Georgia ufficialmente disconosce i documenti del Concilio

Il Patriarca Elia II di Georgia e il suo Sinodo hanno ufficialmente rigettato uno dei documenti proposti dalle commissioni pre-sinodali del Grande Concilio Pan-ortodosso di giugno 2016. Il documento in questione, come riporta il sito Graiul Orthodox ( articolo del 12 aprile 2016), sarebbe il tanto dibattuto << relazioni della Chiesa Ortodossa col resto del mondo cristiano >>, testo contro il quale si è posta anche la ROCOR. 

L'autore del testo, il padre Giorgio Tsetsis, rappresentante del Patriarca Ecumenico, ha accusato la Chiesa georgiana di "fondamentalismo" e "comportamenti irritanti e duri" nonché "desiderio di tornare al Medio Evo". La Chiesa di Georgia, entrata nel 1962 nel Consiglio mondiale delle Chiese, ne è uscita nel 1997 dopo che la fazione tradizionalista ha preso piede guidata da alcune forti personalità monastiche. Il padre Tsetsis ha commentato inoltre: "una singola chiesa non può certo tenere in ostaggio 13 Chiese e 300 milioni di fedeli". 


S.S. Elia II di Georgia, intronizzato il 25 dicembre 1977

La Chiesa Georgiana, d'altro canto, espone preoccupazione per la "deriva ecumenista" che il Concilio di giugno pare approvare. A seguire, il video ( in georgiano ) della dichiarazione patriarcale inerente la non accettazione del documento conciliare.


Non siamo riusciti a capire, dunque, la portata di questo diniego. La Chiesa georgiana potrebbe forse non partecipare al Sinodo di giugno, minando dunque la cattolicità dello stesso? Oppure il delegato georgiano si opporrà solamente al documento in questione? 

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