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La preghiera
Oh! Quanto vorrei, amico di Dio, che in
questa vita voi siate sempre con lo Spirito Santo. «Vi giudicherò nella
situazione in cui vi troverete» dice il Signore (Mt 24, 42; Mc 13, 33-37; Lc
19, 12 e seguenti). È una disgrazia veramente grande se egli ci trova
appesantiti dalle preoccupazioni e dalle pene della terra perché Egli potrebbe
adirarsi nel qual caso chi gli potrebbe resistere? È per questo che è stato
detto: «Vegliate e pregate per non essere indotti in tentazione» (Mt 26, 41),
il che comporta non essere privati dallo Spirito di Dio visto che le veglie e
la preghiera ci donano la Sua Grazia. Sicuramente ogni buona azione fatta in
Nome di Cristo dona la Grazia dello Spirito Santo, ma è soprattutto la
preghiera che ottiene ciò al di sopra d’ogni altro mezzo, essendo essa sempre
nelle nostre possibilità. Ad esempio, voi avete il desiderio di recarvi in
chiesa, ma essa è troppo distante o la liturgia è finita; avete il desiderio di
fare l’elemosina, ma non vedete alcun povero o non avete il denaro; volete
rimanere vergini ma non avete sufficiente forza per esserlo a causa della
vostra costituzione o a causa degli attacchi del nemico davanti ai quali non
potete resistere per la debolezza della vostra carne; vorreste fare una buona
azione nel Nome di Cristo ma non avete sufficiente forza per eseguirla oppure
l’occasione non si presenta. Per quel che riguarda la preghiera nulla la
impedisce: ognuno ha la possibilità di pregare, il ricco e il povero, l’uomo
benestante e quello indigente, il forte e il debole, il sano e il malato, il
virtuoso e il peccatore.
Possiamo constatare la potenza della
preghiera se osserviamo che essa ottiene i suoi risultati pure se è fatta da un
peccatore, basta che sia sincera, come nell’esempio seguente riportato dalla
Santa Tradizione. Una prostituta toccata dalla disgrazia d’una madre che stava
per perdere il suo unico figlio vedendone la disperazione osò gridare verso il
Signore benché fosse ancora insozzata dal suo peccato: «Non per me, orribile
peccatrice, ma per le lacrime di questa madre che piange il suo figlio credendo
fermamente nella tua misericordia e nella tua Onnipotenza, risuscitaglielo, oh
Signore!» E il Signore la esaudì (cfr. Lc 7, 11-15).
Questa, amico di Dio, è la potenza della
preghiera. Al di sopra d’ogni altra cosa essa ci dona la grazia dello Spirito
di Dio ed essa rientra sempre nelle nostre possibilità. Beati saremo noi se Dio
ci troverà vigilanti nella pienezza dei doni del suo Santo Spirito. Potremo
allora sperare d’essere rapiti al di sopra delle nuvole per incontrare Nostro
Signore rivestito di potenza e di gloria il quale giudicherà i vivi e i morti
dando a ciascuno il dovuto. […]
Vedere Dio
— Padre, gli dissi, voi parlate sempre
dell’acquisizione della Grazia dello Spirito Santo come il fine della vita
cristiana. Ma come la posso riconoscere? Le buone azioni sono visibili. Ma lo
Spirito Santo può essere visto? Come posso sapere se Egli è in me oppure no?
— Nell’epoca nella quale viviamo,
rispose lo starez, si è giunti ad una tale tiepidezza nella fede, a una tale
insensibilità nei riguardi della comunione con Dio che ci siamo praticamente
distanziati quasi totalmente dalla vera vita cristiana. Oggi alcuni passi della
Santa Scrittura ci paiono strani. Ad esempio quello in cui lo Spirito Santo,
attraverso la bocca di Mosé, dice: «Adamo vedeva Dio mentre passeggiava nel
paradiso» (Gn 3, 8), o quando leggiamo nelle lettere di San Paolo che
l’Apostolo viene impedito dallo Spirito Santo a proclamare la parola in Asia e
invece lo accompagna in Macedonia (At 16, 6-9). In molti altri passi della
Sacra Scrittura si ritrovano simili temi sull’apparizione di Dio agli uomini.
