Fonte: Anglo-Roman Rite compilato dal rev. monaco Symeon di Siracusa (USA)
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affresco, Liturgia di san Clemente papa
Entrato in chiesa, il sacerdote si inchina verso
l'altare dicendo:
O Signore, nella moltitudine delle
mie indulgenze cancella il mio delitto, e permettimi di entrare nella tua santa
casa.
Poi, prostrandosi fino a terra, dice:
Celebrerò nel tuo tempio santo, e
confesserò il tuo nome Buono.
Poi si segna con l'acqua benedetta, dicendo:
Nel nome del Padre, del Figlio, e
dello Spirito Santo, amen. Sia questa creatura d'acqua per me vita e salute,
non solo adesso, ma nel tempo che verrà. Amen.
Il sacerdote si pone dinnanzi alle porte sante,
recitando la preghiera che segue:
Preghiamo il Signore, rivolgiamoci
dunque alla Santa Trinità, e coloro che per Dio sono diventati e chiamati
santi, che essi possano darci pace e santità, armonia a coloro che sono in
guerra, pentimento agli iniqui, pace ai viventi e riposo ai defunti.
O Liberatore delle anime,
Redentore del mondo, Buon Re del Cielo e della Terra, Signore Gesù Cristo: io
supplico la tua bontà e la tua giustizia di liberarmi dal peccato e dai
tormenti delle mie colpe, giacché ho molto peccato in pensieri, parole, opere e
omissioni, ho sporcato la mia dignità sacerdotale con innumerevoli tentazioni e
miserevoli atti riprovevoli: ma tu purificami, o Dio buono e misericordioso,
scaccia via da me il tentatore e tutti i
suoi servi, tutte le potenze avversarie dell'aria e della terra, i demoni del
mattino, del meriggio e della sera, della notte e di ogni ora; caccia lontano
da me ogni ministro di satana e proteggimi, o buon Dio, Signore Onnipotente,
che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
In ginocchio, dicendo questa preghiera, il sacerdote
continua:
Dinnanzi ai tuoi occhi, Signore
Dio, io ho peccato, ho tralasciato lo splendore dei tuoi comandamenti
preferendo la desolazione dell'iniquità: ma il tuo Volto grida giustizia, e io
mi prostro ai tuoi piedi, Signore, dinnanzi al tuo venerabile altare, per chiedere
la tua indulgenza e la tua misericordia: sono errabondo nella colpa, il mio
peccato mi è sempre davanti, contro te solo ho peccato. Mondami con l'issopo, o
Dio, e sarò puro: non giudicarmi ora, o Dio, ma rendimi piuttosto degno di
compiere questo servizio di grazie e supplica, giacché sono indegno e malato
per compiere i Tuoi Santi Misteri; purificami, mondami, sanami e rendimi degno
dello splendore del tuo santuario, poiché non accetti un'offerta dalla mano
dell'empio, ma solo dai tuoi santi. Se rimarcherai i miei errori, o Dio, chi
altro potrà sostenermi? Ti domando ancora misericordia, pietà, salvezza non
solo per me peccatore indegno, ma per il tuo popolo che da te attende ampie e
copiose misericordie, da te che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Il sacerdote si alza, si inchina alle porte sante del
pluteo, alla santa croce, alle icone, ai concelebranti e infine al popolo. Il
sacerdote si pone nel vestibolo, e prima di indossare i paramenti, si
inginocchia dinnanzi ad una santa immagine ed esclama segnandosi:
Apri la mia bocca, o Signore, affinché magnifichi il
tuo santo Nome. Purifica il mio cuore da ogni velleità, da ogni pensiero
perverso e inutile; illumina la mia mente da ogni riflessione mondana affinché
possa degnamente servire questo officio, con attenta devozione, così da
innalzare il mio povero cuore dinnanzi alla tua splendida Maestà. Per Cristo,
nostro Signore.
Padre Nostro, che sei nei Cieli, sia santificato il tuo
Nome, venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in
terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori; non ci abbandonare nella tentazione, ma
liberaci dal maligno.
Kyrie eleison, Christe eleison, Kyrie eleison.
Ave Maria, piena di Grazia, il Signore è con te: tu sei
benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, poiché hai
partorito il salvatore delle nostre anime.
Prega per me, o santa Madre di Dio, e sarò degno delle
promesse di Cristo.
O Signore, in unione coi tuoi decreti, attraverso i
quali ci hai reso noto che vuoi essere magnificato su tutta la Terra, io ti
dedico questo officio.
Il
sacerdote benedice gli accoliti, il diacono e il suddiacono a vestirsi. Nel
frattempo, a turno, tutti si lavano le mani dicendo:
Padre Onnipotente, che ogni pensiero perverso e
inutile se ne diparta con la purificazione di queste mani, che attendono di
servire il tuo nobile altare.
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