Le chiese pre-scisma di Firenze ( Latinità Ortodossa)

La Chiesa Fiorentina vanta almeno cinque grandi edifici, ancora in piedi, che il buon ortodosso non deve perdere in quanto sono di fondazione ortodossa. Esse sono il Battistero intitolato a san Giovanni, voluto dalla santa regina Teodolinda dei Longobardi (570-627); la chiesa di santa Maria Maggiore, documentata nel 931 d.C. dall'atto di proprietà del vescovo Rambaldo (+ 964), avversario politico di Ottone I di Sassonia, e fondata secondo la tradizione da papa Pelagio I (580); la chiesa di san Miniato, la cui fondazione appartiene all'VIII secolo ma l'attuale costruzione è datata 1013 d.C.; la Basilica di san Lorenzo, fondata nel 393 da sant'Ambrogio di Milano;  e ovviamente la Cattedrale di Santa Reparata, demolita per costruirvi sopra il Duomo attuale. Affrontiamole brevemente una per una.

CATTEDRALE DI SANTA REPARATA


Probabilmente l'edificio cristiano più antico di Firenze, già esistente da tempo nel 430 secondo il resoconto del vescovo Andrea (IX secolo). Le dimensioni, sebbene fosse la chiesa cattedrale, erano piuttosto limitate: circa un terzo rispetto al Duomo attuale, il quale ha coperto la totalità della vecchia estensione. La cripta del Duomo mantiene frammenti di un pluteo costantiniano, il pavimento e l'abside dell'altare maggiore. La santa titolare è Reparata, una vergine fiorentina uccisa dall'imperatore Decio nel 249 d.C. Verosimilmente la cattedrale fu l'ampliamento di un antico titulus pre-costantiniano, e il centro del culto protocristiano della città. E' documentata in quel tempo una forte presenza di cristiani d'etnia siriana, che celebrava in greco. Il vescovo Andrea (860-896) trasformò la parrocchia in cattedrale con l'apertura in tre navate, con due altari laterali e tre piccoli absidi, purtroppo non sopravvissuti negli scavi. Fu ampliata la cripta e fu costruito un pluteo a colonnato, purtroppo andato perduto. Le reliquie di san Zenobi e di santa Reparata quivi venerat sono state, secondo la tradizione, traslate a Metz (Francia). 

BASILICA DI SAN LORENZO

La basilica di san Lorenzo venne consacrata nel 393 da sant'Ambrogio di Milano e da san Zenobi, vescovo di Firenze, e custodiva le reliquie di santa Reparata. Per trecento anni fu la cattedrale cittadina, ma con lo sviluppo del titulus di santa Reparata elevato a cattedrale, l'onore passò a tale edificio con una traslazione delle reliquie di san Zenobi e della martire vergine. Rimane ben poco nell'edificio attuale dell'antico impianto, pesantemente rivisto nel Rinascimento; permane la facciata del 1059, quando il papa Niccolò II venne a Firenze per riconsacrare le chiese.


BATTISTERO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE

L'aspetto bizantineggiante tradisce l'occhio ortodosso, poiché i mosaici sono del 1220, opera dei maestri Coppo da Marcovaldo e Cimabue. L'antico impianto permane solamente nella struttura esagonale e nel suo ruolo di fonte battesimale cittadino, voluto dalla pia regina Teodolinda per la conversione dall'arianesimo alla Chiesa universale; Il palazzo vescovile altomedievale si poneva poco lontano, ed era fuori dalle mura romane; fu inglobato nello spazio urbano da Matilde di Canossa (1046-1115) con l'ampliamento delle mura noto quale quarta cerchia. Santa Teodolinda è nota per aver diffuso i battisteri anche a Pavia, Monza, Aquileia e Ravenna, contribuendo al ritorno alla Fede del popolo longobardo; tutti questi battisteri sono intitolati al Battista. Il battistero poggia su un antico "tempietto di Marte", ossia un altare celebrativo militare, edificato per la vittoria di Stilicone su Radagasio avvenuta nel 406 e richiamata da sant'Agostino quale prova della superiorità di Dio sugli idoli dei barbari. Papa Niccolò II lo riconsacrò nel 1059. Il Battistero ospitava un brandello della Cintura della Madre di Dio, un dito di san Giovanni Battista e altre reliquie, adesso la loro venerazione è proibita al pubblico. 

SANTA MARIA MAGGIORE

Come già accennato, fu fondata da Papa Pelagio nel 580, ma appare nei documenti solamente nel 931. L'impianto medievale è stato mantenuto molto bene, tuttavia con alcune barocchizzazioni quali affreschi murali e l'introduzione dell'organo nel presbiterio, rovinando l'armonia delle forme. Una pregevole icona, opera del maestro Coppo da Marcovaldo, è rimasta intatta e protegge l'altare laterale sinistro. Fu un esempio di chiesa capitolare affidata ai canonici regolari ( presto affronteremo questo tema), dato che fu affidata alla cura di un ordine conventuale solamente nel 1521 quando la chiesa fu data ai carmelitani. 

SAN MINIATO A MONTE



















San Miniato fu il secondo martire della città, ucciso nel 250 dall'imperatore Decio; egli fu un principe armeno, o siriano secondo altre fonti, o un greco secondo altre ancora, che si fece eremita sul colle che adesso porta il suo nome; il culto del corpo del santo fu immediato ed è attestato in epoca Carolingia con documenti scritti e legati call'oratorio dell'VIII secolo colà edificato. L'edificio attuale è un romanico del XII secolo, ampliamento di una chiesa precedente eretta nel 1013 per ospitare un maggior afflusso di pellegrini; la cripta ospita le reliquie incorrotte. La cripta corrisponde alla chiesa del XI secolo con il pluteo a cancellata ancora perfettamente intatto, sebbene gli affreschi non siano stati rinnovati. 

fonte:
La Chiesa Fiorentina, curia arcivescovile, Firenze 1970

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