[…]
Devo ancora io, miserabile Serafino,
spiegarvi, amico di Dio, in che consiste la differenza tra l’azione dello Spirito
Santo mentre prende misteriosamente possesso dei cuori di coloro che credono in
nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo e l’azione tenebrosa del peccato che
viene come un ladro sotto l’istigazione del Demonio.
Lo Spirito Santo ci ricorda le parole di
Cristo e lavora assieme a Lui, guidando i nostri passi solennemente e
gioiosamente nella via della pace. L’agitazione prodotta dallo spirito
diabolico che si oppone a Cristo ci incita, invece, alla rivolta e ci rende
schiavi della lussuria, della vanità e dell’orgoglio.
«In verità, in verità vi dico, colui che
crede in me non morirà mai» (Gv 6, 47). Colui che per la sua fede in Cristo e
in possesso dello Spirito Santo, pure dopo aver commesso per debolezza umana
qualsiasi peccato che causa la morte dell’anima, non morirà per sempre, ma sarà
resuscitato per la Grazia di Nostro Signore Gesù Cristo il quale ha preso su di
sé i peccati del mondo donando gratuitamente grazia su grazia.
È proprio parlando di questa Grazia
manifestata all’intero mondo e al nostro genere umano dall’Uomo-Dio che il
Vangelo dice: «Di ogni essere egli era la vita e la vita era la luce degli
uomini» aggiungendo: «la luce illumina le tenebre ma le tenebre non hanno
voluto accoglierla» (Gv 1, 4-5). Questo significa che la Grazia dello Spirito
Santo ricevuta con il battesimo nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo, malgrado le cadute peccaminose, malgrado le tenebre che circondano la
nostra anima continua a brillare nel nostro cuore della sua eterna luce divina
per gli inestimabili meriti di Cristo. Di fronte ad un peccatore abituale,
questa luce di Cristo dice al Padre: «Abbà, Padre, non si infiammi la tua
collera contro questo indurimento». Ed in seguito, quando il peccatore si sarà
pentito, essa cancellerà completamente le tracce dei crimini commessi,
rivestendo l’antico peccatore d’un vestito incorruttibile intessuto con la
grazia dello Spirito Santo della cui acquisizione sto continuamente parlando.
La grazia dello Spirito Santo
è Luce
Egli fu trasfigurato davanti a
loro e i suoi vestiti divennero bianchi come la neve… (Mt 17, 2)
Bisogna ancora che vi dica qualcosa in
più affinché comprendiate meglio cosa si intende quando si parla di Grazia
divina, come la si può riconoscere, com’è ch’essa si manifesta agli uomini che
vengono da essa illuminati poiché la Grazia dello Spirito Santo è Luce.
Tutta la Sacra Scrittura ne parla.
Davide, l’antenato dell’Uomo-Dio dice: «Un lampo sotto i miei piedi, la tua
parola, una luce sulla mia strada» (Ps 118, 105). In altri termini, la Grazia
dello Spirito Santo che la legge rivela sotto la forma dei comandamenti divini
è il mio faro, la mia luce. È questa la Grazia dello Spirito Santo «che con
tanta pena mi sforzo di acquisire, cercando sette volte al giorno la Sua
verità» (Ps 118, 164). Come potrò trovare in me, tra le numerose preoccupazioni
della mia situazione, una sola scintilla di luce per schiarire il mio cammino
ottenebrato dall’odio dei miei nemici?
Effettivamente il Signore ha mostrato
spesso, davanti a numerosi testimoni, l’azione della Grazia dello Spirito Santo
sugli uomini che aveva illuminato e istruito attraverso grandiosi avvenimenti.
Ricordate Mosé dopo che si era incontrato con Dio sul Monte Sinai (Es 34,
30-35). Gli uomini non potevano guardarlo perché il suo volto brillava d’una
luce straordinaria. Egli fu obbligato a mostrarsi al popolo con il viso coperto
da un velo. Ricordate la trasfigurazione del Signore sul monte Tabor: «Egli fu
trasfigurato davanti a loro; i suoi vestiti divennero bianchi come la neve…, i
discepoli spaventati caddero con il viso a terra mentre Mosé ed Elia apparvero
rivestiti della medesima luce. Allora una nube li ricoprì in modo ch’essi non
divenissero ciechi». (Mt 17, 1-8 ; Mc 9, 2-8 ; Lc 9,
28-37). È
così la Grazia dello Spirito Santo appare come una luce ineffabile a coloro a
cui Dio manifesta la sua azione.
