu un vescovo molto attivo nella conversione del popolo Franco. Dopo il battesimo di massa della popolazione barbarica, scrisse questo lungo sermone per esortarli a vivere coerentemente al sacramento ricevuto, senza tornare alle superstizioni barbare.

L'autore del blog ha già scritto un articolo circa la Magia e la visione ortodossa della stessa ( cfr. "La Chiesa Ortodossa e la Magia", parti I e II ): la magia è energia demoniaca, e il beato Eligio ce lo ricorda ancora una volta. 

Da: Vita di Eligio, SRM 4, II, 16-17

Ora, prima di tutto, ordino e scongiuro che non manteniate le sacrileghe usanze dei pagani e per nessun motivo, e nessuna malattia,  osiate quindi interpellare o consultare ciarlatani, indovini, divinatori, incantatori, perché chi commette questo peccato perde immediatamente il sacramento del Battesimo. Così pure non badate ai presagi o agli starnuti, e mettendovi in viaggio non prestate attenzione al canto degli uccelli, ma sia che intraprendiate un viaggio o una qualsiasi altra attività, segnatevi nel Nome di Gesù Cristo e dite con fede e devozione il Credo e il Padre-Nostro, e il diavolo non potrà farvi alcun male. Nessun cristiano badi al giorno in cui uscire di casa o rientrarvi, in quanto tutti i giorni sono stati fatti da Iddio; nessuno badi ad un giorno o ad una Luna particolare per iniziare un lavoro; a Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali andare mascherati da giovenche o da cervi, non stia a tavola tutta la notte e non segua l'usanza dei doni augurali o di libagioni eccessive. Nessun cristiano creda in quelle donne che fanno sortilegi col fuoco nè sieda ad un canto ( di esse, ndr) perché è opera diabolica.

Nella Festa di San Giovanni o di qualunque altro santo, nessuno segua l'usanza di celebrare il solstizio, di compiere danze o canti demoniaci... Al di fuori delle festività sacre nessuno celebri col riposo il giorno di Giove, nè nel mese di Maggio, nè mai; nessuno celebri i giorni delle tignole e dei topi, o in genere qualsiasi altro giorno che non sia quello del Signore. Nessun cristiano osi accendere lumini o fare offerte votive ai templi pagani, ai trivi, ai crocicchi, alle fonti d'acqua o ai boschi, ai luoghi cinti da siepi. (1) Nessuno osi appendere amuleti al collo, a nessun uomo e a nessun animale. (...) Nessuno osi fare incantesimi di purificazione, o far passare animali dentro una cavità della terra o un albero cavo: è un sacrifizio al demonio. (...)
Nessuno si assegni un destino, una sorte o una stella, in modo da dire che egli sarà quale l'oroscopo lo avrà portato ad essere. Dio infatti vuole che tutti si salvino e arrivino alla conoscenza della Verità, e regola ogni cosa nella Sapienza, così come ha predisposto prima della creazione del Mondo. Ogniqualvolta sopraggiunge una malattia, non si ricorra a fattucchieri e ciarlatani, ma si confidi nella divina misericordia e riceva con fede e devozione il Sacramento del Corpo e del Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, e chieda devotamente in chiesa l'olio benedetto per ungere il suo corpo nel nome di Cristo stesso, e secondo l'Apostolo la preghiera della fede salverà il malato e il Signore gli darà sollievo. Egli riacquisterà la salute non solo corporale, ma anche dell'anima: in lui si compirà ciò che Dio ha promesso nel Vangelo dicendo... "Tutto ciò che chiederete con Fede nella preghiera lo otterrete". Non venerate nessuna creatura oltre Dio, i suoi santi e i suoi angeli; distruggete le fonti e gli alberi che i pagani considerano sacri... Non crediate di ricevere la salvezza per alcun altro tramite che non sia l'invocazione del Cristo e la Sua Croce


(1) Il santo ovviamente fa riferimento alla prassi pagana. Qualora al crocicchio ci sia una icona o un'immagine santa, e si vuol farsi un segno di croce, ben venga.

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