La storia del monaco chiaroveggente

Si racconta che un monaco pregasse sempre Dio di rendergli il male celato in ogni uomo che avrebbe incontrato, per essere così in grado di venirgli in aiuto. Dio esaudì la preghiera, ma questo dono era superiore alle sue forze: perchè egli vedeva sì il male, ma a causa della sua immaturità spirituale lo riempiva di orrore, ne provava disgusto e così finì per allontanarsi dalla gente. Un giorno venne un uomo che chiese di essere ricevuto dallo starec del monastero in cui questo giovane monaco viveva.
Il giovane, potendo vedere quanto questo postulante fosse marcio interiormente e depravato, lo cacciò via, dicendogli "come osa uno come te presentarsi allo starec?". Più tardi, il saggio anziano domandò al giovane monaco: "non è forse venuto un tale per vedermi?" "sì, ma l'ho cacciato via." rispose il monaco. Lo starec lo guardò e gli disse: "non hai riflettuto che forse era la sua ultima possibilità ( di salvezza)?" Il giovane monaco allora supplicò lo starec di pregare Dio perché togliesse a lui quel dono di chiaroveggenza. Ma l'anziano rispose: "no, Dio non riprende mai ciò che ha donato. Ma gli chiederò che d'ora innanzi, quando vedi il male in un uomo, tu ne faccia esperienza personale, come se quel male tu lo avessi compiuto tu, perché sia lui che tu siete membra dello stesso corpo dell'Umanità." 
Si racconta che questo giovane monaco, nel corso delle sue peregrinazioni, fosse giunto dinnanzi ad una casa nella quale chiese di essere alloggiato. Non chiedeva nè letto nè cibo, ma solo di poter eseguire le sue pratiche devozionali. Il padrone di casa rimase sorpreso quando il suo ospite, dopo essersi rintanato in un angoletto, si mise a pregare, e tese l'orecchio. Costui era un uomo molto malvagio e carico di numerosi peccati; d'un tratto, piangente e dolorante, il monaco prese a chiedere perdono a Dio per tutti i peccati compiuti dal padrone di casa, enumerandoli esaurientemente e dettagliatamente, e mentre si rendeva conto di quale peccatore fosse, per mezzo di quel giusto che pregava, la sua condotta lo colmò di orrore e cominciò a pentirsi e a piangere. Quando il giovane monaco ebbe terminato la sua orazione, l'uomo malvagio era guarito.

Da: "Ritornare a Dio" del Metropolita Anthony Bloom

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