— Allora, domandai a padre Serafino,
come potrò riconoscere in me la grazia dello Spirito Santo?
— È semplicissimo, mi rispose il santo.
Dio dice: «Tutto è semplice per coloro che acquisiscono la saggezza» (Pr 14,
6). La nostra sfortuna sta nel fatto che noi non la ricerchiamo proprio, questa
Saggezza divina la quale, non essendo di questo mondo, non è presuntuosa. Essa
è piena d’amore per Dio e per il prossimo e spinge l’uomo alla propria salvezza.
Parlando di questa saggezza il Signore dice:
«Dio vuole che tutti siano salvati e
giungano alla Saggezza della verità» (1 Tm 2, 4). Ai suoi apostoli ai quali
mancava questa Saggezza Egli disse: «Come siete privi di Saggezza! Non avete
letto le Sacre Scritture? « (Lc 24, 25-27). Il Vangelo aggiunge «Aprì loro
l’intelligenza affinché potessero comprendere le Scritture». Avendo acquisito
questa Saggezza, gli Apostoli sapevano sempre se lo Spirito di Dio era con loro
oppure no e, pieni di questo Spirito, affermavano che il loro operato era santo
e gradito a Dio. È per questo che potevano scrivere nelle loro epistole: «È
piaciuto allo Spirito Santo e a noi…» (At 15, 28). Essi inviavano i loro
messaggi solo dopo che erano persuasi dalla sua presenza sensibile. Allora,
amico di Dio, vedete com’è semplice?
— Tuttavia io non comprendo come posso
essere assolutamente sicuro di trovarmi nello Spirito Santo. Come posso
scoprire in me la sua manifestazione?
Il Padre Serafino mi disse:
— Vi ho già detto che è estremamente
semplice e ve l’ho spiegato in dettaglio com’è che gli uomini si trovano nello
Spirito Santo e come bisogna comprendere la sua manifestazione in noi… Che ci
vuole ancora?
— Occorre, risposi io, che lo capisca
veramente bene — Risposi.
Allora Padre Serafino mi prese le spalle
e, stringendole molto forte, aggiunse:
— Siamo tutti e due, tu ed io, nella
pienezza dello Spirito Santo. Perché non mi guardi?
— Non posso guardarvi, Padre. Dei
fulmini lampeggiano dai vostri occhi. Il vostro viso è divenuto più luminoso
del sole. Ho male agli occhi…
Il Padre Serafino disse:
— Non abbiate paura, amico di Dio. Siete
diventato anche voi altrettanto luminoso perché anche voi ora siete nella
pienezza dello Spirito Santo, altrimenti non avreste potuto vedermi così.
Inclinando la sua testa al mio orecchio
aggiunse:
Ringraziate il Signore di averci donato
questa grazia indicibile. Non ho nemmeno fatto il segno della croce. In cuore
ho semplicemente pensato e pregato «Signore, rendilo degno di vedere
chiaramente, con gli occhi della carne, la discesa dello Spirito Santo, come ai
tuoi eletti servitori quando tu ti sei degnato di apparire loro nella
magnificenza della tua gloria!» Ed immediatamente Dio ha esaudito l’umile
preghiera del miserabile Serafino. Come non ringraziarlo per questo dono
straordinario che ci ha accordato? Non sempre Dio manifesta in tal modo la sua
grazia ai grandi eremiti. Come una madre amorevole, questa grazia ha consolato
il vostro cuore desolato, con la preghiera della stessa Madre di Dio… Ma perché
non osate guardarmi negli occhi? Osate farlo senza paura, Dio è con noi.
Dopo queste parole sollevai i miei occhi
sul suo viso e una paura ancor più grande si impossessò di me. Immaginatevi di
vedere al centro del sole, mentre l’astro risplende con i suoi raggi più
luminosi del mezzogiorno, il viso d’un uomo che vi parla. Vedete il movimento
delle sue labbra, l’espressione cangiante dei suoi occhi, sentite il suono
della sua voce, avvertite la pressione delle sue mani sulle vostre spalle ma,
allo stesso tempo, non scorgete né le sue mani, né il suo corpo, né il vostro.
