L'Antica Basilica di san Pietro

L'antica basilica di san Pietro fu costruita sopra il circo di Nerone dal santo imperatore Costantino nel IV secolo, fra il 318 e il 322. Lungo i secoli dell'Alto Medioevo, per via della sua importanza, fu scelta dai Vescovi di Roma qual sede della propria intronizzazione. Nella notte di Natale del 800 d.C. Carlo Magno fu incoronato da papa Leone III proprio in s. Pietro; e fu persino saccheggiata dai Saraceni nell'incursione dell'anno 846. Nel 1099 vi fu tenuto un concilio da papa Urbano II, poco prima che la Crociata si concludesse positivamente. Nel XV secolo Leon Battista Alberti e Bernardo Rossellino furono chiamati ad abbellirla un poco, e dell'Alberti è rimasta nell'attuale basilica la statua di san Pietro in trono, ma i secoli XV e XVI decretarono la definitiva rovina dell'edificio, abbandonato dalla cura delle autorità pontificie. Il papa Giulio II (1443-1513) ritenne opportuno demolire l'antico complesso per l'edificazione dell'attuale, la qual costruzione tuttavia iniziò solo nel 1544, sul progetto di Donato Bramante. 


Architettonicamente, la Basilica, secondo le ricostruzioni esterne, si presentava con un quadriportico attraverso il quale si accedeva alla chiesa propriamente detta, nel centro del quale sostava, sotto un ciborio, una pigna d'oro di notevoli dimensioni, un cimelio d'arte romana: fra il ciborio e le cinque porte d'ingresso vi era uno spazio verde noto come Giardino del Paradiso, costruito attorno al VI secolo. Se al lato orientale si accedeva alla chiesa, la quale era ovviamente orientata, agli altri lati davano le porte edifici di pubblica utilità - biblioteca, scriptorium, la schola cantorum - e una piccola residenza usufruita dai papi, nonché ambienti canonicali nei quali solevano vivere monaci benedettini. 

Per quanto riguarda il tempio, esso era una struttura a cinque navate divise fra loro da ventuno colonne, riutilizzate da templi pagani in rovina. Era lunga  110 metri e larga 30. Il pluteo che divideva l'altare dalle navate era costruito con colonne del Tempio di Gerusalemme portate da Costantino il Grande. L'attuale ciborio costruito dal Bernini ricalca il modello delle antiche colonne del pluteo. 


L'altare era sopraelevato, con delle scalinate le quali raggiungevano un piano rialzato col ciborio e l'altare, e ovviamente il trono vescovile. Agli estremi del pluteo erano posizionate rispettivamente un Cristo fra gli Apostoli a destra e una Madre di Dio fra le Vergini, delle icone d'argento non dipinte, ma fatte completamente d'argento sbalzato - simile a quella che gli iconografi bizantini chiamano risa. Il resto del pluteo era, conformemente alla tradizione latina, composto da colonne e spazi vuoti i quali venivano colmati solo dalla tenda che alla consacrazione veniva tirata. Le due icone furono volute da Papa Gregorio II (731-741) nel 732 d.C. in contrasto con l'iconoclasta imperatore Leone III Isaurico, il quale proibì il culto delle immagini in Grecia, mentre il papato si schierò con gli iconoduli iniziando una produzione d'oreficeria e iconografica veramente industriale. L'interno era molto decorato, in larga parte con mosaici, la qual gran parte sono andati perduti. Alcune porzioni di mosaico sono state traslate in altri luoghi, o divise fra i musei. In una delle navate laterali era stato prodotto un mosaico figurante san Costantino Imperatore assieme a san Pietro i quali offrivano la chiesa a Cristo. Sopra le porte d'ingresso era dipinto un Cristo camminante sulle acque. La Tomba dell'Apostolo Pietro era, come adesso, posta sotto il ciborio. 

Icona a mosaico della Madre di Dio Misericordiosa, ora custodita nel convento di san Marco a Firenze.


L'Adorazione dei Magi, che si trovava nell'antica san Pietro, adesso custodito in santa Maria in Cosmedin a Roma.














FONTI:
S. Boorsch, The building of Vatican: The Papacy and the Architecture
Basilica Vaticana, Enciclopedia Britannica.
Barbara Kreutz, The Southern Italy before the Normans, Infobase publishing, 2001
AAVV. L'oreficeria medievale pp. 35-36

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