Perché benediciamo gli oggetti?

Proseguendo dall'articolo sul perché baciamo le mani dei presbiteri, il mio solito amico ha domandato perché benediciamo gli oggetti. Questa è una risposta non teologica ( non sum dignus ) ma un parere personale che sarei grato venisse convalidato da qualche sacerdote ortodosso, o da teologi di calibro

La Chiesa ha benedetto oggetti, persone e luoghi fin dagli albori della sua storia. La parola "benedire" o piuttosto "santificare" ha radici bibliche vetero-testamentarie: siate santi, come io sono Santo. (Levitico 11;44-5) Questa chiamata universale alla santità è propria in primis del cristiano come tale, come uomo o donna che ha scelto la via del Signore Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo. Da questa consapevolezza di cristificazione della propria esistenza nasce anche la volontà e la possibilità di veder santificata tutta la natura, soprattutto per i meriti della Resurrezione del Salvatore, il quale ha reso possibile mediante il mistero della benedizione sacramentale il riprodurre la pienezza delle cose com'era nei tempi prima della caduta. 

Alcune delle benedizioni più frequenti sono la benedizione delle persone, la benedizione del cibo, la benedizione della casa, la benedizione dei fanciulli ( o "ingresso al tempio") e la benedizione dell'acqua. Analizziamole brevemente. 

Le persone. Quando andiamo da un sacerdote, quasi sempre domandiamo "padre, benedici". Perché? la grazia dello Spirito Santo ci sosterrà. Nel sacerdote noi vediamo il riflesso del Padre senza principio, e in Lui ci rimettiamo come uomini e come debitori, sperando nella salvezza che viene dal Figlio e nella consolazione dello Spirito Paraclito. Se la benedizione impartita dal prete viene dal cuore di colui che la impartisce, e colui che la riceve chiede con slancio, le energie divine fluiranno in noi. 

Le vivande. L'Ebraismo aveva ed ha tuttora molte regole sul mangiare e cibi proibiti. San Paolo ha speso molte parole sul cibo, in particolar modo suggellando il pensiero della Chiesa con "tutto è puro per i puri" (Lettera a Tito, 1:15) intendendo che chi mangia glorificando Dio non pecca, mentre chi mangia in modo ingrato è peccatore. Cosa significa questo? il rapporto col cibo, come dicevamo riguardo alla bocca e alle mani nell'altro articolo, dev'essere armonioso. Lo stesso Signore Gesù Cristo disse "i demoni si scacciano con preghiera e digiuno solamente" (Matteo 17:21) ed è questo che guida la Chiesa nella scelta di periodi magri ( digiuni ) e in periodi di festa, nei quali digiunare è addirittura considerato un peccato. Tutto viene trasfigurato per mezzo della benedizione divina: il cibo non è da meno. Perché la Chiesa punta molto sul cibo? Perché la Chiesa parla spesso di digiuni e di benedire le vivande? secondo l'insegnamento dei santi Padri, la disobbedienza che ci allontanò da Dio è figurata dalla mela dell'Eden. Il Cristo, riportando l'equilibrio nel cosmo, non a caso invitò i suoi discepoli a prendere e mangiare il Suo Corpo e il Suo Sangue: il rapporto col cibo, con la Legge, veniva trasfigurato. Egli, l'obbediente al Padre fino alla morte, aveva mutato attraverso l'obbedienza alla Divina Volontà anche quell'aspetto dell'umanità.

La benedizione della casa. Sicuramente, gli antichi cristiani hanno pensato alla parabola della casa sulla roccia (Matteo 7:21 e seguenti): una casa cristiana, abitata da cristiani, fondata sulla Roccia che è il Cristo, viene confermata dalla benedizione di un ministro del culto il quale appone i sigilli antichi della Chiesa, l'acqua benedetta e l'olio benedetto. La benedizione della casa, così come quelle autovetture e delle automobili e di tutto ciò che serve l'uomo, ha un significato più profondo dell'oggetto in sé. Sempre si prega difatti non perché 


La benedizione dei bambini. Il rito della presentazione al tempio, che anticamente si officiava congiuntamente al battesimo e dopo i quaranta giorni dalla nascita, è un rito ispirato dall'omonima cerimonia ebraica che i cristiani hanno reso perfetta nell'azione della Chiesa, aggiungendovi il battesimo. Oggidì, generalmente i due riti ( la presentazione al tempio e il battesimo) sono separati. Il bambino, il futuro cristiano, viene battezzato e benedetto perché la grazia divina non è più chiusa e separata dal mondo, ma lo permea in ogni momento e in tutte le creature; quindi il figlio della coppia cristiana riceve in anticipo la divina grazia del battesimo sorretto dalla fede dei genitori, e potrà consumare la Divina Eucarestia ed entrare quindi nel mondo sovrasostanziale della Chiesa, a santificazione sua, per mezzo dei Divini Doni i quali sono medicamento e nutrimento dell'anima. 


questo link di youtube mostra un vecchissimo filmato dell'istituto Luce, attivo durante il fascismo, nel quale viene mostrata una Presentazione al Tempio degli "ortodossi di Calabria" ( probabilmente Uniati, invece). 

La benedizione dell'Acqua. Come dice la meravigliosa benedizione gregoriana dell'acqua, "nell'Acqua, Signore, hai nascosto i misteri più santi: la nascita secondo carne e la nascita spirituale del Battesimo". In particolar modo il battesimo è la morte dell'uomo vecchio e la rigenerazione spirituale nel lavacro benedetto e santificato dallo Spirito Santo: mai mistero più grande fu proclamato e diffuso dagli uomini. A cagione del ricordo di questo Mistero, il sacramento della benedizione dell'acqua viene costantemente "aggiornato" e riprodotto per uso minore ( acqua benedetta) o per uso maggiore (acqua santa). L'acqua benedetta è quella che beviamo, che usiamo per le benedizioni; quella santa è quella con cui ci segniamo, o quella con cui effettuiamo esorcismi e battesimi. L'acqua santa viene data a tutti per qualsiasi uso nel giorno della Teofania. Alla benedizione dell'Acqua si affianca quella dell'Olio, il quale ha un uso da sempre consacrante: i profeti, i re e i sacerdoti dell'antico Testamento che nella nuova Alleanza divengono i sacerdoti, i re cristiani e tutti i battezzati nel Cristo i quali vengono unti con l'olio della profezia, per essere portatori dello Spirito Santo in coloro che non credono. 

Tutte le benedizioni della Chiesa sono non per gli oggetti in sé, ma per coloro che li useranno, per la nostra santificazione: nulla è caso nella santa Chiesa di Cristo. 

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