Non vedete altro che una luce splendente che si propaga tutt’intorno ad una
distanza di parecchi metri. Così tale luce era in grado di schiarire la neve
che ricopriva il prato e di riflettersi sul grande starez e su me stesso. Si
potrebbe mai descrivere bene la situazione nella quale mi trovai allora?
— Cosa sentite ora? Domandò Padre
Serafino.
— Mi sento straordinariamente bene.
— Come «bene»? Cosa volete dire per
«bene»?
— La mia anima è piena d’un silenzio e
d’una pace inesprimibili.
— Amico di Dio, questa è la pace di cui
parla il Signore quando dice ai suoi discepoli: «Io vi dono la pace ma non come
la lascia il mondo. Sono io che ve la dono. Se voi foste di questo mondo il
mondo vi amerebbe. Ma io vi ho eletti e il mondo vi odia. Comunque non abbiate
timore perché io ho vinto il mondo» (Gv 14, 27 ; 15, 19, 16, 33). È proprio a
questi uomini eletti da Dio ma odiati dal mondo che Dio dona la pace da voi
sperimentata in questo momento. «Questa pace — dice l’Apostolo — sorpassa ogni
comprensione» (Fil 4, 7). L’Apostolo la chiama così perché nessuna parola può
esprimere il ben essere dello spirito ch’essa fa nascere nei cuori degli uomini
quando il Signore la concede. Lui stesso la chiama «la mia pace» (Gv 14, 27).
Essa è frutto della generosità di Cristo e non di questo mondo; nessuna
felicità terrena la può dare. Inviata dall’alto, dallo stesso Dio, essa è la
pace «di Dio»… Cosa sentite ancora?
— Una dolcezza straordinaria.
— È la dolcezza di cui parlano le
Scritture: «Essi berranno la bevanda della tua casa e tu li colmerai con il
torrente della tua dolcezza» (Ps 35, 9). Tale dolcezza trabocca dai nostri
cuori, scorre nelle nostre vene, procura una sensazione e una delizia
inesprimibile… Cosa sentite ancora?
— Una straordinaria gioia in tutto il
cuore.
— Quando lo Spirito Santo scende
sull’uomo con la pienezza dei suoi doni, l’animo umano è riempito d’una gioia
indescrivibile; lo Spirito Santo ricrea nella gioia tutto quanto sfiora. È di questa
gioia che il Signore parla nel Vangelo quando dice: «Una donna quando giunge la
sua ora partorisce nel dolore; ma dopo che ha fatto nascere un bimbo non si
ricorda più i suoi dolori, tant’è grande la sua gioia. Anche voi avrete da
soffrire in questo mondo, ma quando vi visiterò i vostri cuori saranno nella
gioia, una gioia che nessuno potrà rapirvi» (Gv 16, 21-22).
Per quanto grande e consolante sia la
gioia che sperimentate in questo momento, essa non è nulla se paragonata a
quella accennata dal Signore attraverso il suo Apostolo: «La gioia che Dio
riserva a coloro che lo amano è al di là di ogni cosa che può essere vista,
intesa e sentita dal cuore umano in questo mondo» (1 Cor 2, 9). Quanto ci viene
concesso al momento presente non è altro che un acconto di questa gioia
suprema. E se, in questo momento, sentiamo dolcezza, giubilo, ben essere, cosa
diremo di quell’altra gioia che ci è riservata in cielo, dopo aver pianto su
questa terra? Voi avete già abbastanza pianto nella vostra vita e vedete quale
consolazione nella gioia via abbia donato il Signore. Ora tocca a noi, amico di
Dio, lavorare con tutte le nostre forze per salire di gloria in gloria al fine
di «costituire quest’Uomo perfetto, nella forza dell’età, che realizza la
pienezza del Cristo» (Ef 4, 13). «Coloro che sperano nel Signore rinnovano le
loro forze, hanno le ali delle aquile, corrono senza stancarsi e marciano senza
fatica» (Is 40, 31). «Essi procederanno da altezza in altezza e Dio apparirà
loro in Sion» (Ps 83, 8). È allora che la nostra attuale gioia, piccola e
breve, si manifesterà in tutta la sua pienezza e nessuno potrà rapircela, dato
che saremo riempiti di voluttà celesti… Cosa sentite ancora, amico di Dio?
