La semplicità essenziale di Dio (San Gregorio Palamas)

San Gregorio Palamas (+1359) nel suo libro Dialogo fra un ortodosso e un barlaamita espone il concetto di "semplicità di Dio". Nell'esperienza patristica, infatti, Dio non è un Essere composito, e il santo teologo ce lo spiega perfettamente

SEZIONE 44 DEI DIALOGHI FRA UN ORTODOSSO E UN BARLAAMITA 


(...) Perciò, (di Dio) quando noi conosciamo la sua attività ma non la sua Essenza, non commettiamo alcun oltraggio al carattere sovrannaturale della Sua semplicità. E quando assumiamo della sua attività (1) ma non della sua Essenza, dividiamo per caso l'Indivisibile? San Basilio dice: le attività di Dio sono molteplici, ma la sua essenza è semplice. Così infatti Egli è molteplice nelle sue attività, ma non è  diviso nella sua Essenza, anche se Egli viene compartecipato secondo le diverse attività che compie. Dal momento che noi partecipiamo di Dio in diversi modi - e ciascuna delle creature vi partecipa in modo differente - è palese che partecipiamo di Lui secondo la sua attività, in base alla quale è anche collettore (2). Noi non partecipiamo di Lui secondo la sua Essenza, poiché secondo la sua essenza Egli è il meno collettore di tutti, ma (Di Dio) conosciamo la Bontà e la Sapienza.

Dalla fine del Libro, inoltre:

BARLAAMITA: Possiamo risolvere la questione che più mi è oscura?

ORTODOSSO: quale?

BAR: Perché Dio non è composto quando ha una essenza eterna e allo stesso tempo una attività eterna (Energia)?

ORT: Ho quasi risolto questo problema per quanto ho appena detto. Il Divino è semplice nella sua Essenza, ed è Uno, in modo appropriato, secondo tutte le cose in relazione alle quali lo abbiamo pensato, e non è diviso in ogni azione che Egli volge verso ogni singola cosa. Perché Dio è una unità di Bontà, di Sapienza, di Giustizia, e di Potenza nei nostri pensieri. Non perché diventa tale, nemmeno quando si pensa, ma perché già dall'eternità è così e si manifesta per tale attraverso le sue opere a noi che siamo nati. Siamo giunti a capire che nel Suo movimento Egli ha creato l'Universo nella sua Bontà, e ha compiuto queste cose in pienezza per mezzo della sua Potenza, e che l'Universo fu composto nella Sapienza, e lo regge e lo governa con lungimiranza. Aggiungeremo un paio di parole per spiegare come la semplicità sia assimilabile alla moltitudine di Poteri sovrannaturali e di come la Potenza di Dio abbia le sue attività. 

BAR: Adesso ho capito, giacché non sono più chiuso come prima. Infatti il grande Basilio ha detto da qualche parte: l'Essere di Dio è semplice, ma le sue attività sono molteplici e anche lo Spirito Santo è semplice nella sua essenza, ma collettore nei suoi poteri. In questo modo ha indicato che intende il Potere come Attività e contro il medico Eustazio ha scritto che il termine "divinità" non è una indicazione della sua essenza, ma il potere d'attività. Ancora, visto che le tre ipostasi hanno una divinità se si chiama la natura dell'attività stessa come Divinità, anche qui ha chiamato Potenza e Attività quali sinonimi. Ma anche il rivelatore divino sull'Aeropago ha chiamato Potere la Grazia deificante, che il padre nostro Crisostomo chiama Attività. 

ORT: Ascolta nuovamente il beato Basilio quando dice: il Potere è l'attività di Energia, che significa Essenza, di cui solo il non-essere è privato. Dal momento che il Potere è l'attività eterna di Dio, il Divino sarebbe un Essere composto se avesse il potere a causa di quel potere. Tutte le cose partecipano delle altre potenze, ma non prendono parte della maggior parte di essi. Ma Dio essendo Onnipotente, non è deprivato di alcun Potere. Se dunque una cosa è composta in relazione ai suoi poteri, nulla può essere più composto di Dio. Ma ciascuno degli esseri è lungi dall'essere composto attraverso i poteri in se esso, vedi nel caso dei corpi più semplici i quali hanno più poteri di quelli composti. Nulla infatti è più semplice rispetto ai quattro Elementi. Cosa chiamiamo infatti "madre di tutti" se non la Terra, che da sola è in grado di riprodurre tutte le cose secondo l'Ordine divino? Come può allora una cosa semplice avere più potere di una composta, se l'avere il potere deriva dall'essere composti? Dall'agricoltura si apprende che gli enti con molti poteri sono i più semplici. Se qualcuno non mette lo sterco sui prati, (le piante) non maturano; dopo la maturazione (le piante) tornano al loro stadio di esseri semplici (3), e l'agricoltore possiede ogni genere di verdura e può alimentarsi: vedi come le cose semplici sono le più potenti? E dal momento che Dio agisce secondo i suoi poteri divini, e non soffre, Egli solo è semplice in modo sovrannaturale. Dio in alcun modo è aumentato o diminuito, non acquisisce né perde alcunché, perché Egli è Onnipotente, ed è il più semplice di tutti gli esseri. Nessuno degli esseri incorporei, inoltre, muta la propria essenza a meno che non si dica che il modificarsi faccia parte della loro natura fin dall'inizio della creazione. Dio solo è sinceramente semplice, ed è la Semplicità stessa: anche quando preghi i Nomi Divini, vedi che non è solo elargitore di vita, ma anche buono, saggio, ed è causa di tutte le cose. Egli possiede tutto dall'eternità ed è in grado di dare tutto da se stesso. Con la sua giustizia Dio concede doni a tutti nel momento opportuno, in proporzione ai meriti, come Sovrano di tutto ciò che esiste. Quindi, il Divino solo è Onnipotente, ed è l'unico Essere, a nostro avviso, totalmente Semplice. 

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NOTE:
Il libro (in lingua inglese) si può trovare a questo link. Il capitolo 44 si trova alla pagina 83 dell'edizione inglese

1) Si intende la Grazia, e/o le Energie. 

2) Si intende "collettore" nel senso che unisce e conflagra in sé stesso varie creature e varie situazioni metafisiche in quanto meta di coloro che lo cercano e ne vivono l'azione. 

3) Cioè di frutti. 

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