— Uno straordinario calore.
— Come un calore? Non siamo forse nella
foresta in pieno inverno? La neve e sotto i nostri piedi, noi ne siamo coperti
ed essa continua a cadere… Di quale caldo si tratta?
— D’un caldo simile a quello dei bagni a
vapore.
— E l’odore è come è come quello del
bagno?
— Oh no! Nulla sulla terra può essere
simile a questo profumo. Quando mia madre viveva ancora amavo ballare e,
andando a divertirmi, mi cospargevo del profumo ch’essa comperava nei migliori
negozi di Kazan pagandolo molto caro. Il suo odore non era per niente simile a
questo sublime aroma.
Il padre Serafino sorrise.
— Lo conosco, amico mio, lo conosco
altrettanto bene come voi ed è per questo che ve l’ho chiesto. È proprio vero.
Nessun profumo sulla terra può essere comparato al buon odore che respiriamo in
questo momento, il buon profumo dello Spirito Santo. Sulla terra cosa può
assomigliargli? Avete appena detto di sentire caldo come in un bagno.
Osservate! La neve che ci sta coprendo non si scioglie al pari di quella che
sta sotto i nostri piedi. Il caldo non è dunque nell’aria ma dentro di noi. È
quel caldo che lo Spirito Santo ci fa chiedere nella preghiera:
«Che il tuo Santo Spirito ci riscaldi!»
Con tale calore gli eremiti, uomini e donne, potevano permettersi di sfidare il
freddo dell’inverno, circondati com’erano d’un manto di pelliccia, d’un vestito
intessuto dallo Spirito Santo.
In realtà è così che la Grazia divina
abita nel più profondo della nostra anima e nel nostro cuore. Il Signore ha
detto «Il Regno dei Cieli è dentro di voi» (Lc 17, 21). Per «Regno dei Cieli»
Egli intende la Grazia dello Spirito Santo. Questo Regno di Dio ora è in noi.
Lo Spirito Santo ci illumina e ci riscalda. Egli riempie l’aria con diverse
profumazioni, fa gioire i nostri sensi e abbevera i nostri cuori con una gioia
indicibile. Il nostro attuale stato è simile a quello di cui parla l’Apostolo
Paolo «Il Regno dei Cieli non è questione di cibo o di bevanda ma di giustizia,
pace e gioia nello Spirito Santo» (Rm 14, 17). La nostra fede non si appoggia
su parole di saggezza terrena ma sulla manifestazione della potenza dello
Spirito. Lo stato nel quale ci troviamo in questo momento è quello che il
Signore aveva visto quando disse: «In verità vi dico, alcuni tra coloro che
sono qui non moriranno prima d’aver visto il Regno di Dio venire con potenza»
(Mc 9, 1).
Ecco, amico di Dio, quale gioia
incomparabile il Signore si è degnato di accordarci. Ecco cosa vuol dire essere
«nella pienezza dello Spirito Santo». È questo che intendeva san Macario
l’egiziano quando scriveva: «Io stesso fui nella pienezza dello Spirito Santo».
Da umili che siamo il Signore ci ha riempiti con la pienezza del suo Spirito.
Mi sembra che a partire da questo momento voi non avrete più bisogno
d’interrogarmi sul modo in cui si manifesta nell’uomo la presenza della Grazia
dello Spirito Santo.
Diffusione del messaggio
— Questa manifestazione resterà per
sempre incisa nella vostra memoria?
— Non lo so, Padre, se Dio mi renderà
degno di ricordare sempre questi fatti con la precisione di questo momento.
— Ma io, mi rispose lo starez, penso che
Dio vi aiuterà a conservare queste cose per sempre. Altrimenti non sarebbe
stato così velocemente toccato dall’umile preghiera del miserabile Serafino e
non avrebbe esaudito così velocemente il suo desiderio. D’altra parte non è
solamente a voi che è stato concesso vedere la manifestazione d’una tale
grazia, ma attraverso voi, al mondo intero. Fatevi forza perché sarete utile ad
altri.
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